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Storia delle Olimpiadi: Giovanna Trillini, la “mamma” del Dream Team rosa del fioretto italiano

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Per la fiorettista italiana Giovanna Trillini il motto decoubertiniano “l’importante non è vincere ma partecipare” sarà stato anche onorabile ma non è riuscita, a conti fatti e carriera finita, a rispettarlo alla lettera: cinque partecipazioni olimpiche, sempre a medaglia, quattro ori complessivi

A livello individuale, oro nel 1992, un argento (2004) e due bronzi (1996 e 2000), tre ori di fila dal 1992 al 2000 nella prova a squadre (a Barcellona, con Francesca Bortolozzi, Diana Bianchedi, Margherita Zalaffi e Dorina Vaccaroni, ad Atlanta con Francesca Bortolozzi e Valentina Vezzali e a Sydney, con Diana Bianchedi e Valentina Vezzali). Il poker aureo consecutivo fu materialmente irrealizzabile dal momento che la prova a squadre venne tolta dal programma olimpico dei Giochi ateniesi del 2004 per far debuttare la sciabola femminile.

Come chiusura di un curriculum a cinque cerchi impreziosito perennemente da un metallo al collo, il bronzo di squadra a Pechino assieme a Margherita Granbassi, Ilaria Salvatori e Sua Maestà Vezzali. Un modo più che degno per salutare le pedane olimpiche, a 38 anni.

Dopo Valentina Vezzali, la Trillini è l’atleta italiana che ha vinto più medaglie d’oro ai Giochi.
Entrambe sono rappresentanti della scuola iesina, fondata dal compianto maestro Ezio Triccoli, uno degli epicentri della tradizione schermistica italiana. Iesi caput mundi, la città più medagliata sulla Terra nella storia delle Olimpiadi, con il suo palmarès che annovera ben 22 medaglie, di cui 14 d’oro, 2 d’argento e 6 di bronzo.

Portabandiera azzurra durante la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Atlanta, Giovanna Trillini ha tutte le credenziali per essere considerata la madre putativa del Dream Team rosa del nostro fioretto, una squadra che non ha mai smesso di regalarci emozioni e medaglie.

 

Storia delle Olimpiadi, prima puntata: Dorando Pietri
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