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Tennis
Tennis, Australian Open 2016: all’Italia ne restano solo tre. Fognini eliminato ma c’è qualcosa da salvare. Quale futuro per Nadal?
Si è chiuso con i match odierni il primo turno degli Australian Open 2016 e il bilancio azzurro è certamente negativo, perchè tra il tabellone maschile e quello femminile sono solo ancora tre gli italiani in corsa. Alle vittorie di ieri di Roberta Vinci ed Andreas Seppi, si è aggiunta quella odierna di Simone Bolelli, che ha superato in quattro set (tutti al tiebreak) l’americano Brian Baker, che rientrava nel circuito dopo tre anni di inattività.
Andamento uguale al match di Bolelli, ma purtroppo con esito completamente diverso quello di Fabio Fognini contro il lussemburghese Gilles Muller. Non era certamente un esordio semplice per il numero 21 del mondo, ma una vittoria era comunque pronosticabile per Fognini. Certamente dall’altra parte della rete Fabio si è trovato un avversario in forma (reduce dalla semifinale a Sydney) e che sul cemento con il suo gioco molto offensivo può mettere in difficoltà. Ancora una volta su questa superficie il ligure non riesce ad essere competitivo come sulla terra, ma nonostante la sconfitta bisogna comunque sottolineare i 20 ace realizzati da Fognini, numero mai raggiunto in carriera. Lo stesso Fabio ha dichiarato di aver lavorato molto su questo fondamentale durante l’inverno e che i primi risultati sembrano arrivare. Certo la delusione per la sconfitta è tanta, anche perchè si poteva arrivare fino agli ottavi di finale, ma il primo match in uno Slam non è mai semplice, soprattutto se si trova un avversario come Muller.
Anche lo scorso anno era arrivata un’eliminazione al primo turno contro il colombiano Gonzalez, ma non ci sono assolutamente analogie sul piano dell’atteggiamento e del gioco mostrato questa volta da Fognini, che ora dovrà concentrarsi solo sul doppio, visto che in coppia con Bolelli c’è da difendere il titolo della passata stagione.
Anche Marco Cecchinato ha detto addio agli Australian Open. Nella sua prima apparizione nello slam australiano il tennista siciliano ha tenuto testa solo un set (il primo vinto per 6-4) contro il francese Nicolas Mahut. Forse l’inesperienza a certi livelli e anche un po’ di emozione hanno pesato sul rendimento di un giocatore che ha il compito di mantenere la propria classifica (oscilla tra il numero 80 e il 90) per entrare direttamente in tabellone anche al Roland Garros.
La clamorosa sorpresa di giornata arriva dal derby spagnolo tra Rafa Nadal e Fernando Verdasco. La vittoria è andata proprio a quest’ultimo, che si è imposto in cinque set dopo oltre quattro ore e mezza di gioco. Un successo sorprendete per Verdasco, tornato a giocare su livelli eccezionali proprio in questo primo turno degli Australian Open, vendicando la sconfitta nell’epica semifinale del 2009, vinta da Nadal al quinto set dopo quasi cinque ore.
Un ko, invece, inaspettato per Nadal, che si presentava a Melbourne con una ritrovata fiducia e anche dei buoni risultati ad inizio stagione (finale a Doha). Il maiorchino, però, ha dimostrato ancora una volta di non avere più la capacità di “colpire” in maniera definitiva l’avversario. Il Nadal si qualche anno fa mai si sarebbe fatto rimontare dopo il break ad inizio quinto e mai avrebbe perso sei game consecutivi. I numerosi infortuni lo hanno certamente debilitato e Rafa fatica ad essere quella macchina perfetta su un campo da tennis e anche gli avversari cominciano ad avvertire questa flessione. Questo non significa che Nadal sia finito e che sia sul viale del tramonto, perchè tra non molto arriverà la sua amata terra rossa e i giudizi potrebbero cambiare, ma certamente Rafa dovrà guardarsi dentro e rivedere in parte anche il suo gioco, per non far calare troppo rapidamente il sipario su di lui.
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andrea.ziglio@oasport.it
Foto pagina FB Fabio Fognini