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Tennis, Australian Open 2016: Italia quasi scomparsa, Murray e Raonic tra i magnifici 8. Azarenka impressiona

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L’ottava giornata degli Australian Open 2016 ha nuovamente dei contorni amari per il tennis azzurro. L’Italia, infatti, continua a perdere i pezzi nell’inizio della seconda settimana dello Slam, vedendo le eliminazioni del doppio Andreas Seppi-Marco Cecchinato e di Roberta Vinci in coppia con Svetlana Kuznetsova. Degli accoppiamenti, oggettivamente, molto difficili per i nostri giocatori che sfidavano rispettivamente Jean-Julien Rojer-Horia Tecau e Martina Hingis e Sania MIrza, il top del ranking maschile e femminile.

Una lotta impari che, come da pronostico, ha visto sfumare il sogno dei quarti di finale, specialmente per Andreas e Marco che, fino alla fine, si sono battuti, avendo la chance per riaprire l’incontro nell’ultimo gioco dell’incontro. Due ko attesi che portano ad una chiave di lettura assai critica nei confronti del nostro movimento con pallina e racchetta. Il successo di Flavia Pennetta degli Us Open 2015 è stato dunque frutto di un’impresa del momento? E’ davvero questo il livello nostrano? Quesiti a cui il presidente della FIT Angelo Binaghi dovrà rispondere, guardando anche al ritiro del doppio misto Sara Errani-Fabio Fognini probabilmente per i guai fisici del ligure.

Il day 8 non ha messo in luce solo i grossi problemi dell’Italia. Ci riferiamo ad Andy Murray e Milos Raonic, entrati di diritto nei migliori otto del torneo australiano. Per lo scozzese è il settimo quarto conquistato negli Australian Open, portando l’imbattibilità contro i giocatori, padroni di casa, al parziale di 17-0. Non certo il miglior Murray quello che è stato protagonista nell’ultimo incontro sulla Rod Laver Arena. Ben 4 break concessi a Bernard Tomic, quando nei precedenti turni aveva perso il servizio in sole 3 occasioni complessivamente, descrivono un incontro giocato più sui nervi che sulle abilità tecniche. Lo scozzese ha avuto, pertanto, il merito di chiudere la sfida, giocando meglio i punti pesanti del confronto, facendo leva anche sui tanti alti e bassi di Tomic. “Entrambi abbiamo avuto le nostre possibilità” –ha detto Murray. “Bernie non ha giocato il suo miglior tennis nel tie-break, ha fatto un paio di errori, ma comunque ha disputato un’ottima partita, mettendomi in difficoltà. Non credo che sia stata la mia miglior prestazione del torneo tuttavia sono reduce dalla bella vittoria con Lleyton Hewitt” – ha concluso lo scozzese. Ora il numero 2 del mondo sarà atteso ai quarti dallo spagnolo David Ferrer, numero 7 del tabellone, autore di un grande match contro l’americano John Isner, superato in 3 set.

Altro giocatore degno di menzione quest’oggi è Raonic, vittorioso nella maratona tennista sul campione del 2014 Stanislas Wawrinka. La vittoria al quinto set del canadese è la conferma che Raonic sta ritrovando sempre più confidenza nel proprio gioco d’attacco, dopo i problemi fisici della scorsa stagione. La vittoria nel torneo di Brisbane, battendo in finale Roger Federer, ha conferito molta più fiducia al numero 14 del mondo e l’essersi imposto su un giocatore del calibro di Wawrinka, sempre in grande spolvero in Australia, è un segnale decisamente importante.

Chiosiamo la nostra analisi, spostandoci sul versante femminile, e parlando di Victoria Azarenka. La bielorussa continua a stupire. La potenza del suo tennis è disarmante e anche dal punto di vista mentale sembra essere ritornata sui livelli del 2012 che la portarono sul tetto del mondo. Al momento, per quello che si è visto, Vika è l’unica vera rivale di Serena Williams per la vittoria finale. Il successo in due set su Barbora Strycova ha dato ulteriore convinzione alla ex numero 1 WTA e nei quarti ritroverà la tedesca Angelique Kerber già sconfitta nella finale di Brisbane. La teutonica riuscirà ad interrompere la marcia trionfale della Azarenka?

 

 

 

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Immagine: pagina FB Australian Open

 

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