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Tennis, Australian Open 2016: Murray e la sfida all’alieno Djokovic in cerca del sesto sigillo

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Sarà ancora una volta Novak Djokovic contro Andy Murray l’atto finale degli Australian Open 2016. In altre tre occasioni gli attuali numero 1 e 2 del mondo si sono sfidati, nel 2011, 2013 e 2015 e l’esito è sempre stato lo stesso: vittoria di Djokovic. Non solo per questo i favori del pronostico sono tutti per il serbo. Negli ultimi 11 confronti Murray ha ottenuto, in tornei dello Slam, una sola vittoria sull’erba di Wimbledon 2013. In totale il computo dei 30 precedenti recita: 21 vittorie per Nole contro le 9 di Andy. In un quadro del genere sembra quasi che l’esito della partita di domani sia già scritto anche per la qualità espressa dalla testa di serie n.1 nella semifinale contro Roger Federer. Il gioco difensivo e la resistenza mentale sono state devastanti nel match con lo svizzero e hanno finito per fiaccare un Roger in splendide condizioni.

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Al contrario, Murray, non ha destato la stessa impressione, conquistandosi con determinazione la finale battendo Milos Raonic, senza però avere una continuità di gioco tale da far credere che sulla Rod Laver Arena, tra poco meno di 24 ore, ci possa essere un risultato inaspettato.  Le motivazioni per Novak sono diverse: vincere significherebbe raggiungere miti come Bjorn Borg e proprio Rod Laver a quota 11 titoli dello Slam ed eguagliere il record di 6 successi dell’australiano Roy Emerson negli AO. L’unica speranza, concreta, per il britannico, allo stato attuale, sembra essere quella di un Djokovic meno brillante, un po’ come quello dell’ottavo di finale con Gilles Simon in cui il serbo ha impiegato ben 5 set per avere la meglio del transalpino. Tuttavia una versione del numero 1 ATP  del genere, da 100 errori non forzati, è difficile aspettarsela da un agonista come lui che, spesso, nei momenti decisivi sa fare la differenza. Il bello del tennis, però, è che può sempre stupire e come la finale odierna, tra Serena Williams ed Angelique Kerber con il successo della tedesca, non è detto che anche domani possa concretizzarsi un riscontro sorprendente.

 

 

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Immagine: pagina FB Australian Open

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