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Tennis, Australian Open 2016: Raonic finalmente è sbocciato. Domani Djokovic-Federer, finale anticipata?

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Il giocatore di questa prima parte di 2016 è senza dubbio Milos Raonic. Il canadese sembra essersi finalmente sbloccato dall’etichetta di “futuro campione” ed è in semifinale agli Australian Open. Un inizio di stagione davvero ottimo per Raonic e non solo per ciò che sta facendo a Melbourne, ma anche perchè ha già vinto il torneo di Brisbane, sconfiggendo in finale Roger Federer.

Il nativo di Podgorica ha raggiunto la maturazione tennistica e anche il suo gioco è certamente migliorato: oltre al potente servizio e all’ottimo diritto, si è aggiunto anche un efficace back di rovescio e soprattutto un più frequente uso della rete. Raonic viene molto più spesso che in passato a prendersi il punto con la volèe ed è probabilmente il cambiamento più grande nel modo di stare in campo del canadese.

Da quest’anno oltre a Riccardo Piatti (storico coach anche di Ljubicic e Gasquet) nello staff tecnico è entrato anche Carlos Moya e tra Raonic e l’ex numero uno del mondo si è instaurato subito un ottimo feeling. Lo spagnolo sembra davvero aver toccato le corde giuste al talento canadese, che si presenta in questa stagione come uno dei possibili grandi protagonisti.

Raonic sfiderà in semifinale Andy Murray, ma l’attesa è tutta rivolta all’altra semifinale, quella della parte alta, per molti una finale anticipata. Novak Djokovic contro Roger Federer, in questo momento il meglio che il tennis maschile possa offrire. Sarà la 45esima sfida tra i due ed il bilancio è in perfetta parità, ma lo svizzero non riesce a battere il serbo in un Major da tre anni e mezzo, dalla semifinale di Wimbledon 2012, che è stato anche l’ultimo Slam vinto in carriera dal campione di Basilea.

Un predominio eccezionale quello di Djokovic nelle sfide tre su cinque, dove il numero uno del mondo ha sempre dimostrato di avere una maggior resistenza mentale e fisica rispetto al rivale. Questa volta, però, Federer sembra essere in condizione perfetta e anche durante il torneo ha speso pochissime energie, cedendo solo un set a Dimitrov nel terzo turno.

Lo svizzero ha demolito Goffin e Berdych tra ottavi e quarti, mostrando un gioco ancora più offensivo rispetto al passato, con la volontà di cercare la soluzione vincente dopo pochi scambi.
Il cammino di Djokovic è stato abbastanza simile, ma meno scintillante rispetto a quello di Federer, anche se la vittoria nei quarti di finale contro Nishikori è un chiaro segnale lanciato all’avversario di domani.

Dopo la battaglia con Simon agli ottavi e anche la prestazione non brillante con Seppi in terzo turno (l’azzurro ha avuto la possibilità di portare il match al quarto), nei quarti contro il giapponese si è rivisto il vero Djokovic, implacabile in risposta e solido da fondo campo. Il numero uno del mondo ha certamente la consapevolezza di essere più forte di Federer e soprattutto non soffre psicologicamente le sfide con lo svizzero, che invece a sua volta sembra abbassare il suo livello di gioco quando incontra Nole in uno Slam.

E’ una finale anticipata? Probabilmente sì anche se dall’altra parte del tabellone c’è un Andy Murray in grande forma ed il Milos Raonic di questo 2016; ma la sensazione è quella che chi uscirà da questo scontro possa davvero avere energie in più per alzare al cielo il primo Slam dell’anno.

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andrea.ziglio@oasport.it

Foto pagina FB Milos Raonic

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