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Volley, Torneo Qualificazione Olimpiadi 2016 – Italia affondata dalla Russia: le pagelle. Errori e confusione: si salva Egonu, flop Bosetti e Bonitta

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Nel pomeriggio l’Italia è stata sconfitta dalla Russia nella prima partita del torneo europeo di qualificazione alle Olimpiadi 2016 (clicca qui per la cronaca).

Ad Ankara (Turchia) le azzurre hanno deluso e ora sono già con le spalle al muro: Rio non è mai stata così lontana. Di seguito il nostro commento generale e le consuete pagelle.

 

ITALIA: 5. Russia troppo forte e superiore ma Italia mai capace di impensierire con costanza le Campionesse d’Europa. Una formazione che è mancata molto nei fondamentali, in grande difficoltà in ricezione e troppo imprecisa in attacco a causa di una regia troppo spuntata. Poca grinta, quel quid in più che ci aveva sempre tirato fuori dai grandi momenti di difficoltà. Gioco troppo abulico, una condizione fisica lontana da quella delle avversarie e poca lucidità nei momenti topici, quelli in cui le ragazze di Marichev hanno sempre fatto la differenza.

Kosheleva e Goncharova sono state una continua spina nel fianco che non siamo mai riusciti ad arginare. Bonitta non trova mezzi validi da consigliare alle sue ragazze per tentare di lottare fino in fondo con la Russia. Il secondo set, conquistato con le unghie e con i denti, sembrava aver rimesso in carreggiata la nostra Nazionale dopo un brutto break preso nel primo parziale ma l’inversione di tendenza non c’è stata.

 

FRANCESCA FERRETTI: 4,5. La ricezione non l’ha certamente aiutata ma non riesce a raddrizzare la situazione nel migliore dei modi. Con Lucia Bosetti fuori dal match deve appoggiarsi molto a Centoni (e non gira) e ad Antonella Del Core, l’unica che riesce a metterla a terra (quantomeno nel secondo parziale). Verrà poi sostituita da Orro nel disperato tentativo finale di portare a casa il successo.

NADIA CENTONI: 4,5. Parte titolare come si sapeva alla vigilia ma non riesce mai a essere l’arma in più. I punti dell’opposto erano troppo importanti per provare a scardinare la resistenza della Russia e invece il nostro punto di riferimento trova solo 4 marcature, attaccando poco e male (27%) e venendo letta troppo facilmente dalle avversarie.

CRISTINA CHIRICHELLA: 6. Su una gamba sola prova a mettere tutti i suoi centimetri contro Kosheleva e compagne. È l’unica a fermarle con costanza (3 muri), trova anche un paio di colpi interessanti in attacco quando viene chiamata in causa ma queste barricate non sono state sufficienti per il miracolo.

MARTINA GUIGGI: 6. Accanto alla compagna di club è tra le poche a salvarsi. In linea con la prestazione di Chirichella, le uniche a impensierire Kosheleva e Goncharova.

ANTONELLA DEL CORE: 6-. La vittoria nel secondo parziale è per buona parte merito della sue verve. Con esperienza ci crede e prova a contrastare lo strapotere russo anche se non è sufficiente per tenere aperta a lungo la partita. La capitana però è stata spesso in difficoltà nel primo e terzo set: un ruggito isolato e non sufficiente per trascinare questa Italia fino in fondo.

LUCIA BOSETTI: 3. Completamente fuori dalla partita. Troppo anonima per essere vera. Nei primi due set viene spesso chiamata in causa e non riesce a produrre nulla in attacco, nel terzo inizia ancora peggio e uscirà malamente dal campo. Eloquente lo 0 su 8 in fase offensiva, non possono bastare due aces per raddrizzare il pomeriggio.

MONICA DE GENNARO: 4. Non le riescono grossi miracoli, la difesa e la ricezione non sono certamente i nostri punti di forza, la Russia lo fiuta e continua a bombardare. I palloni cadono con troppa frequenza e arriverà così la sostituzione con Sansonna. Raramente il nostro libero era stato sostituito a partita in corso, sintomo di una prestazione non all’altezza del suo nome.

 

VALENTINA DIOUF: 5. Si sperava che il suo ingresso al posto della Centoni potesse cambiare l’inerzia della sfida ma purtroppo la musica sarà totalmente diversa. Fiocco si ferma sul muro russo, non riesce a trovare varchi tra le maglie di una difesa esagerata, non riesce a far esplodere tutta la sua potenza e a poco serviranno i suoi 2 punti.

PAOLA EGONU: 6,5. La miglior azzurra in campo. La stellina è l’asso nella manica che Bonitta decide di giocarsi quando l’Italia sta affondando nel terzo set. La sua energia positiva è contagiosa, gioca bene e dimostra a tutti gli effetti che ha grande talento nonostante sia stata calata a freddo nel torneo più importante del quadriennio azzurro. I cinque punti a referto (50% in attacco, nessun errore e mai murata) sono indice numerico della buona prestazione personale.

ALESSIA ORRO: 4. Dopo le buone prestazioni durante il Grand Prix e dopo essere stata grande protagonista nei Mondiali U18 (vinti) e U20 (bronzo), ha faticato troppo alla sua prima grande occasione, contro un avversario di livello forse ancora troppo elevato per il suo status attuale. Palleggi poco precisi e telefonati.

STEFANIA SANSONNA: 5. Ha sostituito De Gennaro a metà incontro ma il nostro libero non è stato l’arma in più per provare a tirare su più palloni possibili.

ANNA DANESI: 5,5. Rileva Chirichella giocando da titolare il quarto set per provare a sorprendere le russe sottorete ma non sortirà particolari effetti. Era il suo grande debutto con l’azzurro delle grandi, non ricorderà con piacere la sconfitta contro la Russia.

Non entrate: SARA BONIFACIO, ALESSIA GENNARI

 

MARCO BONITTA: 4. In totale confusione. Rivoluziona la formazione dopo il terzo set, indugia su Bosetti lasciandola troppo in campo quando era visibilmente in giornata no (e lo stesso discorso può essere fatto per Centoni), non prova mai il tandem Ferretti-Diouf, Egonu era già tonica quando è subentrata nei primi parziali ma le è stato lasciato il posto da titolare solo nel quarto set, non utilizza Gennari (e dire che originariamente c’erano addirittura cinque schiacciatrici). Oltretutto non riesce neanche a dare la carica al gruppo nel momento del bisogno.

 

3 Commenti

1 Commento

  1. Nany74

    6 Gennaio 2016 at 11:23

    Sono sostanzialmente d’accordo con l’analisi fatta. Con le pagelle mi trovo in disaccordo solo su Sansonna a cui avrei dato qualcosa in più. Dopotutto, quando a muro c’è gente che “vola” e che apre voragini da paura a giocatrici che non ne hanno certo bisogno (visto che passano sopra…), non si può pretendere che un libero, entrato a partita in corso, risollevi una squadra che è sembrata buona per la partita in parrocchia! Mi rendo conto di essere duro nell’analisi, ma a tratti ho visto una squadra in grado solo di fare cavolate: sembrava che non avessero mai visto un video di una partita della Russia prima di ieri. Nel 4° set, quando hanno cominciato a battere su Shcherban il risultato è stato di vederla sostituita chiudendo le opzioni di uscita alle “sole” (si fa per dire…) Gončarova e Košeleva che quindi potevano almeno essere controllate un po’ meglio. La Polonia tenendo la ricezione russa distante da rete ha fatto la sua bella figura…e parliamo della Polonia, non del Brasile.
    La domanda quindi sorge spontanea: “Perchè hanno aspettato 4 set prima di fare la sola e unica cosa che poteva mettere in difficoltà la Russia???”. Bonitta sperava di batterle sul fisico o sulla grinta? Con metà squadra giovanissima e praticamente mai vista all’opera quest’anno? Ma per favore…
    In alcuni commenti passati si discuteva sul concetto di progetto, per una squadra modificata all’ultimo, per l’unico torneo che conta e come si può dare torto a chi auspicava un approccio totalmente diverso? A questo punto, come già detto più volte, tanto valeva lasciare la squadra in mano a Mencarelli: probabilmente rimediavamo una figura barbina al mondiale casalingo, ma almeno ora c’era una squadra più rodata di questa. Non voglio fare il melodrammatico, ma temo che il nostro livello sia quello visto ieri e lo testimonia il fatto che tute le altre nazionali hanno una identità chiara, da parecchio tempo. Le modifiche si fanno poco alla volta, non a botte di 4 elementi su 6, così si mantiene un’identità ed una solidità di squadra. Noi invece cambiamo di continuo e questo è sintomo che non ci sono quelle stelle insostituibili che hanno le altre formazioni. Noi abbiamo tante buone giocatrici, ma a questi livelli bisogna fare di più e con un minimo di continuità, altrimenti saremo sempre all’inseguimento della “nuova Italia”, portandoci a casa figure come quella di ieri…..

    • ale sandro

      6 Gennaio 2016 at 12:06

      Come dicono a biliardo: “Calma e gesso”..c’è ancora il tempo di raddrizzare le cose, anche se non sarà facile.
      Però ,come avevamo già chiaccherato sull’argomento sono d’accordo con te, siamo dello stesso avviso sulla questione progetto. Vado forse fuori tema, ma mi viene in mente una come Gennari, che probabilmente verrà lanciata nella mischia a partite iniziate. Sarebbe dovuta forse essere lei la prima opzione di rinnovo del parco schiacciatrici,avere più di qualche presenza in maglia azzurra,anche da titolare magari invece ora si trova quasi ultima ruota del carro, stile “libero aggiunto” come accadde agli europei di due anni fa. Con quale stato d’animo si approccerà? Minimo vorrà mangiarsi il pallone, il rischio sarà di strafare, ma non ci sarebbe stato se fosse stata “abituata” prima. La cosa singolare è che l’unico reparto che avrebbe dovuto fare i maggiori cambiamenti e prove, è forse quello che ha cambiato meno.
      Speriamo bene.

      • Nany74

        6 Gennaio 2016 at 15:38

        Mi trovi d’accordo sulla Gennari. Anche oggi, Lucia Bosetti era completamente fuori partita in attacco e la stratosferica Egonu, per quanto abbia giocato una partita memorabile, non può essere l’unica risorsa dell’Italia. Se siamo al punto di affidare la qualificazione olimpica ad una 17enne alla prima esperienza “seria”, siamo proprio alla frutta. Alessia secondo me ha le doti in ricezione che a volte mancano a tante altre giocatrici (leggasi “libero aggiunto”) ed inoltre ha manualità in attacco. Oggi l’avrei schierata titolare nel 1° set al posto della Bosetti, tanto per vedere l’effetto che faceva. Peggio di come ha fatto Lucia oggi nel primo set era difficile fare, per cui cosa c’era da perdere? La scelta di gettare in mischia tante giovani come fatto oggi, senza una progettualità, mi fa rabbrividire, ma sentire, in telecronaca, anche la Mangifesta parlare di poca identità di squadra per via dei continui cambi, fa sorridere perchè sembra che si scopre adesso l’acqua calda….
        Per ora siamo ancora a galla: ora speriamo nella vittoria da 3 domani…..quanta fatica ragazzi….vado a dormire 1 oretta, sono sfinito!! 😉

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