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Atletica: i salti e Crippa regalano un sorriso al movimento tricolore

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Nella settimana che ha visto i nostri  Silvano Chesani, Marco Fassinotti e Gianmarco Tamberi assenti dalle pedane internazionali e dediti all’allenamento in vista dei prossimi impegni, altri saltatori sono stati protagonisti in Italia e all’estero.

Rimanendo alle competizioni dell’alto, Alessia Trost ha aggiunto tre centimetri al suo stagionale, marcando 1,93 al meeting di Goteborg; tenendo conto che era la sua seconda gara dopo il lungo infortunio si può guardare con fiducia al progresso della friulana. L’azzurra, tra l’altro, ha mancato di poco gli 1,95, apparsi già nelle sue gambe, misura che, al momento, rappresenterebbe comunque la terza prestazione al mondo, a pari merito con diverse altre atlete (la quarta considerando Marya Kuchina che al momento, come tutti i suoi connazionali, non può gareggiare in competizioni IAAF).

Un contesto abbastanza ristagnante nel complesso che potrebbe avvantaggiare Alessia alla ricerca delle migliori condizioni, dandole la fiducia necessaria in questo primo scorcio di 2016, ricco di appuntamenti importanti.

Rimanendo nei salti, con Sonia Malavisi ancora vicina ai suoi massimi nell’asta con 4,36, vi è da registrare un altro piacevolissimo ritorno alle gare, quello del bronzo olimpico Fabrizio Donato che, dopo 7 mesi di stop, stampa un 16,71 nel triplo da non buttare via affatto, tenendo conto che è la settima misura al mondo dell’anno in corso e già supera di un cm il suo stagionale del 2015. Donato si è mostrato estremamente soddisfatto del primo test di Ancona e mette nell’obiettivo i prossimi Campionati Italiani Assoluti, che si svolgeranno proprio nel capoluogo marchigiano il primo weekend di Marzo.

Ovviamente il clou della stagione indoor saranno i Mondiali di Portland che, al momento, vedono solo 4 azzurri in possesso del minimo di qualificazione; oltre ai già citati Tamberi e Fassinotti (c’è il limite di 2 atleti per nazione) vi sono Gloria Hooper nei 60m donne e Giulia Pennella nei 60hs. I criteri IAAF permettono comunque il “ripescaggio” di atleti che siano nel ranking ai primi 12 posti delle classifiche stagionali, per cui è lecito pensare che ci possano essere altri italiani al via (in questo senso Trost è un valido esempio).

Al netto di rinunce e programmazioni varie è assai probabile che i saltatori azzurri rappresentino la metà della spedizione tricolore a Portland, che non sarà certo numerosa, e anche le uniche chance di medaglia in una riunione che probabilmente vedrà molte assenze nei vari Paesi, tenendo conto che siamo in pieno anno olimpico, con le preziose energie da preservare (e per gli Europei anche di rassegna continentale all’aperto).

Uscendo dai palazzetti vale la pena sottolineare la costante crescita di Yemaneberhan Crippa, Yeman per tutti, che dopo due titoli europei junior si è laureato campione italiano assoluto di corsa campestre sui prati di Gubbio, precedendo l’esperto Stefano La Rosa al termine di un bellissimo duello, dimostrando una maturità tattica sempre più apprezzabile, anche sulla distanza dei 10km. Crippa è atteso nella stagione estiva sulle piste per valutare i suoi progressi in contesti diversi e impegnativi.

La gara femminile ha visto la vittoria di Silvia La Barbera, atleta siciliana che ha ritrovato nel cross una seconda giovinezza, che ha tagliato il traguardo davanti a Federica Del Buono (titolo promesse) al rientro dopo alcune settimane complicate. Altri titoli, tenendo conto che Crippa, ventenne, risulta anche tricolore promesse, assegnati tra gli juniores a Pietro Riva e Ilaria Fantinel, mentre negli under 18 trionfano la promettentissima Marta Zenoni, davanti alla “figlia d’arte” Nadia Battocletti, mentre in campo maschile si impone Abdellhakim Elliasmine.

I tanti giovani che si stanno mettendo in luce nelle varie specialità fanno intravedere un bel futuro per l’atletica azzurra, ma si sa  benissimo che è troppo presto per stilare un bilancio, scottati da esperienze di belle speranze che si sono poi ripetute ad alto livello; con la stessa onestà è giusto notare che la generazione junior e allievi corrente sembra offrire diverse realtà interessanti ed il fatto che responsabile delle giovanili sia Stefano Baldini non può che far piacere a tutti gli amanti della disciplina regina degli sport.

Si è chiusa senza misure eclatanti la due giorni di Lucca dedicata ai Campionati Italiani invernali di Lanci; la domenica è stata caratterizzata dalle gare di disco, con i successi di Giovanni Faloci (Fiamme Gialle) con 59,52 in campo maschile e della sorprendente Natalina Capoferri (Atl. Brescia 1950) nelle donne con la misura di metri 54,46. Nella categoria promesse si impongono Martin Pilato (La Fratellanza Modena) 55,59 e Giada Andreutti (Libertas Udine) 50,40. Titoli giovanili assegnati a Leonardo Fabbri (Atl. Firenze Marathon) 57,69 ed Elena Varriale (Atl. Prato) con 43,70.

Nel getto del peso, unica specialità di lanci prevista nei programmi al coperto, va rimarcato il miglioramento di Chiara Rosa che arriva a 17,83 nella sua Padova, laddove Sebastiano Bianchetti avvicina il suo recente primato a 19,24. Nella riunione veneta debutto stagionale per Audrey Alloh nei 60 in 7”43, due centesimi più veloce di Anna Bongiorni nell’identica gara ad Ancona, città nella quale, oltre al già citato Donato, è tornata in scena anche Simona La Mantia con un modesto 13,46 nel triplo.

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gianluca.pessoni@olimpiazzurra.com

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