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Ciclismo, azzurri in coro: “Il Mondiale 2016 in Qatar sarà molto pericoloso”

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L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport riporta alcune dichiarazioni di tre azzurri, Manuel Quinziato, Sacha Modolo e Andrea Guardini. L’argomento trattato è il Mondiale che si disputerà domenica 16 ottobre a Doha, in Qatar. Nello specifico gli atleti italiani ci tengono a rimarcare la pericolosità del circuito.

Quinziato ha messo in risalto il fattore-vento che secondo lui “influirà meno di quanto ci si aspetti in realtà“, ma “la cosa più importante è il tipo di circuito: restringimenti, tantissime rotonde, inversioni a U pericolose. Il mondiale sarà nervoso e pericoloso perché 200 corridori in strade del genere ci stanno stretti“. Parole che fanno riflettere perché pronunciate da uno degli uomini più esperti in gruppo e che in passato ha già disputato due rassegne iridate a cronometro e tre in linea.

Sulla stessa linea di pensiero anche Sacha Modolo, velocista della Lampre-Merida. Secondo il 28enne veneto “non è il classico Qatar con strade larghe. Curve, controcurve, tante inversioni. È da velocisti, ma credo ci saranno tantissime cadute, almeno due al giro“. Per Sacha “a 100 km dall’arrivo vorranno stare tutti davanti” e questo influirà molto sull’aumentata pericolosità della gara in linea.

Infine, Andrea Guardini dell’Astana si augura che “sul circuito si migliorino le condizioni della strada. Bisogna pensare a soluzioni più sicure“. L’italiano è convinto che “con un bel treno si potrà farà la differenza, anche se la probabile volata sarà di difficile lettura.” I dubbi rimangono tanti però, tanto che Guardini dichiara: “A che serve un tratto in linea così?“.

Le dichiarazioni non sono delle migliori, bisogna dirlo. Gli addetti ai lavori forse dovrebbero fare qualche passo indietro perché a detta dei corridori “questo Mondiale sarà una cosa mai vista“. E non è necessariamente una bella affermazione.

Di Antonio Montuoro

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Foto: Ufficio Stampa Rcs

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