Formula 1
F1, pagelle Test Barcellona 2016: Ferrari batte Mercedes nel ‘cronoprologo’ del Mondiale, ma… Force India e Haas, pollice in su
I primi test ufficiali “open” della nuova stagione di F1 hanno emesso un solo verdetto certo: oggi, tra le duellanti annunciate Mercedes – Ferrari e il resto del mondo c’è il Mediterraneo, l’Atlantico e, forse, anche il Pacifico… Force India (motore Mercedes) e Team Haas (motore Ferrari) hanno ben figurato in quel di Montmeló, da Red Bull e Williams in giù si può parlare di cantieri aperti o poco più. La Stella non è per niente pensierosa per i tempi fatti registrare da Hamilton e Rosberg con le gomme medie, anzi, anche gli osservatori “esterni” a Brackley ne hanno estrapolato un valore importante. In quanto ad affidabilità, poi, le Frecce d’Argento sono andate in all-in: oltre tremila chilometri percorsi, cioè circa 10 GP disputati, senza alcun intoppo degno di nota. Affidabilità che invece per la Ferrari è stato il souvenir di Barcellona rottosi nella confezione-regalo strada facendo… Le performances cronometriche “secche” fatte registrare con le super-soft da Vettel e Raikkonen sono state molto incoraggianti, quasi esaltanti, eppure qualche dubbio circa la “sostenibilità strutturale” della veloce ma azzardosa SF16-H comincia a serpeggiare. Le pagelle.
Mercedes: 7+. Fini strateghi e machiavellici politologi delle quattro ruote veloci, gli uomini in grigio. Lewis e Nico vengono lanciati in pista con uno scopo ben preciso e un’agenda incorruttibile. Nessuno spazio per fuori programma o colpi di testa alla Hamilton. Il risultato? La concorrenza rimane tramortita dal passo deciso, sicuro, costante delle due monoposto argentee le quali, poggiate sul bilancino virtuale che misura il peso specifico delle prestazioni cronometriche, non sono poi mica diventate più lente dell’anno scorso…
Fa niente allora se il Circuit de Catalunya chiederà il risarcimento danni per l’asfalto consumato a Toto Wolff e soci, perché Barcellona val bene una messa…a punto. Delle vetture da battere.
Force India: 6,5. Un propulsore Mercedes è pur sempre un propulsore Mercedes, qualunque sia il suo grado di aggiornamento. Se a questa base ci aggiungete due discreti piloti (che non scopriamo certo oggi), un pizzico di sregolatezza ed un esotico collaudatore, il buon team è fatto. Il messicano Alfonso Celis e i drivers titolari Sergio Perez – Nico Hulkenberg chiudono puntualmente nei primi sette ogni giornata di questi test catalani. Il tedesco è addirittura protagonista dell’exploit del day-3: miglior tempo generale per distacco. I “sahariani” confermano di avere, nel Mundialito delle scuderie normodotate, pochi rivali in quanto a guida veloce. E tutto il resto?
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Ferrari: 7-. Dovessimo disquisire esclusivamente sui tempi certificati, oseremmo quest’ardita metafora: la Ferrari ha vinto soltanto il cronoprologo di una corsa a tappe di tre settimane. E si sa, per aggiudicarsi un grande “Giro” o “Circo”, per restare sul pianeta Bernie, occorrono tante qualità… La Rossa 2016 piace, è sensuale, longilinea, veloce. Sarà anche solida? Delinqueremmo, se ne giudicassimo l’affidabilità assoluta dopo i quattro giorni di test a Montmeló, tuttavia, il dubbio dei tifosi ferraristi che si sia osato troppo a Maranello è giustificabile. Quest’anno si gioca al Cavallino Rischiatutto, i patemi d’animo saranno fisiologici. Ma noi, alla faccia dei rinnovati colori della livrea, vogliamo fidarci di Marchionne, Arrivabene, Vettel & C.: non andremo in bianco quest’anno…
Team Haas: 6,5. Ci mancava solo la scuderia competitiva in F1 (gli USA non hanno mai vinto un titolo costruttori). ‘Sti americani, oh, non mollano nulla… Non partono per vincere il Mondiale, okay, ma sono partiti col piede giusto in questa nuova avventura motoristica. Cheval fou Grosjean e musone Gutiérrez (ricordate le facce che lo accompagnavano durante i GP quando “collaudava” in Ferrari?!) hanno fatto un figurone in Catalogna: squadra mai fuori dalle top ten cronometriche giornaliere e secondo miglior tempo generale fatto registrare dal francese nel day-3. Tempo ottenuto con pneumatici super-soft che nella passata edizione del GP di Spagna sarebbe valso la quinta posizione della griglia di partenza. Il proprietario del team a stelle e strisce, Gene Haas, ha rivelato che è in arrivo da Maranello una power unit più potente, rispetto a quella utilizzata nei test di Barcellona. Candidatura a mina vagante del Mondiale 2016 momentaneamente assegnata.
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McLaren: 5-. Certo, riuscire a fare peggio dello scorso Campionato sarebbe da Guinness dei primati… Il sesto crono assoluto di Button nella giornata iniziale dei test a Montmeló, ribattezzata “filming day” (ancora horror movies per Jenson e Fernando?!), ha subito fatto pensare ad una parziale rinascita, o quantomeno riappropriazione di dignità, della prestigiosa scuderia britannica che fu dei Fittipaldi, Lauda, Prost, Senna, ecc.. Macché… Ventiquattro ore dopo, il nono tempo di Alonso già è stato accompagnato dai primi dubbi circa la velocità delle monoposto di Woking; il giorno seguente c’è stato il primo processo all’affidabilità (quella sconosciuta, nel 2015) poiché Alonso è riuscito ad effettuare appena 3 giri 3, causa noie tecniche varie ed eventuali (quelle arcinote, nel 2015). In bocca al lupo, ragazzi…
Rio Haryanto: N.C.. No, non è il nome di un fiume del Sudamerica, bensì il primo – e probabilmente non ultimo – pilota indonesiano nella storia della F1. Ha 23 anni, guida una Manor, fin qui ha vinto solo un campionato Formula BMW Pacific. Nel 2009. Il suo sponsor petrolifero personale, Pertamina, ha già versato nelle casse della Manor 5 milioni di euro per garantirgli il sedile, ma i restanti 15 promessi per il prosieguo di stagione potrebbero non esistere… Ci auguriamo di no, per la credibilità “trasversale” della F1, ma le premesse per farla essere l’ennesima, prezzolata boutade (eufemismo voluto) di Ecclestone ci sono tutte…
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giuseppe.urbano@oasport.it
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