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MotoGP, Test Australia 2016: il meteo gioca con i piloti. Giornata poco utile per i top rider

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La prima giornata di test 2016 sul circuito di Phillip Island (Australia) ha avuto per protagonista indiscusso il meteo. i brevi scrosci di pioggia alternati a rasserenamenti fugaci hanno molto condizionato il lavoro delle squadre presenti sul tracciato australiano non consentendo di testare il materiale portato per l’occasione. Il day 1 può definirsi proficuo essenzialmente perchè ha dato l’opportunità di girare con le gomme da bagnato, fornendo dati utili sia ai team che alla Michelin sulla reazioni degli pneumatici alle caratteristiche dell’asfalto. Riportiamo in tal senso le dichiarazioni tratte da GPOne.com dei drivers. Il campione del mondo Jorge Lorenzo: “E’ stato interessante provare gomme ed elettronica sul bagnato. Per quanto riguarda le Michelin, direi che vanno abbastanza bene, tanto l’anteriore quanto il posteriore. Il software, invece, per il momento sull’acqua è più complicato da mettere a punto, bisogna fare attenzione col gas e guidare fluidi”Marc Marquez: “Sia gomme che elettronica hanno funzionato bene col bagnato. Direi che le Michelin rain hanno le stesse caratteristiche delle slick: tanto grip al posteriore e un’anteriore stabile, anche se bisogna franare prima rispetto alle Bridgestone. Ho provato a fare un giro con le intermedie perché serviva ai tecnici per la messa a punto dell’elettronica. E’ difficile capire quando usarle, forse saranno più utili per le qualifiche che in gara”. Dani Pedrosa: Le sensazioni con le gomme rain sono state buone, come anche con il nuovo software sul bagnato, anche se avrei voluto avere più tempo a disposizione. Ho completato solo due uscite prima che la pista iniziasse ad asciugarsi e la moto non aveva un setup adatto a quelle condizioni. Non posso dire molto altro”.

In questo senso i riscontri cronometrici sono da valutare con le molle. Lorenzo, Marquez e Pedrosa hanno finalizzato il proprio lavoro nel trovare la messa a punto in configurazione “rain” siglando dei buoni riscontri al mattino.

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Tuttavia, resta la constatazione di un Danilo Petrucci capace di adattarsi bene ai mutamenti meteorologici ed, con pista semi-asciutta, ha siglato un notevole 1’31″764. Per quanto concerne Valentino Rossi  l’approccio è stato decisamente più tranquillo, nelle prime ore di test, per poi cercare il feeling quando la pista andava asciugandosi. Il sesto crono finale è un buon riferimento (1’33″088) ma è comunque condizionato dal programma che il box di Rossi ha deciso di intraprendere. Si spera che nel Day 2 il meteo sia più clemente e dia modo a tutti di trovare il set-up in una situazione abituale.

 

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