MotoGP
MotoGP, Test Australia 2016: Valentino Rossi il più costante dei top rider. Occhio a Maverick Viñales
La seconda e penultima giornata dei test di MotoGP 2016 in corso di svolgimento sulla pista di Phillip Island (Australia) ha fornito degli spunti interessanti, dando uno sguardo ai crono ottenuti dai piloti nel day 2. Ebbene il primo dato interessante è quello di Maverick Viñales, primo sia al mattino che al termine del turno con il tempo di 1’29″131. La sequenza di giri dello spagnolo della Suzuki è stata notevolissima: ben 10 tornate su passo del 1’29″5/1’29″6 a testimonianza di un feeling particolare tra le asperità del tracciato australiano e Viñales, Di fatto la guida di Maverick coadiuvata dall’uso del nuovo cambio seamless ha consentito al numero 25 di esprimersi al 100% come confermato da egli stesso al termine delle prove (fonte GPOne.com): “Siamo molto più costanti sul giro, inoltre all’uscita della curva la moto è più stabile, beneficiando anche in velocità”.
Chi ha motivi per cui sorridere è anche Valentino Rossi, quarto al termine del giorno 2 in 1’29″404 a poco più di 2 decimi da Viñales, per la consistenza dimostrata in sella alla M1. Valentino infatti è stato il più costante tra i top driver mettendo insieme 15 giri sul passo del 1’30” e 11 giri sul 1’29”. Riscontri decisamente positivi per il nove volte campione del mondo, trovatosi in grande confidenza con l’anteriore Michelin. Una soddisfazione espressa nell’intervista del dopo-prove: “A Phillip Island mi trovo meglio con le Michelin rispetto alle Bridgestone. Tutte le volte che ho spinto sono arrivati bei tempi. Ci fosse stata una gara sarei sicuramente con i migliori. Sono contento delle gomme, non ho fatto un vero e proprio test sulla distanza mane ho usate alcune che avevano più di 20 giri ed andavano comunque bene” (clicca qui per saperne di più).
In miglioramento anche la Honda con Marc Marquez, autore del secondo crono in 1’29″292, che sembra stia trovando con maggiore convinzione la chimica giusta con il nuovo prototitpi di Tokyo e la nuova elettronica, cosa che avevo frenato non poco il lavoro del Cabronçito nei precedenti test di Sepang ( 20 giri sul 1’30” e 8 giri sul 1’29”). Una crescita di Marquez e di Rossi a cui fa da contraltare un Jorge Lorenzo, terzo in 1’29″357, non completamente soddisfatto. Il maiorchino, infatti, non ha creato quella grande differenza vista in Malesia girando su un passo simile a quello di Valentino e manifestando ai microfoni della stampa di aver avuto qualche problema (fonte GPOne.com): “Sono partito molto indietro, poi progressivamente sono risalito e sono stato primo fino quasi alla fine. Però mi manca ancora qualcosa, soprattutto in mezzo alla curva. Non sento l’anteriore stabile e questo non mi permette di guidare come voglio. Le gomme hanno un calo più accentuato e l’elettronica è meno sofisticata precisa Lorenzo – Devo rendere la moto più facile da guidare, anche perché il margine è alto: almeno mezzo secondo, forse uno. Per quanto riguarda l’ultimo giorno di test Jorge ha dichiarato: “Risolvere i problemi all’anteriore, solo in quel modo potrò riportare il gap ai livelli di Sepang. Oggi per me non è stato facile essere competitivo, ho dovuto adattarmi alle gomme”.
Chiosando su Ducati, la Casa di Borgo Panigale denuncia ancora qualche problema nello sfruttamento del nuovo cambio e il posizionamento di Andrea Iannone (ottavo) alle spalle di Hector Barbera con una rossa “stagionata” fa capire che il lavoro di affinamento tra pilota- moto e gomme è ancora da trovare. Difficoltà ancor più evidente guardando alle prestazioni di Andrea Dovozioso, solo dodicesimo a 1″ dalla vetta, non ancora entrato davvero in simbiosi con la sua GP16. Che il fantasma di Casey Stoner cominci a creare degli effetti collaterali?
ORDINE DEI TEMPI DELLA SECONDA GIORNATA
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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