MotoGP
MotoGP, Test Sepang 2016: Casey Stoner vola in Malesia. Croce o delizia per la Ducati?
La tre giorni di test 2016 di Sepang (Malesia) è andata in archivio e sono tanti i temi da segnalare: Jorge Lorenzo in perfetta simbiosi con le Michelin e la sua Yamaha, su tempi attualmente inarrivabili per gli altri, Valentino Rossi e Marc Marquez in miglioramento ma non ancora a livello del maiorchino e last but not least Casey Stoner e la Ducati. Ebbene si. Il binomio italo-australiano è quello che più di altri ha attirato le attenzioni del paddock e degli appassionati per la valenza del ritorno di Stoner sotto l’insegna di Borgo Pangale a 6 anni di distanza. Rivedere Casey con quella tuta rossa riporta alla mente i trascorsi trionfali del titolo mondiale del 2007 e delle 23 vittorie ottenute nei quattro anni di permanenza nella Casa italiana. Tuttavia, l’entusiasmo legato al campione del mondo (2007-2011) non si ferma solo ad un ricordo ma affonda le sue radici anche nel presente. Nonostante il lungo periodo di inattività e la totale mancanza di un allenamento specifico per guidare una belva come la GP15, Stoner ha dimostrato che le qualità straordinarie del suo polso destro non si sono smarrite. Il miglior crono del day 3 dei piloti Ducati, disponendo del vecchio modello e non del prototipo 2016, testimonia la bontà del lavoro svolto da Casey nonché l’incredibile esibizione in pista, con pochi chilometri sulle spalle. Il 2’01″070 odierno è valsa la quinta prestazione nell’ordine dei tempi, vicinissimo al crono di Marc Marquez per intenderci (2’00″883), con una sequenza di giri assai vicina a quelle del Cabronçito e dello stesso Rossi, secondo alle spalle del fulmine Lorenzo. “Tutto sommato sono state giornate molto positive per noi, e io per primo sono sorpreso di essere riuscito a completare tre giorni di test – ammette Stoner nell’intervista riportata da motogp.com – A livello fisico, per il momento mi sento a posto ma domani credo che risentirò della fatica! E’ stato un test positivo non solo perché abbiamo lavorato bene sulla moto, ma anche perché sono riuscito subito a riprendere il ritmo. Oggi sono soddisfatto, anche se non abbiamo potuto girare tanto. Abbiamo fatto due uscite nel mattino comparando differenti geometrie di setting, ma poi è arrivata la pioggia e non siamo riusciti a completare il test. Nel pomeriggio siamo rientrati quando la pista si è asciugata, ma abbiamo faticato un po’ con il grip posteriore, e ci abbiamo messo molto per trovare il bilanciamento ottimale per poter progredire. Lavorare con Gigi (Dall’Igna) e con la mia squadra è stato veramente fantastico e, come ho già detto, sono molto contento di come sono andate le cose”. Ora la domanda che sorge spontanea è la seguente: quali conseguenze avranno nel team rosso le prestazioni eccellenti dell’australiano in rapporto anche ai piloti ufficiali che, nei fatti, sono stati messi dietro nell’ultimo giorno di prove (Andrea Iannone 8° 2’01″223, Andrea Dovizioso 13° 2’01″675)?
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