Artistica
Olimpiadi 2016 – Malagò: “Italia, a Rio fare le stesse medaglie di Londra”. La ginnastica ci riuscirà? Obiettivi, sogni, speranze, possibilità
“Partiamo dal presupposto di fare come a Londra, meno quelle medaglie che non sono nel programma”.
Dichiarazione di Giovanni Malagò, Presidente del Coni, durante la presentazione della spedizione azzurra per le Olimpiadi 2016. Dunque il numero 1 dello sport italiano si aspetta di conquistare 25 medaglie visto che alle Olimpiadi 2012 ne ottenemmo sì 28 ma con l’aiuto di due discipline (squadra di fioretto femminile e squadra di sciabola maschile) che purtroppo non saranno presenti nel programma di Rio.
Quattro anni fa anche la ginnastica diede il suo contributo con il bronzo di Matteo Morandi agli anelli e il bronzo della Nazionale di ginnastica ritmica. Precisiamo che Malagò non intendeva dire che l’Italia conquisterà le medesime medaglie negli stessi sport dell’ultima edizione a cinque cerchi: è chiaro, ad esempio, che una medaglia in meno dalla ginnastica possa benissimo essere “sostituita” nel bottino da una nel nuoto, sport a secco nella spedizione in Terra d’Albione.
Ci divertiamo però a fare un giochino. L’Italia della ginnastica sarà ancora in grado di conquistare due medaglie? La missione sembra molto difficile, anche se non così impossibile.
Le Farfalle (o Leonesse, che dir si voglia) partono sempre in pole position per salire sul podio. Vicecampionesse del Mondo nel 2013 e 2014, quarte nella rassegna iridata del 2015, le ragazze di Emanuela Maccarani non deludono mai e partono per Rio con l’obiettivo di recitare un ruolo da assolute protagoniste. Nel programma solo il concorso generale: o si vince la medaglie nella gara vera oppure non c’è alcuna possibilità di rivincita nelle finali di specialità.
La Russia è sempre l’avversaria da battere, ma bisognerà tenere d’occhio anche Bielorussia, Bulgaria, Ucraina, Israele, Giappone, Spagna in un panorama diventato sempre più concorrenziale.
L’artistica, invece, parte con la zavorra della mancata qualificazione della squadra maschile. Gli errori degli ultimi Mondiali ci costringeranno a volare a Rio con un solo uomo (peraltro il pass è ancora ufficialmente da conquistare attraverso il Test Event di aprile). Chi sarà il fortunato? Bisognerebbe puntare su un veterano come Morandi che potrebbe difendere il suo bronzo, Busnari che vanta chance al cavallo con maniglie. Anche se saranno presenti i nostri super big non sarà però facile salire sul podio, vista l’elevatissima concorrenza. Staremo a vedere…
La squadra femminile si è invece qualificata brillantemente con il quinto posto degli ultimi Mondiali. Una Nazionale in continua crescita che può togliersi certamente qualche soddisfazione. Il quintetto azzurro potrà però battagliare concretamente per una medaglia nella prova a squadre? Per anni si è pensato che fosse fantascienza ma mai dire mai. Dovrebbe però essere confezionata la gara perfetta e soprattutto dovrebbero arrivare errori dalle squadre più blasonate. All’arrembaggio ma si tratterebbe di un’autentica impresa da storia dello sport.
L’Italia ha conquistato solo una medaglia olimpica al femminile (l’argento ad Amsterdam 1928 con la squadra di Carla Marangoni, l’olimpionica più anziana al Mondo con i suoi 100 anni compiuti pochi mesi fa). Le velleità di podio in una Finale di Specialità sono aggrappate a Vanessa Ferrari che insegue l’agognata gloria olimpica per chiudere una carriera leggendaria, ma al corpo libero potrebbe dire la sua anche Erika Fasana, senza dimenticarsi della potenziale trave di Carlotta Ferlito. Si parla senza naturalmente conoscere ancora le convocazioni (la stagione inizierà settimana prossima) e analizzando le carte migliori sul tavolo. Tutto molto difficile ma chissà che la ginnastica italiana non riesca a sbalordirci ancora una volta.