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Scherma
Scherma, Coppa del Mondo: il fioretto italiano prepara con tranquillità Rio 2016
L’insaziabile Arianna Errigo è reduce dal poker in carriera a Danzica e proverà a ripetersi anche laddove un anno fa esatto perse in finale contro la statunitense Lee Kiefer. La tappa nordafricana è una novità nel calendario internazionale – è stata introdotta solo nel 2014/2015 – e la cannibale brianzola vuole appropriarsi di un altro feudo. Chi dovrà temere? Russe e compagne di squadra, come quasi sempre accade nel fioretto femminile, e quindi, per esempio, quell’Inna Deriglazova battuta in Polonia sia individualmente che con il quartetto, l’amica-rivale Elisa Di Francisca, l’eterna Valentina Vezzali (quinta dodici mesi fa ad Algeri) e l’emergente Alice Volpi, che dopo il trionfo di Torino non è riuscita a trovare continuità.
Chi si è riscattata dopo un periodo difficile, invece, è stata Martina Batini, sbocciata due stagioni fa e poi a lungo bloccata da molti infortuni. La pisana ora è anche una delle leader del quartetto sperimentale che diverrà probabilmente titolare dopo la diaspora post Olimpiade. Quando si vince si ha anche il tempo per programmare il futuro: anche da questo si misura la bontà di un movimento.
Bonn 2015, per il fioretto maschile, ha fatto rima invece con Andrea Cassarà, primo con Alessio Foconi terzo. Fu un magico anno di ricambio generazionale per l’Italia, con tante medaglie da numerosi atleti diversi, e tra Montreux e Mosca arrivarono le soddisfazioni maggiori. Adesso il bresciano è tornato a tirare dopo un problema al braccio armato. Con lui, a Parigi, gli azzurri si sono ripresi il podio a squadre sfumato a San José e Tokyo. Sarebbe potuto essere un oro, ma la rimonta subita da Andrea Baldini ha vanificato il tutto. Poco male, perché nella capitale francese è arrivata la certezza del pass olimpico. Questa squadra ha tutto per emergere definitivamente nei momenti decisivi e lo ha già dimostrato in passato. L’ex capitale federale tedesca rappresenterà un buon test d’avvicinamento.
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