Seguici su

Rubriche

Storia delle Olimpiadi: Uberto De Morpurgo e l’inizio di un digiuno quasi secolare

Pubblicato

il

Uberto Luigi De Morpurgo è ad oggi l’unico italiano capace di vincere una medaglia olimpica nel tennis. Nato sul territorio italico “irredento” dell’impero austro-ungarico, a Trieste, il 12 gennaio 1896 (nell’anno dei primi Giochi dell’era moderna, sarà un caso…?!), è stato il primo tennista italiano ad entrare nella top ten mondiale, il primo a giocare una finale Wimbledon, nel doppio misto, il primo a ricoprire il doppio ruolo di numero uno e capitano della squadra italiana di Coppa Davis. Suo padre apparteneva ad una famiglia ebrea che si fregiava del titolo nobiliare – di qui il soprannome “Barone” – mentre la madre era inglese. Fu un ottimo giocatore, destrorso, di grande personalità, molto combattivo, che odiava essere battuto e spesso dava l’impressione di prendere le sconfitte come offese personali.

Il Barone Hubert Louis De Morpurgo conobbe il tennis ad Oxford, dove si era recato per studiare, conseguì i primi successi da juniores nel 1911, sempre in Gran Bretagna; nel 1915 fu campione studentesco a Parigi. Partecipò alla Grande Guerra e fu inquadrato nell’aviazione austriaca. Con il passaggio di Trieste al Regno d’Italia assunse la cittadinanza italiana. Nel 1924 partecipò alle Olimpiadi di Parigi perdendo in semifinale contro lo statunitense Vincent Richards, poi medaglia d’oro, mentre nello spareggio per il bronzo sconfisse il fortissimo Jean Borotra (uno dei “Quattro moschettieri” del tennis transalpino di quegli anni, insieme a Jacques Brugnon, Henri Cochet e al mitico René Lacoste, ndr), fresco campione di Wimbledon.

Ai Championships del 1925 raggiunse in coppia con l’americana Elizabeth Ryan la finale del doppio misto, sconfitti dal tandem francese Suzanne Lenglen – Jean Borotra. Questa impresa ne fa l’unico italiano ad aver raggiunto una finale sui campi londinesi nel doppio misto nonché il solo maschietto ad aver disputato l’ultimo atto di un torneo seniores a Londra. A Wimbledon 1928 arrivò ai quarti di finale del tabellone di singolare dove venne sconfitto da René Lacoste, futuro vincitore.

Agli Internazionali di Francia 1930 arrivò fino alle semifinali e si dovette arrendere a Henri Cochet; nello stesso anno raggiunse la finale a Montecarlo ma fu nuovamente Cochet a sbarrargli la strada, sconfiggendolo in tre set. Agli Internazionali d’Italia del ’30, invece, conquistò la finale in tutte le specialità: singolare, doppio e doppio misto. Nel singolare perse per mano di Bill Tilden, nel doppio maschile insieme a Placido Gaslini si fermò nuovamente ad un passo dalla vittoria contro Tilden – Coen, nel doppio misto, infine, riuscì a conquistare l’agognato titolo in coppia con la spagnola Lilí de Álvarez. In Coppa Davis, nonostante la cocente delusione per non essere stato convocato in occasione della prima partecipazione degli azzurri, nel 1922, rappresentò ininterrottamente l’Italia dal 1923 al 1933, vincendo 39 match in singolare (14 le sconfitte) e conquistando 16 incontri di doppio (10 sconfitte).

Uberto De Morpurgo puntò sempre e soltanto sulle grandi competizioni internazionali, Coppa Davis, Francia e Inghilterra principalmente, dove fu spesso tra i migliori in campo. La sua forte personalità gli giovò poiché lo rese un “individualista” lontano dalle rivalità tra i primi campioni del tennis italiano. Nelle graduatorie mondiali raggiunse il settimo posto nel 1930, il nono posto nel 1928 e il decimo posto nel 1929.

Il movimento tennistico italiano – soprattutto al femminile – ha regalato a tutti gli appassionati di sport del Bel Paese soddisfazioni incredibili, inattese, entusiasmanti, negli ultimi sei anni, a partire cioè dal trionfo di Francesca Schiavone al Roland Garros. Quindi, pensare ad una medaglia a cinque cerchi vecchia quasi un secolo, per di più nell’anno olimpico, non può che riportare alla mente una speranza/richiesta: un tennista azzurro (o, più verosimilmente, una coppia) sul podio a Rio de Janeiro. Non sarà facile, tutt’altro, ma sognare è gratis. E fa bene alla mente, a patto che non si tratti di incubi…

Storia delle Olimpiadi, prima puntata: Dorando Pietri
Storia delle Olimpiadi, seconda puntata: Ondina Valla
Storia delle Olimpiadi, terza puntata: Gian Giorgio Trissino
Storia delle Olimpiadi, quarta puntata: Pietro Mennea
Storia delle Olimpiadi, quinta puntata: Abebe Bikila
Storia delle Olimpiadi, sesta puntata: il massacro di Monaco 1972
Storia delle Olimpiadi, settima puntata: Jesse Owens
Storia delle Olimpiadi, ottava puntata: Mauro Checcoli
Storia delle Olimpiadi, nona puntata: Antonella Bellutti
Storia delle Olimpiadi, decima puntata: Paola Pezzo
Storia delle Olimpiadi, undicesima puntata: Nino Benvenuti
Storia delle Olimpiadi, dodicesima puntata: Vincenzo Maenza
Storia delle Olimpiadi, tredicesima puntata: l’oro maledetto dell’Italvolley
Storia delle Olimpiadi, quattordicesima puntata: i fratelli Abbagnale
Storia delle Olimpiadi, quindicesima puntata: Clemente Russo
Storia delle Olimpiadi, sedicesima puntata: Sara Simeoni
Storia delle Olimpiadi, diciassettesima puntata: Pino Maddaloni
Storia delle Olimpiadi, diciottesima puntata: Klaus Dibiasi
Storia delle Olimpiadi, diciannovesima puntata: Alberto Cova
Storia delle Olimpiadi, ventesima puntata: Edoardo Mangiarotti
Storia delle Olimpiadi, ventunesima puntata: Daniele Masala
Storia delle Olimpiadi, ventiduesima puntata: Novella Calligaris
Storia delle Olimpiadi, ventitreesima puntata: il Settebello 1992
Storia delle Olimpiadi, ventiquattresima puntata: Giorgio Cagnotto
Storia delle Olimpiadi, venticinquesima puntata: il Setterosa 2004
Storia delle Olimpiadi, ventiseiesima puntata: Nedo Nadi
Storia delle Olimpiadi, ventisettesima puntata: Gelindo Bordin
Storia delle Olimpiadi, ventottesima puntata: Giovanna Trillini
Storia delle Olimpiadi, ventinovesima puntata: la straordinaria pesistica italiana 1924
Storia delle Olimpiadi, trentesima puntata: Roberto Di Donna
Storia delle Olimpiadi, trentunesima puntata: l’Italia dell’hockey pista 1992
Storia delle Olimpiadi, trentaduesima puntata: il “due con” azzurro 1968
Storia delle Olimpiadi, trentatreesima puntata: l’oro della nazionale italiana di calcio 1936
Storia delle Olimpiadi, trentaquattresima puntata: Galliano Rossini
Storia delle Olimpiadi, trentacinquesima puntata: Patrizio Oliva
Storia delle Olimpiadi, trentaseiesima puntata: Giovanni Lombardi

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

giuseppe.urbano@oasport.it

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità