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WINDORFUL ITALIA! Brividi nella neve di Canmore, il Biathlon Azzurro scrive la storia: è leggenda da “Io c’ero”

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In due ore abbondanti di un film strappalacrime, commovente, leggendario, da documentario sportivo, da emozioni irripetibili e inenarrabili, il Biathlon Italiano scrive una pagina indelebile della storia di tutto il nostro sport.

Le lacrime di gioia azzurre tingono d’azzurro la neve di Canmore che in un sabato sera epocale diventa capitale dei cacciatori delle steppe. Brunico Caput Mundi, il comune che ha dato i natali a entrambi gli azzurri oggi protagonisti che trionfano nella stessa giornata in Coppa del Mondo, nella stessa città, nello stesso sport. Anterselva, Patria del Biathlon in Italia, è in festa.

Robe dall’altro Mondo perché l’Italia non era mai stata abituata così bene in questa disciplina, ora definitivamente esplosa. La Biathlon Mania nel Bel Paese potrebbe riconoscere in questo indimenticabile 6 febbraio la sua nascita ufficiale.

 

WINDORFUL ITALIA – Brividi nella neve di Canmore, il Biathlon Azzurro scrive la leggenda da “Io c’ero”

SOGNO E SON DESTO! Impresa di Dominik Windisch: trionfo nella mass start

BIS DA LEGGENDA! Dorothea Wierer domina la mass star di Canmore. Epopea Italia

 

Le due mass start in terra canadese ci hanno fatto sobbalzare sul divano, ci hanno fatto esaltare, ci hanno fatto urlare, ci hanno fatto commuovere, ci hanno fatto abbracciare virtualmente due ragazzi così speciale. Si è giocato con le parole nel titolo, facendo una crasi tra il cognome di Dominik Windisch e il nome di Dorothea Wierer: un “Windorful” che ricorda da vicino l’aggettivo “Wonderful”.

Già perché è tutto troppo bello per essere vero. Sembra quasi di sognare a occhi aperti. L’ultimo giro sugli sci di Dom è stato epocale: una sverniciata quando mancava circa un chilometro dal traguardo ha steso gli ultimi compagni di fuga e lo ha portato verso la prima vittoria in carriera e al suo primo podio nel circuito. Inaspettato perché il talento di Windisch è cristallino ma il numero realizzato oggi ha i connotati del fantascientifico, della sorpresa, dell’impresa dell’anno (se non qualcosa in più).

Dorothea è invece una conferma. Oggi ha trionfato nel format di gara che sembrava esserle meno congeniale, infilando la terza vittoria stagionale (in precedenza aveva vinto le due individuali, lanciatissima verso la Coppetta di specialità). Il suo ottavo podio complessivo, il secondo posto nella classifica generale la issano indubbiamente (ma non c’era bisogno del trionfo odierno) nel gotha del biathlon internazionale. L’ultimo poligono ha i connotati del marziano: una serie rapidissima, cinque bersagli chiusi in un tempo record che ha inchiodato le sue avversarie, incapaci di tenere il suo ritmo e commettendo un errore decisivo. La passerella finale in solitaria è degna solo dei Campionissimi dello sport.

Segnatevi questa data perché queste giornate sono quelle che, tra qualche decennio, vi faranno esclamare: “Io c’ero!”. Viva l’Italia. 

 

(foto Romeo Deganello)

 

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