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Atletica, verso le Olimpiadi: Usain Bolt sarà ancora il protagonista assoluto della velocità?

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Dopo aver ottenuto 6 medaglie d’oro in due edizioni dei Giochi Olimpici, Usain Bolt si prepara ad entrare ancor di più nella storia, in quella che sarà la sua ultima rassegna a cinque cerchi.

L’uomo di Trelawny, che compirà 30 anni proprio nel giorno della cerimonia di chiusura a Rio, punta al tris in 100, 200 e staffetta 4×100 per aggiungere altri allori al suo straordinario palmarès che consta anche di 11 titoli mondiali, più 2 argenti.

Il 2015 è stato forse l’anno più difficile per il giamaicano, il primo nel quale non si presentava da grande favorito, soprattutto nella gara più veloce, causa i vari infortuni che ne avevano condizionato la preparazione e le non brillanti, sporadiche, esibizioni nei meeting estivi.

Nonostante ciò Usain ha infilato il discusso Justin Gatlin sia nei 100 che sulla doppia distanza ai Mondiali di Pechino; soprattutto la prima finale era attesissima in quanto nei turni preliminari, in aggiunta, non era sembrato il più “in palla”, però Bolt è sempre Bolt ed è opinione comune che, non essendo stato superato in una stagione così complicata, difficilmente lo vedremo capitolare nelle altre grandi occasioni.

Riguardando l’ultimo atto della distanza principe nell’appuntamento iridato della stagione scorsa, si può notare come Bolt vinca di testa ancor prima di partire, macerando gli avversari nella loro tensione, in questo caso Gatlin, mentre in passato portavano i nomi di Asafa Powell, Tyson Gay, Johan Blake e compagnia cantante.

Proprio Blake è stato l’unico a batterlo sui 100 metri a Daegu nel 2011, causa la falsa partenza del primatista del mondo e, forse, l’avversario che più seriamente lo ha impensierito in carriera, soprattutto nei 100, laddove sul mezzo giro di pista colui che si è avvicinato di più è stato Gatlin lo scorso anno, non esattamente un duecentista.

Nello scenario di Rio appare scontata la conferma sui 200, a meno di avvenimenti clamorosi, con l’ex dopato statunitense e i giovani sudafricani Anaso Jobodwana e Wayne Van Niekerk che possono ambire al podio, mentre outsider vanno considerati il panamense Alonso Edward e vari statunitensi che usciranno dai Trials; impossibile stabilire quali saranno nell’infornata che ogni anno viene proposta.

Se nella gara più lunga il pluricampione olimpico appare difficilmente sfidabile, soprattutto data la splendida accelerazione e la meravigliosa tenuta in curva di cui è dotato, nella classica sfida sul rettilineo, sulla carta, qualche possibilità in più potrebbero averla oltre a Gatlin, l’altro statunitense Trayvon Bromell, in grande crescita e l’eterno secondo Tyson Gay, con qualche minima chance europea col transalpino Jimmy Vicaut. Tuttavia si dovesse scommettere su qualcuno, il nome Bolt sarebbe nettamente il meno redditizio…

Decisamente a rischio, invece, appare il dominio nella staffetta veloce, visto che i giamaicani stanno vivendo di un ricambio generazionale, mentre gli USA sembrano in deciso progresso, ma la presenza del “mammasantissima” giamaicano e la tendenza tutta statunitense a rovinare le staffette con cambi scellerati faranno sì che la battaglia diventi tutta da giocare.

In ogni caso sembra che Usain in questa stagione voglia prepararsi alla grande, anche al netto di alcune recenti “sparate” sullo scendere sotto i 19” nei 200, difficilmente pronosticabili; i maligni dicono che l’abbia sempre fatto, e i vari inconvenienti siano stati frutto di una precisa strategia di marketing…chissà, l’importante è che lo spettacolo anche a Rio sia assicurato. Senz’altro l’atletica sarà sempre caratterizzata da un pre e post-Bolt, a celebrare la fama del più grande velocista di tutti i tempi.

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gianluca.pessoni@oasport.it

 

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