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Calcio, Europei 2016: i possibili convocati dell’Italia. Rebus attacco, fuori Pirlo e De Rossi?

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Antonio Candreva - Pagina FB

Foto da: pagina Facebook Candreva

Qui iniziano i problemi, poi ancor più spinosi nel reparto offensivo. E’ possibile rinunciare a Daniele De Rossi e Andrea Pirlo? E’ quanto si chiede il Corriere dello Sport in edicola ieri. Eppure Antonio Conte, al momento, non li vede come titolari e forse nemmeno tra i convocati. Il romanista può sempre tornare utile anche come difensore aggiunto, ma in stagione ha convinto poco. L’ex bianconero, lasciata l’Italia per New York, rischia di pagare una condizione fisica non adeguata.

Spazio alle forze fresche, dunque. Un nuovo progetto sarà costruito intorno a Marco Verratti, regista 23enne del Paris Saint Germain. Più deciso di Pirlo, l’ex Pescara garantisce la doppia fase liberando un uomo offensivo in più. Molto comunque dipenderà dal modulo usato: uno o due al suo fianco? E’ certo della chiamata Claudio Marchisio, jolly in grado sia di impostare che di inserirsi, mentre Riccardo Montolivo e Marco Parolo non stanno vivendo un’annata memorabile ma dovrebbero garantirsi comunque il posto per mancanza di alternative. Thiago Motta non convince per età e caratteristiche poco in linea con il gioco del ct.

Emanuele Giaccherini bologna 2 - calcio - foto pagina fb bologna

Foto da: pagina Facebook Bologna

E sugli esterni? Giacomo Bonaventura, Alessandro Florenzi e Antonio Candreva i più quotati anche per iniziare dal primo minuto. Stephan El Shaarawy sta brillando a Roma e, sempre piaciuto a Conte, va verso la conferma al posto di Alessio Cerci, che lasciato il Milan non ha invece cambiato passo. Il rinato Emanuele Giaccherini di Bologna, invece, dimostra che con sudore e forza di volontà tutto si può raggiungere. Molto apprezzato dagli allenatori – era un pupillo anche di Cesare Prandelli – potrebbe rientrare nei 23 grazie ai sei gol messi finora a referto in rossoblu.

Difficile l’ingresso di trequartisti come Riccardo Saponara, Franco Vazquez, Federico Bernardeschi e Roberto Soriano: l’idea di gioco di Antonio Conte non prevede uomini tra le linee, privilegiando invece uno sviluppo orizzontale della manovra. Anche perché davanti ci sono le torri pronte a colpire.

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