Calcio
Calcio: qual è la vera Italia? I 16 di Conte, le assenze e tutti i problemi ancora irrisolti
Non così. Dagli applausi di Udine all’impotenza di Monaco. Dall’1-1 con la Spagna (ok, il calcio non è transitività, ma anche le Furie Rosse ora come ora sembrano un gradino sotto rispetto ai campioni del mondo) all’1-4 con la Germania. Dalle speranze ai processi, tutti affrettati. Dopo cinque giorni l’Italia torna nell’occhio del ciclone e sembrano venir meno tante certezze in vista di Euro 2016.
Ma Antonio Conte, nel post partita, non è parso allarmato né arrabbiato. “L’avevo detto prima, servivano questi test per fare valutazioni e per testarci – ha dichiarato serenamente alla Rai -. Sicuramente abbiamo sfidato i migliori, anche la Spagna è tra le migliori formazioni al mondo. Abbiamo lavorato, i ragazzi hanno dato tutto. Ora faremo le valutazioni, non c’era da trionfare contro la Spagna. Sappiamo di dover colmare un gap nei confronti di alcune squadre, per questo proveremo a prendere i migliori del campionato“.
Dopo il flop dell’Allianz Arena, tuttavia, una domanda è legittima: qual è la vera Italia? La strada segnata negli ultimi mesi si è arenata pesantemente contro la Germania. Il tridente del futuro, Bernardeschi-Zaza-Insigne, ha deluso le aspettative. A Monaco è mancata quell’identità trovata a ottobre e trascinata a suon di miglioramenti fino al Friuli: le ali non hanno colpito e la difesa ha fatto acqua da tutte le parti, rischiando anche di perdere Bonucci per infortunio. Da cosa ripartire, dunque?
Quel che è certo è che la squadra vista ieri sera è comunque lontana parente dall’undici tipo che il ct ha in mente per la campagna francese. Escludendo per un attimo l’attacco – l’esperimento dei giovani ha seguito a furor di popolo l’exploit di Udine, quando invece tutto lasciava presagire la conferma dell’ormai consolidato trio Candreva-Pellè-Eder, e necessita di accorgimenti – a Euro 2016 dovrebbero ritrovare una maglia da titolari Chiellini, Barzagli, Marchisio e Verratti. Quattro pedine fondamentali bloccate da problemi fisici che, però, costituiscono l’ossatura carismatica e tecnica di una rosa che può garantire prestazioni ben diverse dal nulla totale di martedì.
In queste ore, poi, impazza il toto-certezze dopo che Conte ha svelato, nella conferenza stampa della vigilia, di avere già in testa 16 convocati sicuri per gli Europei. Secondo Sky si tratterebbe di Buffon, Sirigu e Perin; Barzagli, Bonucci, Chiellini e Darmian; Marchisio, Parolo, Verratti, Florenzi e Giaccherini; Candreva, El Shaarawy, Pellè e Zaza. Ma non è detto che, dopo il ko con la Germania e al termine delle amichevoli contro Scozia e Finlandia in programma a giugno, il ct non possa cambiare idea su qualcuno. Anche perché l’Italia è ancora un cantiere aperto, a partire dall’assenza di un vero e proprio ariete d’area di rigore fino alla debolezza atletica che rischia di risultare fatale in Francia.
Si è trattato di una semplice battuta d’arresto o di un campanello d’allarme che anche il ct, stranamente impassibile, potrebbe sottovalutare colpevolmente? Lo scopriremo presto.
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: libera Flickr/Wikimedia