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Ciclismo su pista, Mondiali 2016: Ganna porta l’Italia in cima al mondo. Corsa a punti da dimenticare per Viviani

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L’Italia del ciclismo su pista è tornata. Sicuramente non come ai fasti degli anni novanta, quando il Bel Paese dominava in lungo e in largo, ma finalmente si rivedono le maglie azzurre nei primi posti delle varie classifiche. I Mondiali di Londra, disputatisi settimana scorsa, non sono trionfali, ma danno grandi speranze per il presente e, soprattutto, per il futuro.

In prima pagina non può non esserci Filippo Ganna. A 19 anni il passista della Colpack (ancora dilettante) è riuscito a conquistare un magnifico titolo iridato nell’inseguimento individuale. Miglioramento sostanziale per l’azzurro, che è sceso addirittura fino al tempo di 4’16”, distruggendo il vecchio record italiano. Una medaglia d’oro fantastica, purtroppo in una specialità non inserita nel programma olimpico, ma che è comunque utile a far crescere il movimento. Nonostante l’assenza di Ganna (dedicatosi in tutto e per tutto all’individuale) anche la squadra dell’inseguimento con Viviani, Lamon, Bertazzo e Consonni si è comportata benissimo, giungendo quarta alle spalle delle superpotenze (Australia, Gran Bretagna e Danimarca). Questa sì, è una specialità a cinque cerchi: purtroppo non ci sarà la partecipazione a Rio, ma a Tokyo si può puntare addirittura ad una medaglia.

Al maschile l’altra gioia è arrivata da Francesco Ceci, che è riuscito, con un tredicesimo posto, a mantenere la propria posizione nel ranking olimpico, strappando così il pass per Rio 2016. Delusione invece nell’omnium: uno strepitoso Elia Viviani ha convinto in cinque prove su sei, crollando purtroppo nella corsa a punti finale, scendendo dal podio per soli 2 punti (gli stessi che lo dividono dall’oro di Gaviria, rivale più accreditato in vista delle Olimpiadi).

Tra le donne invece la prestazione più convincente è stato il sesto posto della squadra di inseguimento: il quartetto azzurro (Bartelloni, Guderzo, Pattaro e Valsecchi) ha confermato che la qualificazione olimpica è stata meritata. Poco o nulla dalle altre prove, tutte concluse fuori dalla top-10. Male Simona Frapporti, che non è riuscita a strappare il pass nell’omnium, nonostante una partenza eccellente.

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: pagina FB Ganna

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