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F1, GP Australia 2016, analisi qualifiche: Hamilton e le Mercedes dominano. Ferrari deludenti, il nuovo format orripilante

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Il Mondiale delle novità, dei cambi regolamentari, del nuovo assurdo format di qualifiche non ha mutato, di fatto, le carte in tavola: Lewis Hamilton e la Mercedes sono di un altro pianeta, almeno nel giro secco. La prima pole stagionale del tre volte campione del mondo è stata devastante: 1’23″837 di 2″5 più veloce della prestazione  dell’anno passato ed a soli 3 decimi dal record della pista firmato da Sebastian Vettel nel 2011. La cinquantesima pole in carriera per Lewis che fortifica, qualora ve ne fosse bisogno, il proprio status di riferimento nel Circus. Una sicurezza che gli deriva anche da una W07 Hybrid incredibile e dominante ancora una volta, visto il secondo crono ottenuto da Nico Rosberg in 1’24″197 e autore di un’ora di prove tutt’altro che perfetta e con qualche errore di troppo nella guida.

Un andamento che sembra preannunciare un monologo per domani dal momento che le frecce d’argento si sono mostrare veloci sia con poca benzina che in configurazione gara. Niente e nessuno sembra dunque scalfirli. Neanche, probabilmente, la Ferrari che aveva puntato a rompere il soliloquio tedesco ma che, quest’oggi, non può fare altro che leccarsi le ferite. Sono 8 i decimi che separano Vettel da Hamilton ed è più 1″ il gap di Kimi Raikkonen, rispettivamente in terza e quarta posizione. SF16-H che, a quanto pare, ha manifestato problematiche simile alle ultime nate di Maranello ovvero la difficoltà nel mettere in temperatura gli pneumatici. L’asfalto decisamente freddo (23°C) dell’Albert Park ha portato le Rosse ad avere dei riscontri al di sotto delle aspettative ed essendo costrette, nella Q2, a giocarsi un treno di gomme super soft in più. Ciò ha portato ad una Q3 nella quale Sebastian è stato eccellente in 1’24″675 decidendo però di terminare a 5′ dalla conclusione delle qualifiche  per risparmiare le mescole in ottica gara. Una decisione imitata anche dal compagno di squadra volendo, da un certo punto di vista, evidenziare la criticità del nuovo sistema. “E una m…a” ha dichiarato Seb , intervistato da Sky Sport F1 HD nel post qualifiche, senza troppi peli sulla lingua ritenendo che certe decisioni stiano uccidendo la bellezza della F1. Difficile dargli torto dopo lo scempio al quale si è assistito. Doveva essere un modo per dare spettacolo ma, al momento, è servito solo ad alimentare una forte contrapposizione tra i piloti e lo Strategy Group ideatore del format.

Tornando alla cronaca, quali possono essere dunque le prospettive per la Ferrari? Ascoltando il 4 volte campione del mondo teutonico, in gara si vedrà un andamento diverso in cui la Rossa potrà essere più vicina alle frecce d’argento. Ciò nasce dalla convinzione, o forse anche dalla speranza, di avere un degrado sugli pneumatici migliore dei rivali. Tuttavia, la verità la sapremo solo domani e di fatto, nonostante la tanto sbandiera rivoluzione, il Cavallino Rampante è sempre in seconda fila a debita distanza. 

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