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Ginnastica, Trofeo di Jesolo 2016 – Le pagelle degli USA: Douglas spaziale, Smith/Hernandez il futuro, bomba Locklear, Raisman a metà
Ieri si è disputata la prima giornata dell’attesissimo Trofeo di Jesolo. In pedana lo squadrone USA che non ha deluso le aspettative. Di seguito le pagelle del Dream Team stelle e strisce.
Come sempre i voti si riferiscono alla singola gara e prendono anche in considerazione il potenziale livello delle atlete. Per vedere il giudizio su ogni singola atleta ti basterà cliccare sui vari numeri di pagina.
GABBY DOUGLAS: 9. Il primo successo in laguna non si scorda mai. La Campionessa Olimpica mantiene il pronostico della vigilia sbaragliando una concorrenza di livello e conquistando la seconda vittoria stagionale dopo quella strappata all’American Cup. Lo Scoiattolo Volante incanta per tutto il pomeriggio dimostrando un buono stato di forma che, se mantenuto, le permetterà di tornare alle Olimpiadi per difendere il titolo.
Il sogno Rio è più vivo che mai per Gabby Douglas, protagonista al PalaArrex di una gara di assoluto livello tecnico, mantenendo sempre in mano il pallino del successo e un buon vantaggio su tutte le avversarie. Davvero pregevoli i due over 15 nella prima metà di gara a lei più congeniali (un vero 15.300 per il doppio avvitamento, sfonda il muro anche alle parallele, bravissima a “difendersi” anche al corpo libero).
Nel 2008 fu il turno di Shawn Johnson, nel 2012 fece festa Kyla Ross: sappiamo come finì in entrambi i casi ai Giochi Olimpici successivi…
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ALY RAISMAN: 7. Chiaro che da una Campionessa Olimpica ci si aspetta sempre molto di più. La Fierce Five stecca subito all’inizio cadendo dall’Amanar al volteggio (con annessa uscita di pedana). Un errore da 5 in pagella per una ginnasta del suo calibro, ma da quel momento cambia la musica: trave e corpo libero da lustrarsi gli occhi, sinonimo della sua classe sbalorditiva. Al quadrato la recita finale che dimostra il suo valore di lusso: la capitana del Team USA sciorina il numero da 14.600 che vale il prezzo del biglietto. Un passo verso le Olimpiadi?
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ASHTON LOCKLEAR: 8,5. Staffilata di lusso, impossibile da non premiare. La bomba non passa inosservata agli occhi degli appassionati, il ritorno internazionale è subito servito. Bastano i numeri per spiegare tutto: 15.650 alle parallele, 6.5 il D Score. Miglior prestazione mondiale stagionale, proprio come un anno e mezzo fa quando in una notte di mezza estate si rivelò al mondo partendo dal nulla. Finì con un quarto posto ai Mondiali: può ambire alle Olimpiadi?
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LAUREN HERNANDEZ e RAGAN SMITH: 8. Il nuovo che avanza, ennesima dimostrazione dell’infinito bacino statunitense e di una scuola davvero impareggiabile al mondo. Il talento dei due fenomeni si era già palesato tra le under 16 (la Hernandez ha vinto il Trofeo di Jesolo da junior nel 2015), ieri ne è arrivata la riprova al debutto tra le seniores.
Il palcoscenico di prestigio non ha creato difficoltà e paura ai due fenomeni che si sono presi seconda e terza posizione alle spalle della Campionessa Olimpica. Ci portiamo via i D Score da 6.4 alla trave (15.1 per Ragan, 15.3 per Lauren), dei dty di lusso (15.100 e 14.850), peccato per le imprecisioni di Hernandez alle parallele (6.1).
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MYKYLA SKINNER: 7. Doveva probabilmente convincere dopo la Coppa del Mondo ma è stata un po’ la solita. Difficoltà molto alte (6.1 a corpo libero e parallele) ma esecuzioni che faticano a essere precise come dovrebbero. Non basta l’Amanar al volteggio (tra l’altro raccoglie meno del dty di Douglas) per poter essere alla pari delle big statunitensi. Martha avrà fatto le sue valutazioni dopo due gare stagionali. Le Olimpiadi sembrano allontanarsi.
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SYDNEY JOHNSON-SHARPF: 6. La mamma ha partecipato alle Olimpiadi di Seoul 1988, la figlia potrebbe crescere per Tokyo 2020 ma ha tanta strada da fare. Troppo fallosa alla sua prima gara da senior, il confronto con Hernandez e Smith è purtroppo stato molto severo.
EMILY CHILD: 7. Quando una ginnasta fa una gara di lusso, prende 57.450 nel concorso generale e stampa due picchi (15.0 alle parallele e 14.85 al volteggio) ma sembra che abbia fatto poco perché è la peggiore delle statunitensi (escluse Johnson e Gaskins). Succede questo quando il livello del movimento della tua Nazione è davvero elevatissimo.
EMILY GASKINS: 6. Errori e imprecisioni qua e là. Poteva e doveva sicuramente dare di più.