Lotta
Lotta, Europei 2016: dominio russo, Chamizo salva ancora l’Italia
I Campionati Europei di lotta 2016 si sono conclusi ieri a Riga. Nonostante le molte assenze di nomi illustri in vista delle qualificazioni olimpiche e degli stessi Giochi di Rio, la Russia ha dominato la rassegna continentale conquistando dodici medaglie, di cui ben sette d’oro, ed ottenendo il primo posto nella classifica a squadre di lotta greco-romana. La squadra russa ha fatto registrare comunque un calo rispetto ai Giochi Europei di Baku 2015, quando vinse venti medaglie, ma in fin dei conti gli ori sono rimasti pressapoco gli stessi (otto a sette).
Senza ori agli European Games, la Georgia ha fatto segnare una prestazione notevole proprio nel momento in cui la nazionale del Paese caucasico è travolta dallo scandalo meldonium, con sei atleti risultati positivi di cui cinque ancora ignoti. I georgiani hanno ottenuto il primo posto nella classifica a squadre della libera maschile ed il secondo nel medagliere complessivo, con tre titoli e nove piazzamenti sul podio.
Si conferma sempre altamente competitiva la Turchia, che con i suoi tre ori precede i due dell’Azerbaijan, in inevitabile calo dopo la straordinaria prestazione casalinga dell’anno scorso, quando conquistò sei ori nella prima edizione della manifestazione multisportiva europea. Da segnalare anche la prestazione dell’Ucraina, che pur vincendo un solo oro ha ottenuto più medaglie di qualsiasi altro Paese – addirittura quattordici contro le dodici della Russia – vincendo anche la classifica a squadre femminile.
Veniamo poi all’Italia, che si colloca all’undicesimo posto nel medagliere della rassegna, grazie all’oro di Frank Chamizo, tra i migliori Paesi dell’Europa occidentale assieme alla Germania. L’Italo-cubano ha offerto ancora una volta una prestazione fenomenale, aggiungendo il titolo continentale a quello mondiale vinto nella passata stagione a Las Vegas, ma il suo trionfo non può nascondere il vuoto che c’è alle sue spalle. Nel complesso, gli altri dodici italiani presenti a Riga hanno collezionato una sola vittoria, firmata da Dalma Caneva. Nonostante il titolo di Chamizo, poi, l’Italia non figura nella top ten della classifica a squadre di nessuno dei tre stili, e questo nonostante la nazionale azzurra abbia schierato i propri migliori elementi a fronte di altre formazioni che hanno fatto scelte diverse.
Insomma, le prestazioni della scuola italiana restano in linea con quelle delle manifestazioni degli ultimi anni, con l’unica differenza che dall’anno scorso Frank Chamizo ha iniziato a recitare il ruolo di salvatore della nazionale azzurra. Un trionfo certamente da festeggiare, ma che non deve servire da alibi per nascondere la tanta polvere sotto un tappeto miracoloso.
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Immagine: United World Wrestling
giulio.chinappi@oasport.it