Ciclismo

Milano-Sanremo 2016: le pagelle della Classicissima. Démare batte la sfortuna. Nibali combatte

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Una Milano-Sanremo nella quale ha prevalso la noia. 290 chilometri di trasferimento (anche se a velocità altissime), finale emozionante, nel quale l’ha spuntata Arnaud Demare (FDJ). Torna al successo la Francia in una classica monumento. Andiamo a rivivere la corsa odierna con le pagelle.

 

 Arnaud Démare, voto 10: batte anche la sfortuna, oltre che i suoi avversari. A circa 50 chilometri dal traguardo finisce a terra in una delle tantissime cadute che hanno coinvolto anche Michael Matthews e l’epilogo sembra essere lo stesso della scorsa stagione (aveva forato all’imbocco della Cipressa). Rientra però prima di Costa Rainera, ben coadiuvato dai suoi compagni di squadra e si piazza davanti. Si nasconde negli scatti e controscatti che si succedono dopo il Poggio e, aiutato anche dalla caduta di Gaviria, fa valere il suo spunto veloce andandosi a prendere il successo più bello della carriera.

Team Southeast, voto 7: davvero molto bene la squadra guidata da Luca Scinto. Prima ci prova Andrea Fedi, unico a scattare all’inizio del Poggio, poi finalizza Filippo Pozzato, che agguanta un’ottima ottava piazza, migliore degli azzurri al traguardo.

Sonny Colbrelli, voto 6: anche lui si sarebbe aspettato qualcosa di più. Tiene benissimo sul Poggio, purtroppo non riesce a concludere al meglio in volata, chiudendo solo al nono posto. Si poteva e si doveva fare molto meglio.

Matteo Trentin, voto 7,5: decimo posto per il corridore della Etixx Quick Step, ma una performance davvero monstre. Che gamba! Chiude su ogni attacco, per favorire la volata di Gaviria (alla fine mai arrivata), si incolla sulla ruota di Cancellara a due dal termine ed ha anche le forze per piazzarsi allo sprint. Se fosse stato nominato capitano, chissà come sarebbe finita…

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Foto: Comunicato RCS

Vincenzo Nibali, voto 7: il campione italiano onora al meglio la sua maglia e la partecipazione alla Classicissima. Si sapeva, non era percorso per lo Squalo, con le ruote veloci nettamente avvantaggiate con un’altimetria simile, ma il vincitore del Tour 2014 vuole provarci lo stesso a cambiare le carte in tavola. Aspetta un attacco di Cancellara sul Poggio, ma la Locomotiva di Berna non si muove e, dunque, si mette in proprio. Scatti a ripetizione sulla discesa, purtroppo sempre seguito al meglio dagli avversari che non gli fanno guadagnare neanche venti metri di vantaggio. Lo aspettiamo su altri percorsi.

Ben Swift, voto 8: nel 2014, non con poco stupore, finì al terzo posto dietro a Kristoff e Cancellara sotto la pioggia. Quest’anno è il capitano del Team Sky, si difende al meglio sul Poggio, ma purtroppo viene sconfitto in volata da un Démare in versione Oscar Freire. Comunque in crescita il passista veloce britannico, può togliersi le sue soddisfazioni in stagione.

Greg Van Avermaet, voto 6,5: un quinto posto che non può accontentare il vincitore della Tirreno-Adriatico che partiva come terzo o quarto favorito della vigilia. Il capitano della BMC non ci prova sul Poggio, attende gli ultimi due chilometri e si attacca a quello che poteva sembrare il treno giusto, Boasson Hagen; purtroppo rientra il gruppo, spinto da Sagan, e in volata non ci sono le gambe per giocarsi la vittoria.

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Foto: Pier Colombo

Peter Sagan e Fabian Cancellara, voto 5: i più attesi, praticamente mai in gara. Lo slovacco chiude su Van Avermaet ed è anche sfortunato quando Gaviria cade e non gli fa disputare la volata; lo svizzero ci prova a due dal traguardo, ma è troppo controllato e viene chiuso istantaneamente. Ci si aspettava molto di più.

Jurgen Roelandts, voto 8: l’uomo giusto al momento giusto, per poco non riesce il colpaccio. Il belga della Lotto Belisol si ritrova davanti dopo la caduta di Gaviria e ne approfitta per lanciare il suo sprint ai 400 metri dal traguardo, i velocisti per un attimo non lo seguono e sembra guadagnare spazio ma, ai 300 dall’arrivo, la progressione di Demare è irresistibile. Comunque ottimo terzo posto, secondo miglior risultato della carriera dopo la terza piazza nel Fiandre del 2013.

Alexander Kristoff, voto 5: male male male. Il primo favorito secondo i bookmakers, vincitore nel 2014, ha la corsa apparecchiata proprio nella maniera in cui doveva essere. Il gruppo allungato, pronto alla volata. Sono mancate però le energie per attaccarsi a Démare e compagni e, soprattutto, un ultimo uomo come Luca Paolini: il sesto posto finale è assolutamente deludente per la Katusha.

Nacer Bouhanni, voto 7: un quarto posto che non dice la verità. Lo sprinter della Cofidis era appaiato a Démare a 300 metri dal traguardo, sembra essere pronto a partire verso una volata vincente ed invece, qualche pedalata dopo, arriva una problema al cambio che gli fa rallentare la corsa. C’è andato davvero vicino.

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gianluca.bruno@oasport.it

Foto: Pier Colombo

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