MotoGP
MotoGP, GP Qatar 2016, le pagelle: Lorenzo zittisce tutti, il Dovi è tornato. Valentino Rossi sottotono, rimpianti Iannone…
Jorge Lorenzo vince e zittisce tutti, media avversi, concorrenza (Rossi su tutti) e team d’appartenenza. Il maiorchino si conferma in Qatar l’uomo da battere anche quest’anno, dopo una gara condotta e sigillata con il suo marchio di fabbrica: partenza decisa, breve fase di studio appena alle spalle del/i battistrada, sorpasso pulito nel punto e al momento giusto, fuga con passo insostenibile per il resto della compagnia. L’ormai solito, ottimo Dovizioso “qatariota” e il “capoccione” Marquez chiudono meritatamente alle sue spalle, estromettendo dal podio un Valentino Rossi apparso sottotono, sempre lontano dai giochi per la vittoria. Tanti rimpianti per Andrea Iannone, out per un suo errore mentre era in piena lotta per un risultato sicuramente importante…
Le pagelle.
Lorenzo: 8. È scattante come una benzina che esce prepotentemente alla distanza come un diesel, che infine vola indisturbato come un bolide a cherosene… Martellante, famelico, lineare, demoralizzante (per tutti gli altri). Jorge parte bene, legittimando la super-qualifica di ieri, lascia sfogare i due ducatisti, Marc e Vale nella prima parte di gara, per poi mettersi lì davanti a segnare la scia. Realizza l’ambito hat trick (pole, vittoria e giro più veloce in gara), unico ad abbattere il muro dell’1:55. Serve altro? Non sarà simpatico, però…
Dovizioso: 7,5. Il feeling con il Qatar continua… Le gomme non lo abbandonano, con il passare dei giri, così come la voglia, la grinta e la consapevolezza di avere un motore (inteso proprio come forza principale del suo mezzo) attrezzato per correre vicino ai migliori. Con la prematura “dipartita” di Iannone, rimane da solo a rappresentare la Rossa ufficiale in pista, fra squali, infida gioventù e vecchi marpioni. Il secondo posto di Losail è il miglior trampolino da cui lanciarsi verso un Mondiale da protagonista. Su le orecchie, Dovi, il mesto finale di stagione 2015 è alle spalle!
Marquez: 7. Aggressivo (nessuna novità), è il pilota che maggiormente vivacizza un GP meno vorticoso del solito. Pacato e senza ghigni malefici (novità, ma siamo solo ad inizio stagione) a fine gara: se non cadrà con la stessa frequenza dello scorso anno, Marc sarà di nuovo in prima fila per la conquista della corona iridata, perché la Honda non s’è infranta sugli scogli d’inverno… Messaggio per tutti i naviganti.
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Rossi: 5,5. Il tracciato qatariota non sposa alla perfezione le sue caratteristiche di guida, eppure l’anno scorso qui ha vinto in modo entusiasmante, mentre oggi non è mai stato in lotta per il gradino più alto del podio. Addirittura, del tutto mancato, e l’impressione è stata che non lo avrebbe raggiunto nemmeno se avessero corso per un’altra ora… Non buona la prima, ma il film da girare è lungo lungo e il terzetto che lo ha preceduto a Losail può solo spronarlo ulteriormente: il compagno di squadra, il connazionale su Ducati e il nemico n.1…
Iannone: 4,5. Di rabbia italica, più che di demerito o disistima. Siamo momentaneamente sprovvisti di sfere di cristallo, ma l’Andrea d’Abruzzo sembrava davvero in palla oggi, partito a fionda e pronto a giocarsela per qualunque gradino del podio: peccato, mannaggia… Ripartire in fretta ora, fiduciosi. La Ducati c’è.
Pedrosa: 5. Quinto ma lontanissimo dalla bagarre che conta. I capricci invernali della nuova moto non possono più essere un alibi, anche “per colpa” del più rampante compagno di squadra… Le telecamere lo immortalano solo alla partenza: protagonista da ritrovare.
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Viñales: 6. Di stima. Tanta. Non avesse fatto la preseason che ha fatto, staremmo qui a parlare di un buon piazzamento, alle spalle dei big, davanti a tutti i colleghi “normali”. Però Maverick sta studiando da big, supportato da un team valido, laborioso, che gli ha dato una GSX-RR già abbastanza competitiva. Poi c’è quel terzo posto in qualifica…
Redding: 5,5. Considerando anche le cinque cadute in gara, avrebbe dovuto chiudere qualche posizione più in alto. Il pre-Campionato è stato a tratti esaltante, quindi, gli tocca ora dimostrare, dimostrare e dimostrare. D’altrolde, è già partita la sua scalata verso un posto da titolare in sella ad una moto ufficiale…
Rabat: 5. La MotoGP è un’altra cosa. La Kalex Moto2 non è la Honda RC213V clienti e Tito chiude ultimo tra i classificati. L’iridato Zarco è rimasto nella categoria cadetta, lui ha appena iniziato l’apprendistato nella classe regina. Buon lavoro e in bocca al lupo…
Crutchlow: 4. Siamo alle solite. Talento naturale, una furia, veloce e impavido. Sì, ma…dovrebbe restare in sella con un po’ più di costanza. Cal, the all-in man: a Losail, all-out…
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giuseppe.urbano@oasport.it
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