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Roller sports: l’Italia delle rotelle tra eccellenze, difficoltà e un passato glorioso…

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Skateboard

Hockey in-line

Il responsabile dell’hockey in-line italiano, Cristian Rela, ha tracciato (dichiarazioni rilasciate per il sito della Federazione, ndr) un quadro molto chiaro e veritiero dell’attuale stato di forma della disciplina. “Innanzitutto si è iniziato a lavorare bene con le giovanili: categorie Under 14 e Under 16, ma anche la Nazionale Under 18, oltre alle consuete amichevoli, ha potuto disputare il primo torneo internazionale partecipando all’Europeo di Roana dove ha conquistato una medaglia d’argento. La Nazionale Under 20, invece, ha potuto preparare bene il Mondiale di Rosario, facendo un buon numero di raduni e incontri internazionali che ci hanno permesso di conseguire un’importante medaglia di bronzo. Per quanto riguarda la Nazionale Senior, il raggiungimento del quinto posto ai Mondiali mi ha lasciato l’amaro in bocca, anche se per l’Italia non è un risultato da buttare. Considerando che siamo una disciplina ‘giovane’, ritengo che l’hockey in-line in Italia sia in forte crescita, ma, allo stesso tempo, penso anche che non si stia facendo tutto il possibile per migliorare. Si fa sempre più fatica a vedere impianti all’altezza della situazione e le ore di lavoro delle società spesso diminuiscono, anziché aumentare. Tutto questo, considerando pure il difficile momento economico, che comunque non dev’essere una scusante, non rappresenta il giusto modo di operare. Fortunatamente, negli ultimi anni si sono fatti degli enormi passi in avanti soprattutto nel numero dei praticanti; credo quindi che si debba continuare a fare tutto il possibile per migliorare il movimento dei settori giovanili non lamentandosi dei costi che tutto ciò comporta, quando poi magari si esagera in altre situazioni. Per quanto concerne, infine, il programma di avvicinamento al Mondiale di giugno (ad Asiago-Roana, ndr), abbiamo ottenuto la possibilità d’inserire la figura del preparatore atletico. L’attuale preparatore, Raffaele Tendi, ha già potuto verificare le condizioni fisiche di una cinquantina di atleti, con buoni riscontri. Da gennaio, ad ognuno è stato inviato un programma di preparazione fisica personalizzata, per far sì che tutti possano arrivare nelle migliori condizioni possibili al ‘nostro’ Mondiale”.

Freestyle, downhill, skiroll, skateboard

Per quanto riguarda le discipline più giovani ed “eccentriche” appartenenti al turbinoso mondo dei roller sports, l’Italia può vantare buoni rappresentanti (soprattutto a livello continentale), ma ben poche eccellenze assolute individuali. Nello “stile libero”, ai Mondiali di Torino del 2015 sono stati conquistati 6 argenti, mentre agli Europei di Busto Arsizio è stato un trionfo: 7 ori, 4 argenti, 6 bronzi, con il promettente junior Valerio Degli Agostini in grande evidenza.
Downhill
. Il movimento italiano è da alcuni anni in grande crescita, non solo a livello di numero di tesserati, aspetto in cui è leader in campo internazionale. Ai Mondiali 2015 di Cisterna d’Asti sono stati vinti due argenti (Angelo Vecchi e Martina Paciolla); in Coppa del Mondo erano invece maturati l’oro di Vecchi, l’argento di Paciolla e il bronzo di Raffaele Amore, oltre a vari altri piazzamenti nei primi 7 posti di atleti italiani quali Rigoldi, Liguori e Tacchini. Tali risultati sono stati ottenuti grazie al notevole impegno di tecnici e atleti che, grazie a incontri regionali e nazionali mirati specificatamente al downhill, hanno reso possibile una crescita tecnica e atletica non paragonabile a quella, nello stesso arco di tempo, delle altre nazioni. Tutto ciò fa molto ben sperare anche in ottica Mondiali 2017.
Dalle rappresentative impegnate agli ultimi Mondiali di skiroll in Val di Fiemme sono arrivati 4 ori, 3 argenti e 2 bronzi, infine lo skateboard ci vede ancora un po’ indietro rispetto ai Paesi leader in questo movimento sportivo.

Ad un anno circa dagli importantissimi World Roller Games di Nanchino, è questo il quadro complessivo delle rotelle azzurre; tra eccellenze, difficoltà e una storia splendente che ci ha visto primeggiare pressoché ad ogni livello, imponendo dovunque l’invidiabile Scuola Italiana, divenuta un modello per le nazioni di tutto il mondo.
Sarebbe bello trasformare un passato così glorioso in una visione del presente e del futuro quantomeno ottimista.

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giuseppe.urbano@oasport.it

Foto: FIHP

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