Sci Alpino

Sci Alpino, Coppa del Mondo: le pagelle dell’Italia. Velocità regina della stagione azzurra

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La stagione della Coppa del Mondo di sci è terminata ed è tempo di tracciare un bilancio e dare i voti (settore per settore) alla squadra azzurra.


VELOCITA’ MASCHILE 9: stagione sensazionale degli uomini jet azzurri. Peter Fill vince la coppa di discesa e Domink Paris è anche lui tra i primi tre della classifica. Vittorie a Kitzbuhel, Chamonix e Kvitfjell.

Peter Fill 10: a 33 anni conquista la Coppa del Mondo di discesa libera,primo sciatore italiano della storia a riuscirci. Bravissimo a “sfruttare” l’infortunio di Svindal e a reggere la pressione nelle ultime gare. La stagione perfetta, nella quale ci inserisce anche la vittoria a Kitzbuhel, che da sola vale giá una carriera.

Dominik Paris 8.5: non fosse stato per l’infortunio nell’ultima gara a St.Moritz forse si celebrerebbe il suo trionfo nella classifica di discesa. Dalla tappa coreana la sua stagione cambia e diventa inarrestabile. Avrà certamente altre occasioni per vincere quella coppa che gli è per ora sempre sfuggita

Christof Innerhofer 6: il podio nel Super G in Corea sulla pista olimpica del 2018 è l’unico lampo di una stagione sottotono per Inner. Ci si è messa anche la sfortuna in molti casi, come nella discesa libera di Santa Caterina. Non è mai stato uno sciatore da stagione regolare, ma bensì da grandi appuntamenti e il prossimo anno ci sono i Mondiali.

Gli Altri 5: dietro ai tre sopra citati l’unico a mettersi in mostra è stato Mattia Casse, autore di una buona stagione soprattutto in Super G. Werner Heel ormai si avvicina al ritiro, mentre Paolo Pangrazzi, Silvano Varettoni e Siegmar Klotz non sono mai riusciti a venir fuori dal limbo delle eterne promesse.

 

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VELOCITA’ FEMMINILE 7: Federica Brignone è definitivamente esplosa in Super G, la vittoria di Nadia Fanchini a La Thuile e tanti altri buoni piazzamenti (podio Merighetti e Curtoni). In supergigante la squadra c’è, mentre in discesa manca un po’ di regolaritá

Federica Brignone 7,5: a punti in discesa e sempre più costante in supergigante, specialità nella quale conquista anche la prima vittoria in quel di Soldeu. Inoltre ci sono otto piazzamenti nelle dieci (sette consecutivi) sempre in super G e anche la conquista dei primi punti in Coppa del Mondo in discesa libera.

Nadia Fanchini 7: il weekend di La Thuile resta magico, con il ritorno alla vittoria (la prima in discesa libera) davanti anche alla regina Lindsey Vonn. Sulla pista italiana arriva anche il secondo podio stagionale. Le manca il guizzo in supergigante, dove comunque resta una delle migliori interpreti azzurre
Elena Curtoni 6: arriva finalmente il primo podio della carriera, addirittura in discesa libera (a St.Moritz). La speranza che sia scattato l’interruttore per una svolta nella vita sportiva di uno talento cristallino ma che non si è mai espresso del tutto.
Johanna Schnarf 6: grande regolarità, soprattutto in supergigante, dove chiude tra le migliori dieci della specialità. Non è certamente una sciatrice fortunata ed è ancora alla ricerca di quel podio che meriterebbe.

Sofia Goggia 5.5: meglio in gigante (dove il voto sarebbe 6).Alla sua prima vera stagione totale in Coppa del Mondo poteva fare qualcosa di più nella velocità, ma è giovane e saprà rifarsi

Elena Fanchini 5: stagione negativa e da dimenticare per colei che era stata la miglior discesista italiana negli ultimi anni. Lontana dalle posizioni di vertice, per tutto l’anno ha faticato a trovare un risultato che non è mai arrivato.

 

foto di Valerio Origo

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SETTORE TECNICO MASCHILE 6: una media tra il voto per lo slalom (6,5) e il gigante (5,5). Tra i pali stretti è mancato anche un pizzico di fortuna per arrivare alla vittoria e l’infortunio di Razzoli ha complicato i piani, ma la squadra c’è ed è competitiva. Male invece in gigante (eccetto per Blardone ed Eisath) dove spicca la stagione no di Nani

 

Stefano Gross 6.5: gli è mancata sola la vittoria in questa stagione, dove comunque chiude tra i migliori cinque della specialità.  Tre volte sul podio, compreso il City Event di Stoccolma, dove si dimostra uno dei pochi italiani competitivi in parallelo. Anno positivo e che va confermato il prossimo magari con una medaglia iridata.

Patrick Thaler 6: a quasi 40 anni riesce ancora ad inserirsi tra i funamboli dello slalom. Non è arrivato il grande acuto,che avrebbe meritato, ma si conferma tra gli azzurri più costanti ed affidabili

Massimiliano Blardone 6.5: nella sua ultima stagione in Coppa del Mondo sale ancora una volta sul podio, con una meravigliosa rimonta in Corea. Il miglior modo per salutare dopo tanti anni nei quali è stato uno dei più grandi gigantisti della storia dello sci azzurro. Resta solo da dire “Grazie di tutto Max”

Florian Eisath 6: non è un campione e non ha nemmeno la classe dei più grandi, ma ha una gran forza ed una tenacia straordinaria. Il miglior gigantista italiano della stagione. Qualche buon piazzamento tra i primi dieci e quel rammarico di non aver sfruttato il terzo posto nella prima manche dell’ultima gara a St.Moritz

Roberto Nani 5: si è messo a lavorare in solitaria con uno staff tutto suo e ció non ha funzionato. Brutta e deludente stagione per uno che resta comunque il miglior prospetto sul quale puntare nei prossimi anni. Va ritrovato perchè è un talento, che si è totalmente perso quest’anno.

 

FOTOCATTAGNI

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SETTORE TECNICO FEMMINILE 5.5: la media tra il 7 del gigante, dove i risultati di Brignone ed una buona Marta Bassino hanno oscurato qualche crepa ed il 4 per uno slalom femminile vero tallone d’Achille dell’Italia

 

Federica Brignone 8:una vittoria e altri quattro piazzamenti sul podio. La milanese è una delle migliori al mondo in gigante ed è la specialità sulla quale deve puntare maggiormente anche in ottica Coppa del Mondo generale.

Marta Bassino 6,5: è la seconda punta della squadra di gigante azzurra. Ha grande talento e ha bisogno solo di maggior regolaritá a grandi livelli. A Jasna eguaglia il suo miglior risultato in carriera (quinta). Il prossimo anno l’obiettivo è quello di entrare nel primo gruppo di merito

Slalomiste 4: non si fanno distinzioni questa volta tra le varie atlete ma è un voto generale per una specialitá dove l’Italia è caduta in una crisi che non conosce fine. Costazza fa bene solo qualche manche, Irene Curtoni è troppo incostante e il ricambio generazione non esiste. Aspettiamoci altri anni di buio totale

 

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 Foto di Pier Colombo

andrea.ziglio@oasport.it

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