Tennis
Tennistavolo, Mondiali a squadre 2016: doppio trionfo per la Cina. Italia rimandata
La ‘solita’ Cina ha vinto entrambi i titoli dei Mondiali a squadre di tennistavolo terminati quest’oggi a Kuala Lumpur (Malesia). Le donne hanno battuto in finale 3-0 il Giappone e lo stesso, poco dopo, hanno fatto anche gli uomini. Podio per Corea del Sud e Inghilterra (promossa con l’Italia nel 2014) al maschile e per Cina Taipei e Corea del Nord al femminile.
L’Italia ha chiuso la manifestazione 17esima con Mihai Bobocica e compagni e 41esima con la compagine guidata da Debora Vivarelli. Niente salvezza diretta per gli azzurri: nel 2018 – alla vigilia del torneo di Halmstad (Svezia) – la squadra maschile dovrà essere tra le prime 24 del ranking per tornare a giocare in Championship Division mentre quella femminile competerà nuovamente in Second se tra le migliori 48.
“Non avremmo meritato di perdere contro la Germania – ha detto il dt Patrizio Deniso al sito federale in riferimento al ko letale per gli uomini contro i forti tedeschi -. L’atteggiamento è stato quello giusto, però quanto affronti avversari di esperienza, che sono abituati a conquistare i punti che contano, tutto si complica. Sarebbe bastato sbagliare qualcosa di meno e non dare loro qualche attimo di respiro. A Stoyanov è mancata un po’ di aggressività nell’ultimo set. Ha fatto rientrare Steger su due palline ed è stato decisivo. Se Niagol avesse vinto i suoi due match sarebbe entrato nei Top 100 e avrebbe ottenuto il pass per le Olimpiadi. Avremmo centrato l’obiettivo della stagione. Anche Bobo ha giocato bene e ha avuto chance in tutti i set, rimanendo in partita fino alla fine. Marco Rech ha fatto vedere di essere in grado di giocare a questi livelli. Quando un numero 3 si esprime così e fa un punto importante rimette in gioco tutta la squadra e così è stato. Nella sconfitta abbiamo comunque dimostrato di avere un team competitivo“.
In Malesia sono stati anche annunciati i prossimi appuntamenti internazionali. I Mondiali individuali 2019 si disputeranno a Budapest, Ungheria. Quelli del 2017 erano già stati assegnati a Duesseldorf, in Germania.
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francesco.caligaris@oasport.it