Artistica
Trofeo di Jesolo 2016 – Trionfa la Ginnastica! USA, movimento senza fine: grazie Martha e Gabby. L’Italia Sperimentale risponde
A Jesolo, come sempre, ha vinto la ginnastica. Vedere un PalaArrex gremito in quel modo, davvero pieno raso in ogni ordine di posto, è già un successo.
L’amichevole di lusso, ormai diventata piacevole tradizione e realtà dell’intero movimento italiano e internazionale, non ha deluso le aspettative regalandoci una gara di primissimo rilievo e profilo, altamente spettacolare e coinvolgente.
Le stelle presenti in massa in laguna (mancavano solo l’alieno Simone Biles che ha preferito i Pacific Rim di inizio aprile e Maggie Nichols, già rodata in American Cup) hanno offerto la loro ennesima prova di forza all’intero mondo della Polvere di Magnesio che ha assistito impotente a uno show esagerato, perfetto, ineguagliabile. Un movimento senza fine, un pozzo senza fondo da cui attingere fenomeni all’occorrenza: chi può permettersi di far debuttare due seniores in zona 59 punti?
Un altro Pianeta che per il resto del circuito è davvero ancora troppo lontano: non c’è gara ormai da un lustro abbondante e il dominio sembra destinato a durare molto a lungo. A Rio, con ogni probabilità, Team USA festeggerà il secondo oro olimpico consecutivo, intervallato e anticipato da tre titoli iridati. Numeri da record per la ginnastica stelle e strisce, davvero rivoluzionata da Martha Karolyi.
Oggi sarà l’ultimo giorno a Jesolo per la Direttrice Tecnica, dopo una vita alla guida della Nazionale. Lei che ha così tanto amato questo Trofeo nell’ultimo decennio, lei che ha centellinato le uscite degli USA fuori dal proprio Paese, rendendo questo appuntamento una delle poche occasioni per far esibire in massa le sue ragazze. Shawn Johnson, Simone Biles, Gabby Douglas, Kyla Ross, McKayla Maroney, Aly Raisman, Samantha Peszek e tante altre ancora: nomi che mettono i brividi ma che nel corso delle stagioni sono passate dal PalaArrex facendo il bello e il cattivo tempo.
All’alba degli ottant’anni, Martha ha annunciato il ritiro che sarà ufficializzato al termine della rassegna a cinque cerchi.
Gabby Douglas ha onorato la manifestazione che la tenne a battesimo in passato, che l’anno scorso l’ha vista tornare in gara dopo due anni di ritiro e che ora sembra rilanciarla verso una nuova convocazione olimpica: il sogno back-to-back è più vivo che mai.
Livello altissimo testimoniato dai 9 over 15 elargiti nel corso della gara in cui i punteggi ci sono sembrati onesti e in linea di massima non gonfiati, a riprova del valore internazionale della manifestazione.
È arrivata la bomba di Ashton Locklear (15.650 alle parallele, rimarrà a lungo la miglior prestazione mondiale stagionale, quantomeno stando fuori dalle logiche di gare nazionali). Aly Raisman ha incantato al corpo libero da vera Campionessa Olimpica qual è, riscattando quella caduta al volteggio, uno dei pochi errori degli USA ma che purtroppo ha rovinato la gara a una delle stelle più attese, apparsa più indietro di Gabby nella rincorsa verso Rio.
Già detto di Hernandez e Smith che hanno mantenuto le promesse fatte da junior e subito all’esordio tra le grandi hanno sbaragliato la concorrenza.
L’Italia esce con un terzo di posto che nulla toglie al livello della nostra squadra. È chiaro che senza Ferrari, Fasana, Rizzelli, Busato e Meneghini era difficile fare di più ed era evidente che sarebbe stato difficile battere il Brasile, formazione meravigliosa trascinata da una superlativa Flavia Saraiva e soprattutto decisamente più avanti nella preparazione perché tra un mese dovrà disputare il Test Event che assegna gli ultimi pass per le Olimpiadi.
Molto bene Carlotta Ferlito che sembra avere una forma smagliante in questo avvio di stagione, Enus Mariani alla terza gara in 14 giorni tiene bene le sue linee e conduce una buona gara salvo l’errore alle parallele, sostanza anche per Tea Ugrin nella formazione completata da Giorgia Campana, Desiree Carofiglio e Alessia Leolini.
Ora recuperiamo tutte le altre azzurre poi si inizieranno a fare i conti per capire chi potrà sognare concretamente le Olimpiadi.