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Volley, SuperLega – Quarti di finale: le pagelle di gara2. Hernandez dice 33, impresa Giannotti, Russell paladino, tonfi Modena e Trento

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Ieri si è disputata la gara2 dei quarti di finale dei playoff scudetto di SuperLega, il massimo campionato italiano di volley maschile (clicca qui per cronaca, risultati e tabellone). Di seguito le consuete pagelle per scoprire migliori e peggiori del turno.

 

RAMOS HERNANDEZ e MICHELE FEDRIZZI: 10. Una prestazione da incorniciare per una domenica indimenticabile. Molfetta sconfigge i Campioni d’Italia e impatta la serie con Trento. Un colpaccio della formazione pugliese, trascinata dall’opposto cubano che dopo l’opaca prova in gara1 si scatena segnando addirittura 33 punti (59% in attacco) con 6 aces e 3 muri. Da leccarsi i baffi anche la performance dello schiacciatore italiano, premiato come MVP per la sua eccezionale verve al servizio (6 aces) e per l’ottima lettura di gioco dimostrata nell’arco dell’intera partita (16 punti, 53%).

STEFANO GIANNOTTI e BRIAN COOK: 10. Gli uomini di copertina di Padova che firma l’altra grande impresa di giornata sconfiggendo un’attonita Modena. I due mattatori, insieme a tutta la squadra, non mollano mai il colpo dopo aver perso il primo set e credono fino in fondo di poter realizzare il colpaccio che arriverà puntualmente dopo una battaglia indimenticabile. Ora la serie contro i canarini è sull’1-1: nessuno lo avrebbe mai potuto immaginare e a Pasqua sarà ancora spettacolo alla Kione Arena. Per l’opposto 23 punti col 59% in attacco, per l’ottimo schiacciatore straniero 20 marcature (52%).

AARON RUSSELL: 9. Ha deciso di ergersi a paladino in questi playoff dopo i problemi fisici avuti nella parte centrale di regular season. Lo schiacciatore, dopo aver trascinato i Block Devils al successo in gara1, fa lo stesso nel match giocato al PalaEvangelisti che permette a Perugia di involarsi sul 2-0 contro Verona. 16 punti e uno stratosferico 70% in attacco lo rendono MVP indiscusso della giornata.

OSMANY JUANTORENA e KLEMEN CEBULJ: 8. Tutto di una facilità inaudita per i due bomber di Civitanova, abili a trascinare la squadra di Blengini verso un facile 3-0 sul campo di Latina. È lo schiacciatore a essere tra i più convincenti: nelle ultime settimane ha alzato esponenzialmente il proprio livello di gioco e lo ha dimostrato anche ieri sera con un esagerato 73% in attacco (14 punti). La Pantera conferma i suoi standard e chiude da top scorer (16, 59%).

 

TRENTO: 5. Molfetta ha giocato a un livello stratosferico ed è sembrata letteralmente imprendibile. Trento ha comunque dimostrato dei limiti, soffrendo su un campo dove aveva già perso in regular season e mostrando qualche crepa in formazione, afflitta dai troppi infortuni (Djuric ancora out, Lanza si è visto a sprazzi). Questa volta non sono bastate le comunque positive prove di Kaziyski e Nelli a salvare la baracca. Stoytchev dovrà meditare per capire come arginare la voglia dei pugliesi e portare a casa la serie.

MODENA: 5. La squadra si è fatta schiacciare totalmente da Padova, esprimendo il proprio gioco solo nel primo set e sparendo poi gradualmente dal campo. Pesante l’infortunio di Vettori a inizio partita, si fanno sentire anche le assenze di Petric e Piano, il castello cade nonostante il solito super Ngapeth (23 punti, 53%). Perdere a Padova non era certamente nei pronostici, come non lo era giocare a Pasqua un’insidiosa gara4.

VERONA: 4. Spazzata via da Perugia in meno di un’ora e mezza. Gli scaligeri non riescono mai a tenere il passo della formazione avversaria e, dopo aver perso in casa, crollano in trasferta andando sotto 2-0 nella serie. Ora le semifinali sono lontanissime per gli uomini di Giani che hanno faticato in attacco e che non hanno potuto beneficiare del miglior Sander.

LATINA: 4. Dopo la coraggiosa gara1 in cui hanno costretto Civitanova a rimontare per vincere al tie-break, ci si aspettava qualcosa in più dai laziali che invece vengono surclassati da una Lube troppo sopra le righe. Una prestazione non all’altezza per gli uomini di Placì, inconcludenti in attacco e incapaci per larghi tratti di opporsi agli attacchi avversari. Solo Hirsch taglia il traguardo della doppia cifra.

 

(foto Legavolley)

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