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Atletica, il debutto di Veronica Inglese: “Ora i 10.000, ma il mio futuro è la maratona”

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Sulla pista di Palo Alto, in California, domani, 1 maggio, Veronica Inglese farà il suo esordio stagionale in corsia, dopo una stagione invernale contrassegnata dalla bella prova nei Mondiali di mezza maratona a Cardiff, dove è giunta 16a e prima delle europee. Proprio dalle considerazioni relative a questa prova inizia l’intervista esclusiva con uno degli astri nascenti dell’atletica azzurra.

Una prestazione che ti ha sorpresa, oppure la sentivi nelle corde?

“Io ho pensato a fare la mia gara, senza badare al personale; tra l’altro le condizioni erano pessime con pioggia, vento e tanta umidità che ti sentivi addosso. Alla fine ne è uscito il mio secondo tempo in carriera, a soli 2” da quanto fatto a Copenaghen, su un percorso completamente pianeggiante”.

Ha destato impressione la tua partenza al ritmo delle migliori.

“Le sensazioni erano ottime e quando è così ti devi buttare, anche per avere dei riferimenti, altrimenti da sola tutto è più difficile; tra l’altro non erano partite fortissimo le più forti. Ho imparato con l’esperienza, due anni fa ero giovane e non feci questa scelta, in fondo era solo la mia terza mezza maratona”.

Per la stagione l’obiettivo quale sarà, in pista o in strada?

“Diciamo entrambi…. Il debutto sarà domani a Palo Alto sui 10.000, dopo aver lavorato tanto a Roma; sarà un primo assaggio di quello che potrò fare, mi piacerebbe già scendere sotto i 32’25”. Ho, in ogni caso, raggiunto lo standard di iscrizione per gli Europei di Amsterdam nella mezza maratona, per cui in Olanda farò quella gara, con l’obiettivo minimo di entrare nelle prime 8”.

Il resto della stagione prevede anche qualche altro appuntamento o sogno?

“Beh, i 32’15” sulla distanza più lunga in pista varrebbero un bel viaggetto a Rio, che sarebbe il coronamento della stagione. Per queste Olimpiadi l’obiettivo è qualificarmi nel mezzofondo, pur se i miei Giochi dovrebbero essere quelli di Tokyo, anche perché in passato ho perso troppo tempo per acciacchi ed infortuni”.

A lungo termine, Veronica si vede più maratoneta o mezzofondista?

“Senz’altro maratoneta; credo sia importante creare il lavoro su questa distanza già da giovane e non a fine carriera, inutile arrivarci a 35 anni… certamente farò ancora i 10.000 per mantenere una base di velocità. Per essere forte sui 42,195 km. bisogna essere competitivi anche sulle distanze più brevi, Meucci docet”.

La bella barlettana dimostra in questa intervista di avere le idee ben chiare sul suo prosieguo di carriera, mescolando passione, determinazione e la giusta ambizione per non rimanere “una delle tante”, bensì per provare ad emergere nella maratona, il cui progetto iniziato ad una età ancor giovane può regalarle molte soddisfazioni.

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gianluca.pessoni@oasport.it

Foto: Twitter Veronica Inglese

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