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Atletica, Tamberi durissimo con Schwazer: “Vergogna d’Italia, non lo vogliamo in nazionale”

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Domani, dopo 3 anni e 9 mesi, scadrà la lunghissima squalifica per doping di Alex Schwazer. Il marciatore altoatesino tornerà in gara l’8 maggio ai Mondiali a squadre che si terranno a Roma: nel contesto capitolino andrà a caccia del tempo limite per ottenere la convocazione alle Olimpiadi di Rio 2016. “Gareggiare a Roma sarà un’emozione unica. Punto subito ad un gran risultato sia individuale che soprattutto di squadra sognando per tutti i 50 chilometri la partecipazione alle Olimpiadi di Rio de Janiero“, le parole a Sky del campione olimpico di Pechino 2008.

Il ritorno di Schwazer, tuttavia, è destinato a sollevare un grandissimo polverone. E’ già arrivata una netta presa di posizione da parte di Gianmarco Tamberi, recente campione del mondo indoor nel salto in alto, che sulla pagina Facebook ‘Non ho mai pensato di doparmi’ ha attaccato duramente il 31enne nativo di Vipiteno: “Vergogna d’Italia, squalificatelo a vita, la nostra forza è essere puliti, noi non lo vogliamo in nazionale“.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’australiano Jared Tallent, oro a Londra 2012, che non ha usato giri di parole in’intervista a Tuttosport: “E’ una vergogna che l’Italia faccia gareggiare Schwazer, ha umiliato la marcia. Non sono contento di ritrovarmelo come avversario, sarà il favorito a Rio, insieme ai russi se torneranno“.

Foto: Fabrizio Zani Red Bull

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1 Commento

  1. Luca46

    29 Aprile 2016 at 22:35

    Concordo con voi cari Gabriele e Ale Sandro … oltretutto è una materia dove almeno io non riesco a trovare una linea conduttrice, ci sono casi trattati in un modo e altri in un altro … sospensioni, sconti e pene inflitte a mio parere senza seguire un filo unitario. Io ci capisco poco a dir la verità. Oltretutto non ho mai visto nessuno fare delle crociate “in generale”. Tamberi e Tallent parlano ora, ma di casi del genere ce ne sono a bizzeffe e non è stata mossa una paglia. Ora però la questione li riguarda da vicino. Per esempio in questo momento Tamberi è l’immagine dell’atletica azzurra, diciamo che è il personaggio di spicco. Un alloro olimpico di Schwarzer potrebbe rovinargli la scena. Lo stesso Tallent evidentemente ha paura di Alex. Io sono assolutamente contrario al doping e penso che le squalifiche dovrebbero essere a vita. Poi ci si scontra col sistema, con interessi vari, ecc… Io sono totalmente convinto che se vuoi fare sport a livello anche semi-professionistico questa sia la regola sulla quale gli atleti non hanno voce in capitolo se non quella di fare sport a livello amatoriale e rinunciare ad una carriera. Per questo motivo mi da fastidio il linciaggio a cui vengono sottoposti gli atleti e altrettanto mi danno fastidio le pugnalate alle spalle dei colleghi. Non so se vi ricordate il caso Sella-Riccò. Riccò trovato positivo all’Epo-Cera venne definito da Sella come una sconfitta, una vergogna per il ciclismo. Pochi giorni dopo fu trovato positivo sempre all’Epo-Cera. Quindi alla fine sono tutte dichiarazioni di facciata fatte con lo stampino alle quali io preferisco il silenzio.

  2. Luca46

    28 Aprile 2016 at 23:38

    Sono dell’opinione che è meglio tacere. Queste dichiarazioni mi ricordano tante altre di tanti che hanno pontificato salvo poi finire nel meccanismo pochi mesi dopo.

    • Gabriele Dente

      29 Aprile 2016 at 00:56

      Ciao Luca, mi hai rubato le parole! 😀
      Senza parlare del fatto che Tallent spesso ha marciato in maniera non proprio regolare. Il che è ben diverso ma dovrebbe quantomeno indurlo a tacere.

  3. ale sandro

    28 Aprile 2016 at 23:20

    Secondo il ragionamento di Tamberi e di tutti gli azzurri dell’atletica che hanno fatto la campagna contro il doping in questi ultimi anni, ad oggi (visto che Schwazer è ancora ufficialmente squalificato) , la vera vergogna d’Italia sarebbe Jamel Chatbi, mezzofondista marocchino naturalizzato italiano dal 2012 , anno in cui terminò la sua squalifica di tre anni per doping , ottenuta nei 3000 siepi del mondiale a Berlino 2009.
    Nel suo caso la seconda opportunità è stata data senza problemi , visto che ,pur con esiti diversi da quell’impressionante 2009, Chatbi è in nazionale dal 2013. Non ricordo polveroni, nè critiche così feroci da parte dei suoi colleghi. Eppure la maglia azzurra l’ha indossata per tutto il quadriennio , gli atleti italiani dormivano?
    Purtroppo l’ipocrisia regna sovrana , e temo anche l’interesse per qualche eventuale sponsor in più. Tolleranza zero con due pesi e due misure.

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