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Calcio – Serie A, Top&Flop 32esima giornata: Buffon manda Mihajlovic al capolinea

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Quando uno, a 38 anni, fa ancora delle parate così, c’è solo da togliersi il cappello e inchinarsi. Gianluigi Buffon sabato sera ha regalato una buona fetta del quinto scudetto consecutivo alla Juventus bloccando (quasi) tutte le conclusioni di un Milan brillante fino al 70′ a cui, però, non è bastata la reazione morale per placare l’ira di Silvio Berlusconi. E così, nella tarda serata di ieri, le carte sono state mescolate a cinque giornate – più una finale di Coppa da giocare – dal termine della stagione: via Sinisa Mihajlovic, promosso in prima squadra l’allenatore della Primavera Christian Brocchi. E non è stato l’unico cambio della settimana. I migliori e i peggiori della 32esima giornata.

TOP

MAESTOSO BUFFON: la manona a dire di no al calcio di punizione di Balotelli, i riflessi a ribattere il tap in di Antonelli, il tuffo felino per deviare la girata improvvisa di Bacca. Tre istantanee di una serata – l’ennesima – da record. La Juventus rimane a +6 sul Napoli e ora il tricolore è a un passo. L’ennesimo con la firma di Buffon.

KILLER ICARDI: 50 gol in 100 partite, a 23 anni, non è roba da poco. Lo sa bene l’argentino e lo sanno bene i tifosi dell’Inter, stretti intorno a Maurito che affossa il Frosinone con un perfetto colpo di testa ma che rischia di essere sacrificato in estate per la mancata qualificazione alla Champions League. Le logiche di bilancio approverebbero, certo, ma uno così non si trova raramente.

INZAGHINO PARTE BENE: meno celebrato del fratello maggiore, in campo e fuori, Simone Inzaghi inizia con un rotondo 3-0 la sua avventura sulla panchina della Lazio dopo l’esonero di Pioli. Viene dalla Primavera, come Brocchi al Milan, e si dovrà conquistare la fiducia per la prossima stagione in queste ultime partite. Ha cominciato bene, questo è importante.

FLOP

MILAN ALLO SBANDO: l’accostamento tra Milan e Brocchi fa ridere anche i muri. Non che Berlusconi l’abbia cercato, ovviamente, ma le scelte del patron rossonero fanno sempre più discutere. Perché se è vero che Mihajlovic non è mai entrato in perfetta empatia con l’ambiente, difficilmente avrebbe potuto fare di più in una stagione in cui il Diavolo è tornato in finale di Coppa Italia a 13 anni di distanza dall’ultima volta e nella quale ha vinto il derby per 3-0. Preoccupa soprattutto la mancanza di programmazione: un altro anno buttato? Con questo fanno tre.

ZAMPARINI, ANCORA? E nove. Salta Walter Novellino, torna Davide Ballardini. Sembra che il Palermo voglia evitare la Serie B con un allenatore diverso ogni domenica. Intanto la piazza contesta e la classifica non migliora. Fortunatamente, però, perdono anche Carpi e Frosinone. La lotta salvezza rimane apertissima.

CONTRASTI PAULO SOUSA-DIRIGENZA: osannato a inizio campionato, quando la Fiorentina sembrava poter sognare lo scudetto, e contestato ora, dopo un mercato di gennaio oggettivamente al di sotto rispetto alle necessità di una rosa in corsa per il terzo posto e la fase a eliminazione diretta di Europa League. Quella viola è un’altra piazza in cui si lavora difficilmente e i risultati adesso giocano contro il portoghese. Sarà addio?

TOP THREE GIOVANI ITALIANI:

Manolo Gabbiadini (Napoli): titolare – e lo sarà a lungo – per la squalifica di Higuain, fa impazzire il San Paolo con un gol e tante grandi giocate nel 3-0 sul Verona. Si guadagna pure la standing ovation finale.

Mattia Perin (Genoa): blinda la salvezza dei rossoblu con due miracoli in casa del Sassuolo. Sarà sicuramente nel pacchetto portieri per Euro 2016. (aggiornamento 12.40: purtroppo Perin si è rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio destro, con interessamento del menisco, e salterà la rassegna francese).

Riccardo Saponara (Empoli): i toscani, a secco di vittorie dal 10 gennaio, si impongono nel derby casalingo contro la Fiorentina – non accadeva da 30 anni – e l’ex trequartista del Milan torna quello dell’autunno. Imprendibile.

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Wikipedia

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