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Formula 1

F1, GP Bahrain 2016: Rosberg trionfa e allunga nel Mondiale. 2° Raikkonen, Vettel tradito dalla Ferrari

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Il GP del Bahrain ha regalato tanti spunti interessanti, ma il vero colpo di scena è andato in onda nel corso del giro 0, quello di ricognizione: fumatona bianca dal posteriore della Rossa di Vettel, motore k.o., gara finita prima di cominciare per il tedesco. Anche la Renault Jolyon Palmer ha dei problemi nel warm-up lap, così l’inglese va a fare anzitempo compagnia al ferrarista, ai box.

In partenza, sono Rosberg e il caos a regnare sovrani. Il tedesco della Mercedes scatta benissimo, invece Hamilton parte di nuovo male, per di più Bottas lo becca in pieno alla prima curva e, insieme al compagno di squadra Massa, approfitta alla grande della casella numero 3 rimasta tristemente (per Seb e tutto il mondo Ferrari) vuota. Altri svariati contatti e pezzi di monoposto volanti vivacizzano un inizio di gara incredibile, “d’altri tempi”…

Nico Rosberg non si lascia pregare e, infischiandosene beatamente delle scoppiettanti vicende alle sue spalle, va subito in fuga. Ad inseguirlo a debita distanza, Massa, Bottas (poi penalizzato con drive through per la suddetta botta ad Hamilton), Ricciardo e Raikkonen, incapace di bissare lo start “a fionda” di Melbourne. Il Campione del Mondo in carica costretto ad inseguire anche in Bahrain, sesto dopo sei giri.

Alla quarta tornata Raikkonen già supera Ricciardo, alla settima si ritira anche Button: niente di nuovo in quel di Woking… Poco dopo, out anche Gutierrez. A ridosso del decimo giro inizia il walzer dei pit-stop, ne escono con le ossa doloranti Bottas e Massa, penalizzati anche dal passaggio alle gomme medie: Iceman secondo, il rimontante Hamilton sale in terza posizione.

Al 13° giro, prima sosta ai box per il finlandese del Cavallino, al giro successivo si ferma anche il fuggitivo in solitaria Rosberg; gomme gialle, soft, per entrambi. Alle spalle dei tre di testa, grande corsa per Grosjean (addirittura quarto al 24°), a bordo di una sempre più sorprendente Haas, e per il debuttante Manor, Wehrlein, nella top ten virtuale.

A metà gara, la classifica recita: Rosberg, Raikkonen, Hamilton, Ricciardo, Kvyat, Grosjean, Verstappen, Bottas, Vandoorne (sostituto di Alonso), Nasr. Al via la seconda girandola di soste ai box: Hamilton tenta il tutto-per-tutto scegliendo le supersoft, la Ferrari lo marca a uomo montando le stesse gomme alla monoposto di Raikkonen. Ritiro per Sainz (31° giro).

Il podio Rosberg – Raikkonen – Hamilton pare ormai consolidato, eppure gli ultimi pit-stop regalano qualche incertezza e un sogno Rosso… Di nuovo gomma gialla per Kimi, rientrato alle spalle di Hamilton, ma con il britannico che deve ancora fermarsi per la sua terza sosta; dopo due giri si ferma anche il leader della corsa Rosberg, al suo rientro in pista il vantaggio dal finlandese è di “soli” quattro secondi, rispetto ai quindici e più raggiunti in precedenza.

Il sogno resta tale, però. Seconda vittoria consecutiva per il tedesco (fu “timido”) delle Frecce d’Argento, che adesso comanda a punteggio pieno la classifica piloti. Piazza d’onore per Kimi Raikkonen, come un anno fa sullo stesso tracciato, che paga una partenza incerta; terza l’altra Mercedes di Lewis Hamilton “lo sceicco”, penalizzato dall’incidente al via con Bottas, ma nuovamente disastroso allo spegnimento dei semafori rossi. Eccellente performance del team Haas e di Romain Grosjean in particolare, che chiude al quinto posto dietro ad un encomiabile Daniel Ricciardo. A punti anche l’esordiente belga Vandoorne con la McLaren, decimo, capace di fare meglio degli Alonso – Button visti recentemente…

Grandissimi rimpianti per Sebastian Vettel, appiedato prima dello start dal motore della sua Ferrari: la sensazione è che la gara odierna lo avrebbe annoverato tra i protagonisti assoluti, soprattutto alla luce di quanto successo al via. A Maranello, la velocità è arrivata, invece l’affidabilità rappresenta ancora il “migliorabile”. In fretta, però.

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