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Ginnastica, Pacific Rim – Simone Biles dall’Olimpo: allucinante 62.45! Dominio USA, super Raisman e Locklear

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Un debutto stagionale maestoso, come solo i veri numero 1 dello sport sono in grado di fare. Simone Biles si spinge ancora una volta oltre i limiti umani e ai Pacific Rim 2016 sfodera la sua ennesima prova di forza, sbalordendo l’intero circuito della Polvere di Magnesio con una classe inaudita, una potenza mai vista, un’acrobatica da marziana, una precisione encomiabile e una caparbietà da fare invidia a tutte le avversarie.

Nell’anno più importante della carriera, quello che dovrebbe condurla alle trionfali Olimpiadi di Rio 2016, la Campionessa del Mondo ha scelto di mettere il primo mattoncino nella competizione interzonale riservata alle Nazioni che si affacciano sull’Oceano Pacifico.

La 19enne di Columbus non ha deluso le aspettative della vigilia e si è imposta con uno stupefacente 62.450, secondo miglior risultato di sempre con l’attuale codice dei punteggi, inferiore solo all’allucinante 63.000 con cui dominò il day 2 dei Campionati Nazionali 2015. Ormai le volte in cui ha abbattuto il fatidico muro dei 62 punti non si contano più: un’impresa compiuta solo da lei in quattro anni!

 

A Everett (USA) ne abbiamo viste di tutti i colori per merito della ragazza più vincente della storia della rassegna iridata, autentica rivoluzionaria della disciplina che dal suo arrivo ha davvero cambiato faccia. Quattro routine da urlo, non totalmente perfette per come ci ha abituato negli ultimi tre anni ma di una difficoltà e di un livello oltre l’umano.

Simone Biles prosegue la sua infinita striscia di imbattibilità (da senior ha perso solo l’American Cup 2013, al debutto nella massima categoria). Dopo le Finali di Specialità di domani dovrebbe poi dare l’appuntamento direttamente alle gare nazionali estive dove si deciderà la formazione che volerà a Rio per dare una lezione a tutto il Pianeta.

Pronti via ed è subito show. Al corpo libero nuova musica, una Samba che ripercorre l’intero repertorio della danza che identifica il Brasile: l’occhio è già strizzato al pubblico carioca, che la applaudirà tra quattro mesi, ma anche i suoi tifosi l’hanno apprezzata e sostenuta. Quattro diagonali sbalorditive, addirittura 6.9 di difficoltà, stoppa praticamente tutto alla perfezione (eccezione sulla prima diagonale dove un saltello indietro sporca lievemente la prova), 16.050 il punteggio finale che eguaglia la miglior prestazione in carriera.

Si trasferisce al volteggio e qui dimostra cosa significa voler essere la migliore in assoluto, spingersi oltre i propri limiti, migliorarsi ulteriormente. Simone era delusa dall’argento e dal bronzo raccolti in questa specialità agli ultimi Mondiali e in vista delle Olimpiadi ha deciso di portare in gara un secondo salto più difficile. Il Cheng arriva con precisione chirurgica (15.875, 6.4), ma in precedenza ha commesso a sorpresa un’imprecisione sul suo Amanar sporcato in atterraggio con un passo in avanti (15.800, 6.3).

L’abbiamo vista ancora più pulita alle parallele, l’attrezzo a lei meno congeniale ma dove non ha problemi a sfoderare uno sbalorditivo 15.050, altro over 15 in una giornata da applausi, punteggio invidiabile da moltissime specialiste. Chiusura alla trave dove è Campionessa del Mondo (come al corpo libero): non si vedono esitazioni in una prova che suggella una serata emozionante (15.550, 6.5).

Per quanto visto a Everett, Simone Biles ha tutte le carte in regola per conquistare un leggendario pokerissimo alle Olimpiadi. L’en-plein sembra invece impossibile, come si era già capitato per tutto il quadriennio: le sue parallele sono sì migliorate parecchio ma almeno due connazionali sulla carta sanno fare meglio di lei.

 

In gara anche Aly Raisman che dopo il Trofeo di Jesolo si è resa protagonista di una gara bellissima, conclusa al secondo posto (59.900). La Campionessa Olimpica al corpo libero ha dato nuovamente un tocco della sua classe cristallina: esercizio di grande eleganza e di peso sotto il profilo delle difficoltà (6.6) finale da 15.600 che è il suo miglior risultato da quando è tornata in attività. Al volteggio esegue un buon Amanar (15.200) con cui riscatta la caduta di Jesolo, completa la sua routine con il 14.300 sugli staggi e il 14.800 alla trave.

Lauren Hernandez conferma di essere una giovane dal futuro garantito, ribadendo che quanto visto a Jesolo tre settimane fa non è stato tutto frutto del caso. La classe 2000 arriva a un solo decimo di distanza dalla Raisman (59.800). Super trave da 15.250 (6.4), 14.950 al quadrato, 14.800 alla tavola e 14.800 sugli staggi.

Grande bomba di Ashton Locklear alle parallele asimmetriche: 15.550 (6.5) per rispondere direttamente ai numeri di Daria Spiridonova e Aliya Mustafina visti negli ultimi giorni ai Nazionali Russi.

Ragan Smith, altra giovane di grandissimo prospetto, sforna un super 58.550 (14.600, 14.600, 15.050, 14.300) ma è solo la quinta americana sul giro completo preceduta anche da Brenna Dowell (58.850: 14.950, 15.250, 14.100, 14.550).

Solo due atlete per Nazione potevano salire sul podio del concorso generale individuale e così, alle spalle di Simone Biles e Aly Raisman, la giapponese Naji Kajta si prende la medaglia di bronzo (58.550).

 

Gli USA non hanno avuto naturalmente alcun problema a conquistare la medaglia d’oro della prova a squadre, dominando con un perentorio 243.200. Il team stelle e strisce ha rifilato 24 punti di distacco al Canada (219.100) che ha schierato Brittany Rogers, Shallon Olsen, Kirsten Peterman, Madison Copiak, Megan Roberts, Audrey Rousseau. In sostanza la Foglia d’Acero era senza le big Ellie Black e Isabela Onyshko.

Terzo posto per l’Australia (217.850), a una settimana dal Test Event che assegna gli ultimi pass per le Olimpiadi 2016. Il 17 aprile, a Rio de Janeiro, il sestetto gialloverde andrà a caccia dell’impresa con Emily Little, Georgia-Rose Brown, Emma Nedov, Rianna Mizzen, Kiara Munteanu, Larrissa Miller.

Tra l’altro oggi le aussies hanno fatto meglio del Giappone solo per 15 centesimi di punto. Formazione nipponica composta da Nagi Kajta e da quattro juniores (Kuwajima, Oguchi, Hanawa, Hanashima).

Questa notte si disputeranno le quattro Finali di Specialità.

 

(foto John Cheng)

 

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