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Ginnastica, Test Event 2016 – La crescita del Brasile, la disfatta della Romania, Francia e Germania promosse: tutti alle Olimpiadi!
La giornata decisiva del Test Event 2016 di ginnastica artistica ha promosso Brasile, Germania, Belgio e Francia alle Olimpiadi 2016. Queste quattro formazioni si aggiungono a USA, Russia, Gran Bretagna, Cina, Italia, Giappone, Canada, Paesi Bassi e potranno portare cinque atlete a Rio 2016. Analizziamo nel dettaglio la prestazione delle singole squadre.
BRASILE – Tutto secondo pronostico. Le padrone di casa dominano la competizione, vincono il Test Event con pieno merito, impressionando con una prova di altissimo livello tecnico conclusa con uno schiacciante 226 che ai Mondiali sarebbe valso il quarto posto.
Alle Olimpiadi casalinghe potranno sicuramente essere una vera e propria mina vagante anche se sarà difficile sovvertire i valori in campo. Una crescita esponenziale sotto la crescita di coach Alexandrov che nel giro di tre stagioni ha rivoltato il movimento come un calzino.
La qualificazione ai Giochi non era mai stata in discussione nel quadriennio ma il modo con cui è arrivata ha impressionato in positivo. Una grande solidità alla trave, eleganza e belle interpretazioni al corpo libero, una sfilza di doppi avvitamenti al volteggio e anche il tentativo di perfezionarsi alle parallele che sono state un po’ l’anello debole del weekend (giusto per trovare il pelo nell’uovo).
Flavia Saraiva sempre più stella, potenziale outsider a Rio 2016. Rebeca Andrade in gran ripresa e poi le lacrime della veterane Hypolito e Barbosa. Quante emozioni alla Olympic Arena.
ROMANIA – Una disfatta senza precedenti. Il tracollo di una Nazione che ha dominato la disciplina per quasi mezzo secolo e che ora deve fare i conti con una mancata qualificazione alle Olimpiadi, tragedia che non succedeva dal 1968. Da dieci edizioni salivano sul podio a cinque cerchi nella prova a squadre, tre volte sono state Campionesse Olimpiche (l’ultima ad Atene 2004), il movimento è sempre stato al top ma si è dissolto tutto in due anni (sono ancora Campionesse d’Europa, questo è ancora più paradossale).
Troppe mancanze, troppi errori e cadute, pesantissima l’assenza di Larisa Iordache. Senza Jurca e Iridon ci si è affidati solo alla classe infinita di Catalina Ponor e al carattere di Diana Bulimar: troppo poco per certi livelli. Colpa di una dirigenza fallimentare, di una gestione tecnica fallace e mai lineare, qualche ingerenza esterna ha fatto sicuramente la differenza. Poi in pedana ci vanno le ragazze che in una situazione quasi impossibile non sono riuscite nel miracolo. Da qui bisognerà ripartire ma sarà tutto complicatissimo.
GERMANIA – Non è stata una passeggiata, almeno per metà gara. Poi un rush finale micidiale al volteggio e alle parallele (soprattutto) ha sistemato le cose e ha regalato una qualificazione nitida e meritata alle teutoniche.
Erano date in grande forma ma la tensione si è fatta sicuramente sentire tra trave e corpo libero dove sono arrivate un paio di cadute e qualche imprecisione. Poi una crescita graduale che è esplosa nei due over 15 di Scheder e Seitz sugli staggi, punteggioni che hanno permesso alle tedesche di festeggiare un’altra qualificazione alle Olimpiadi.
Ormai la formazione è solida e concreta, stabilizzata su questi livelli. Una certezza che proverà a dire la sua anche alle Olimpiadi.
FRANCIA e BELGIO – Due gare sostanzialmente speculari con cui strappano abbastanza agevolmente il pass per le Olimpiadi. Le due formazioni non pagano gli infortuni rispettivamente di Claire Martin e di Cindy Vandenhole e Nina Derwael, disputando delle prove di grande compattezza (ma con qualche errore da segnalare). Encomiabili le parallele delle transalpine. A Rio 2016 proveranno a dare il meglio di sé: il loro traguardo lo hanno già raggiunto.
AUSTRALIA – Sono migliorate di quattro punti rispetto ai Mondiali, hanno battuto la Svizzera, hanno dato prova di efficienza ma poi Francia e Belgio le hanno scavalcata abbastanza tranquillamente. Le aussies non replicano la qualificazione delle Olimpiadi 2012.
SVIZZERA – Un applauso infinito per Giulia Steingruber e compagne. La capitana disputa una gara meravigliosa, brillando tra volteggio e corpo libero con due esercizi da finale olimpica. Le compagne la seguono in maniera eccellente. Una gara di sostanza, senza pressione, chiusa a un solo decimo dall’Australia (sarebbero state anche davanti se non ci fosse stato un errore nello schieramento della squadra al corpo libero), mai così vicine alle Olimpiadi, addirittura capaci di battere la Romania! La miglior prestazione proprio quando conta.
COREA DEL SUD – Le asiatiche non avevano alcuna velleità. Gara abbastanza anonima, saranno a Rio 2016 con una individualista a scelta.
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