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Ciclismo
Giro delle Fiandre 2016: Sagan, simply the best! Peter conquista la prima Monumento
Sempre in controllo. Senza paura, senza smorfie in un viso che sembrava pregustare la vittoria già a diversi chilometri dalla conclusione. Peter Sagan padrone del proprio destino e di quello di tutti gli avversari per andare a vincere la centesima edizione del Giro delle Fiandre ed issarsi tra i grandi del ciclismo, conquistando la prima Classica monumento della carriera per festeggiare ad Oudenaarde, dopo 255 chilometri di fatica, in maglia di Campione del mondo.
Partenza ad altissime velocità da Brugge e oltre un’ora e mezzo senza che alcuna fuga prendesse piede, con il gruppo a tamponare su ogni tentativo sviluppatosi. Alla fine sono riusciti ad evadere dal gruppo sei uomini: Hugo Houle (AG2R La Mondiale), Federico Zurlo (Lampre – Merida), Imanol Erviti (Movistar), Gijs Van Hoecke (Topsport Vlaanderen – Baloise), Lukas Pöstlberger (Bora – Argon 18) e Wesley Kreder (Roompot – Oranje Peloton). Il plotone ha lasciato fare sin da subito e questi uomini hanno preso anche 4’30” di vantaggio.
Una volta entrati negli ultimi 150 chilometri, però, il gruppo ha aumentato l’andatura sin dai primi passaggi sul pavé e sui muri. Da segnalare, purtroppo diverse cadute. Ad avere la peggio Arnaud Démare (FDJ) e Tiesj Benoot (Lotto Soudal), costretti ad abbandonare per due incidenti diversi. Sfortunato anche Sep Vanmarcke (LottoNL-Jumbo), coinvolto in diversi problemi di varia natura.
Il primo vero scossone è arrivato sul Molenberg a 115 chilometri dall’arrivo. Un’accelerata secca di Tony Martin dopo un ottimo lavoro della Etixx-QuickStep nei chilometri precedente ha fatto esplodere il plotone, con il gruppetto di testa ridotto a circa 25 unità e il resto dei corridori costretti ad inseguire in lunga fila indiana. Una dichiarazione d’intenti che si è risolta in un nulla di fatto ma che ha messo acido lattico nella gambe degli atleti.
Momento decisivo a poco più di 100 dal traguardo. Caduta di squadra per la BMC, con Greg Van Avermaet che è rimasto piangente a terra: anche lui ha issato bandiera bianca e la sua Settimana Santa potrebbe già essere finita. Nel contempo la fuga si è ridotta a due soli componenti ( Erviti e Van Hoecke), al cui inseguimento si sono lanciati i tedeschi André Greipel (Lotto Soudal) e Nils Politt (Katusha), mentre il gruppo, approfittando di una fase di corsa più calma, ha lasciato spazio. Oltre questi due teutonici, si sono riportati sui primi anche Grudzev (Astana) e Claeys (Wanty Groupe Gobert).
Il secondo passaggio sul Kwaremont e il primo sul Paterberg, a 50 chilometri dal traguardo, non hanno prodotto selezione ed è stato Koppenberg, solo qualche minuto dopo, a frazionare il gruppo. La salita breve ma intensa, scavata nella terra e dal pavé sconnesso ha messo in fila tutti i favoriti. Stijn Vandenbergh era fuoriuscito dal gruppo con Dylan Van Baarle e si è riportato sulla testa della corsa, probabilmente in vista di qualche attacco da parte dei capitani della Etixx-QuickStep.
La stessa squadra belga è rimasta esclusa dall’attacco che ha deciso la corsa. A promuoverlo il polacco Michael Kwiatkowski (Team Sky) seguito prima da Peter Sagan e poi da Sep Vanmarcke. Il gruppo non è riuscito a chiudere subito e il vantaggio si questi uomini prima è diventato 100 metri, poi 20 e 30”. Alle loro spalle Cancellara ha messo a lavorare i compagni della Trek Segafredo provando a mantenere controllato il distacco.
Sagan e compagni si sono riportati sulla testa della corsa che in quel momento era formata da Imanol Erviti, André Greipel, Dimitri Claeys, Stijn Vandenbergh e Dylan Van Baarle. Il gruppo, e in particolare Cancellara, è riuscito a limitare i danni e proprio lo svizzero ha rotto gli indugi sul pavé dell’Oude Kwaremont dove ha fatto letteralmente esplodere il gruppo. La sua azione, nonostante sia stata altamente spettacolare, non gli ha consentito di chiudere il buco e in testa alla corsa Sagan aveva fatto a sua volta la differenza seguito solamente da Sep Vanmarcke. Niki Terpstra (Etixx-QuickStep), nascosto per tutta la corsa, è sbucato dal nulla in cima al Kwaremont e si è riportato su Cancellara assieme a Claeys e Van Baarle, staccati una quindicina di secondi dalla testa della corsa.
Sul Paterberg è stato ancora Sagan a fare la voce grossa e pur senza scatti è riuscito a stancare Vanmarcke fino a staccarlo negli ultimi metri di ascesa con un’azione di forza che ha ricordato quella di Cancellara del 2013 quando proprio Sagan fu costretto ad arrendersi allo svizzero. All’inseguimento del campione del mondo Cancellara e Vanmarcke non sono riusciti a ridurre il margine che li separava da Sagan, superiore a tutta la concorrenza nel finale di corsa.
Per lo slovacco si tratta del primo successo della carriera in una Classica Monumento, nonostante abbia già vinto il Campionato del mondo a Richmond. Al Fiandre era salito una volta sul podio nel 2013 (secondo) mentre lo scorso anno aveva chiuso in quarta posizione.
Nel finale Cancellara ha vinto la volata contro Vanmarcke mentre Alexander Kristoff (Katusha) ha regolato facilmente il gruppetto dei battuti in volata. Alle sue spalle Luke Rowe (Team Sky), Van Baarle e Imanol Erviti, in fuga sin dalla prima ora. Ottavo Stybar mentre Claeys e Terpstra hanno completato la top 10.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Pier Colombo