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Irma Testa, la semplicità di una predestinata

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Esistono campioni che possiedono qualcosa di speciale e inspiegabile. Una dote innata che non si può costruire o imparare. Sono quegli atleti che fanno tutto con assoluta naturalezza, facendo apparire facile ciò che in realtà sarebbe quasi insormontabile per molti.

Irma Testa ha qualcosa di speciale. Lo si era capito negli ultimi due anni, quando aveva fatto incetta di successi nelle categorie giovanili. Argento ai Giochi Olimpici giovanili del 2014, prima di un 2015 dominante con i trionfi ai Mondiali ed Europei Youth.

La campioncina di Torre Annunziata batteva le sue coetanee con una superiorità tale che ben presto è apparsa ‘sprecata’ per le rassegne giovanili. I tecnici azzurri hanno compreso subito di avere tra le mani un diamante grezzo, ma di sicuro valore. Un asso da calare subito, sin dalle Olimpiadi di Rio 2016. Un sogno forse troppo grande per una ragazzina di 18 anni? Niente è impossibile quando si possiede un talento sconfinato e fuori dal comune.

La vera sfida vinta da Irma è stata quella con il suo corpo. In 3 anni, per inseguire il grande sogno a cinque cerchi, è passata dalla categoria dei -52 kg a quella dei -60 kg, sottoponendosi con il coach Emanuele Renzini ad allenamenti massacranti per acquisire la massa muscolare necessaria. La campana non solo è riuscita nell’impresa, ma non ha minimamente perso le prerogative principali della sua boxe elegante: velocità e colpo d’occhio. 

Il preolimpico di Samsun rappresentava il primo grande appuntamento della carriera. Un vero esame di maturità per comprendere se fosse già pronta a far valere la sua classe anche a livello senior.

Pressione, ansia, tremolio alle gambe? Per niente. Irma Testa ha dominato agli ottavi la finlandese Mira Potkonen, fatto il suo ‘debutto in società’ prevalendo ai quarti sulla francese Estelle Mossely, n.2 del ranking mondiale, prima della grande impresa odierna, dove è venuta a capo di un match durissimo con la mancina bulgara Svetlana Staneva, divenendo la prima italiana di sempre a qualificarsi per le Olimpiadi nel pugilato femminile. Tutto con la disarmante semplicità di una predestinata. 

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federico.militello@oasport.it

Foto: Pagina FB FPI

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