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Judo, Europei 2016: le pagelle degli azzurri e dei big internazionali (terza giornata)

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La terza giornata dei Campionati Europei di judo 2016 ha assegnato quattro nuovi titoli continentali per le categorie 78 kg, +78 kg (donne), 90 kg, 100 kg e +100 kg (uomini). Vediamo nel dettaglio come si sono comportati i judoka azzurri impegnati ed alcuni dei più importanti interpreti internazionali, in attesa che abbiano inizio i combattimenti dell’ultima giornata, dedicata alle prove a squadre.

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PROMOSSI

Teddy Riner (+100 kg): il francese fa sembrare facile ciò che non lo è, andando a vincere una quinta corona continentale ai Campionati Europei, competizione nella quale non ha mai perso un incontro. Oramai non ci sono più aggettivi per descriverlo, intanto lui continua a costruire mattone dopo mattone, la sua leggenda.

Varlam Liparteliani (90 kg): il georgiano è tornato a vincere il titolo continentale, arrivando a quota tre, ma soprattutto sale sul podio europeo per l’ottava volta consecutiva. Numeri di alto livello.

Or Sasson e Levani Matiashvili (+100 kg): l’israeliano ed il georgiano hanno conquistato rispettivamente l’argento ed il bronzo della massima categoria di peso, ma soprattutto hanno mostrato un coraggio inedito nell’affrontare Riner. Alla fine ne sono usciti sconfitti, ma almeno ci hanno fatto divertire.

Piotr Kuczera (90 kg) e Grigori Minaskin (100 kg): entrambi medagliati di bronzo, il polacco e l’estone si sono invitati a sorpresa alla festa del podio. Ma soprattutto hanno eliminato due mostri sacri come il greco Ilias Iliadis ed il ceco Lukáš Krpálek.

Henk Grol (100 kg): sesta finale disputata, terzo titolo europeo, il secondo consecutivo. Grol ama partire lontano dai riflettori, per poi andare a prendersi le medaglie più importanti. Ed a Rio 2016 proverà a salire sul podio olimpico per la terza volta di fila.

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RIMANDATI

La categoria 78 kg: tanto tatticismo ed incontri decisi per shido, sinonimo di poco spettacolo. Anche la campionessa europea, la francese Audrey Tcheuméo, si è accontentata spesso di vincere grazie alle penalità, pur dimostrando di essere molto più forte delle sue avversarie.

Elmar Gasimov (100 kg) e Barna Bor (+100 kg): l’azero ha chiuso con un discreto quinto posto che conferma la sua scarsa capacità di concretizzare nelle competizioni più importanti, pur essendo il numero uno del ranking mondiale. Stesso discorso per l’ungherese dei pesi massimi, anche lui quinto, pur essendo il numero due del seeding alle spalle di Riner.

Alexandre Iddir (90 kg): rimandato, ma non per colpa sua. Il francese ha dimostrato in passato di essere uno dei pochi europei in grado di impensierire Varlam Liparteliani, ma un infortunio al ginocchio lo ha costretto a rinunciare alle semifinali, dovendosi accontentare del quinto posto. Rimandato, dunque, ad agosto.

Il sorteggio della prova a squadre: va bene il megatabellone con le bandiere, ma una grafica che renda il tutto più chiaro?

BOCCIATI

Lukáš Krpálek (100 kg): dopo due ori e la finale persa l’anno scorso, il ceco era considerato il favorito della prova. Non brillante sul tatami, si è fatto eliminare agli ottavi di finale dall’estone Grigori Minaskin. Troppo poco per la testa di serie numero uno.

Marhinde Verkerk (78 kg): l’olandese si è classificata settima, perdendo il titolo europeo e forse anche la partecipazione alle Olimpiadi. La sua più giovane connazionale Guusje Steenhuis, infatti, ha raggiunto la medaglia d’argento.

Adam Okruashvili (+100 kg) ed Émilie Andéol (+78 kg): i due campioni in carica delle massime categorie di peso sono stati impalpabili. Settima la francese, che ha pure subito la sconfitta da parte dell’ex connazionale Kayra Sayit, fuori agli ottavi di finale il georgiano.

Cyrille Maret (100 kg): il francese è risultato assolutamente impalpabile, eliminato con due yuko dall’olandese Michael Korrel. Irriconoscibile dopo tre medaglie europee consecutive.

Domenico Di Guida (100 kg): l’azzurro è subito stato eliminato dal georgiano Beka Gviniashvili. Il tabellone del campano era dei più difficili, ma soprattutto con questa sconfitta si allontana decisamente l’orizzonte olimpico.

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Immagine: EJU

giulio.chinappi@oasport.it

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