MotoGP
MotoGP, GP Americhe 2016, le pagelle: Marquez cannibale, Dovizioso calamita di sventure. Suzuki ok
Quattro edizioni del Gran Premio motociclistico delle Americhe, quattro vittorie di Marc Marquez. Come accade ininterrottamente dal suo esordio nella classe regina, lo spagnolo della Honda domina ad Austin, vincendo davanti a Lorenzo ed alla Ducati di Andrea Iannone, al primo podio stagionale. Il campione di Cervera allunga in testa al Mondiale (+21 su Jorge Lorenzo), mentre Valentino Rossi scivola colpevolmente alla terza tornata e si allontana in classifica dalla coppia spagnola. Il povero Andrea Dovizioso è ancora una volta messo k.o. da un collega, Dani Pedrosa al settimo giro in questa occasione, quando era terzo. Sempre meglio le due Suzuki di Maverick Viñales (4°) e Aleix Espargaró (5°). Le pagelle.
Marquez: 10. Se il Torneo di Halle è il giardino di Roger Federer, il GP delle Americhe è il vialetto asfaltato di Marc Marquez. Una sentenza, un cannibale: nei tre giorni di pista non lascia nemmeno le briciole al resto della compagnia, quattro su quattro in carriera ad Austin. Semplicemente MO-STRUO-SO!
Pedrosa: 4,5. Per un attimo, si traveste da Iannone e abbatte il povero Dovizioso, rischiando di martoriargli una gamba. La nuova RC213V non è entrata ancora nel suo cuore: siamo alla stagione-canto del cigno di un grande pilota? Mezzo voto in più per il doppio gesto da signore nei confronti di Andrea (in pista e nel box Ducati) a patatrac combinato.
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Lorenzo: 8. Nelle primissime fasi, il computer maiorchino pare ancora imballato, poi si riprende e conduce in porto la sua solita gara solida, pulita, anche se Rossi e Pedrosa gli danno una bella mano… Tra qualifiche e gara, raccoglie il massimo concesso dal Caudillo Marquez. 20 punti d’oro in ottica Mondiale.
Rossi: 4. A Termas de Rio Hondo era finito per le terre Lorenzo, ad Austin è toccato a lui. Stavolta perde la guerra dei nervi con i due spagnoli, ma l’andazzo pareva di quelli da difensiva ad oltranza… Le chiacchiere se ne vanno con il vento, restano (o meglio, non restano) gli zero punti domenicali: pesanti da buttar giù, così come i 33 dalla vetta del Mondiale. La pista texana si conferma indigesta.
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Iannone: 7. Primo podio personale della stagione. Non fa danni, gira alla larga dagli altri colleghi. Prudente, assennato, veloce. Su Andrea, ti vogliamo sempre così…pensando più ad andare forte in pista (senza strafare!) che al “dietro le quinte”.
Dovizioso: S.V. Ancora una volta calamita per le altre moto. Gli altri piloti, calamità per il pur bravo Dovi04… Speriamo non ci siano ripercussioni a livello fisico, per le recriminazioni, servirebbero un paio di pagine di “sfigografie”. Il suo credito con la fortuna è già incommensurabile.
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Viñales: 7. Il quarto posto di Austin rappresenta il suo miglior risultato in MotoGP. Il podio si sta avvicinando in fretta, la fama di top rider pure (da team mate del Dottore…?!). Peccato per la deleteria partenza “a gambero”.
Aleix Espargaró: 7. Gran bel quinto posto, fondamentale per non sentirsi inferiore al più giovane (e più “lanciato”) compagno di squadra. Partiva nono in griglia, brucia un bel po’ di colleghi quotati allo start. Iniezione di fiducia.
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giuseppe.urbano@oasport.it
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