Nuoto
Nuoto, Assoluti Riccione 2016: Federica Pellegrini simbolo di un movimento femminile in crescita
– STILE LIBERO: Come al solito, sarà Federica Pellegrini, in questa edizione 2016 dei Campionati Assoluti di Riccione valevoli per la qualificazione olimpica, ad essere la punta di diamante del movimento al femminile natatorio nostrano. La 27enne veneta, pronta a partecipare per la quarta volta ai Giochi Olimpici con in bacheca un oro ed un argento datati Pechino 2008 ed Atene 2004, si esibirà nei suoi amati 200 metri stile libero in cerca di un riscontro importante da dare, in primis, a se stessa e poi alle sue avversarie. Una Pellegrini confortata dai recenti risultati dell’ultimo anno nonchè dalle prestazioni di questa nuova stagione agonistica, tanto importante visto l’obiettivo finale. La “Divina” è reduce infatti da degli ottimi Mondiali di Kazan dove con due argenti, uno nei 200m e l’altro nella sfaffetta 4×200, ha impressionato ed ha iniziato il 2016 nel miglior modo possibile nuotando nel meeting di Milano, in condizioni di pieno carico, un 1’55″92 mai siglato in carriera in questo periodo. Certo è che la concorrenza nella specialità di Federica è spietata: Katie Ledecky, Sarah Sjöström ed Emma McKeon sono le atlete che fanno parte del club del 1’54” e se l’azzurra vorrà coltivare speranze di medaglia è lecito attendersi una risposta in questo senso. Con l’allenatore Matteo Giunta il programma di preparazione è stato, nello specifico, improntato nella ricerca di un passaggio a metà gara più veloce. Ormai la distanza delle quattro vasche è sempre più per velociste pure ed è logico che la Pellegrini debba lavorare per non arrivare alla virata dei 100 metri eccessivamente in ritardo. Non è un caso che sempre nel capoluogo lombardo, la campionessa italiana abbia siglato un 54″34 sui 100 stile libero che la dice lunga sulle proprie aspettative. Visto quanto successo in Russia l’anno scorso, non è solo l’atleta veneta ad essere attesa. Anche Alice Mizzau, Diletta Carli, Stefania Pirozzi e, perchè no, la giovane Giorgia Romei (che tanto ha impressionato ai Criteria Giovani di settimana scorsa), sono attese su tempi importanti soprattutto in ottica staffetta. Le azzurre, come detto, sono argento mondiale ma debbono fare i conti con delle avversarie che già hanno messo sul piatto prestazioni da urlo, vedi le cinesi o le canadesi nel corso delle proprie selezioni. Servirà, pertanto, un sensibile miglioramento rispetto al passato se si vorranno nutrire sogni di gloria e noi tutti ci auguriamo che la vasca romagnola sappia concretizzarli.
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RANA – Per quanto concerne lo stile della rana, c’è da dire che si arriva a Riccione non nelle migliori condizioni. Un po’ come accaduto sul finire del 2015, la nostra atleta di punta, vale a dire Arianna Castiglioni, deve fare i conti con problemi fisici (risentimento muscolare all’adduttore) che non le hanno consentito di lavorare al meglio in preparazione di questi Assoluti, costringendola a dare forfait. L’1’06″9 richiesto dalla FIN per andare a Rio è equivalente al personale dell’allieva di Gianni Leoni e non sarà facile da ottenere. Per la Castiglioni si terrà una porta aperta per gli Europei di Londra (dal 9 al 22 maggio) qualificanti per i Giochi. Tuttavia, al di là di Arianna, c’è da considerare la crescita esponenziale di Martina Carraro che, sui 50m e 100m, ha già ottenuto dei riscontri cronometrici di pregevolissima fattura. Il quasi record italiano nei 50 rana (30″79 a soli 5 centesimi dal tempo proprio della Castiglioni) e l’1’07″31 dei 100 valgono molto per l’atleta ligure in cerca di ulteriori conferme in Romagna. Sarà interessante osservare anche cosa riuscirà a fare Ilaria Scarcella che, esplosa improvvisamente nel 2009 ai tempi dei “costumoni”, si era un po’ persa ma che, invece, da un paio di stagioni sta ritrovando se stessa.
FARFALLA – Questo stile vivrà di un tris di grande qualità: Ilaria Bianchi, Silvia Di Pietro ed Elena Di Liddo. Il limite di qualificazione è decisamente impegnativo ovvero 57″7. Sarà necessario per la Bianchi replicare il riscontro ottenuto sempre a Riccione, in chiusura del 2015, quando siglò un ottimo 57″80 mentre per la Di Pietro, autrice di 58″20, bisognerà continuare a mostrare i miglioramenti messi in evidenza nell’ultima stagione, come la medaglia di bronzo degli Europei di vasca corta di Netanya (Israele) sui 50 metri delfino dimostra. L’atleta allenata da Mirko Nozzolillo viene da una stagione di grandi progressi, soprattutto da un punto di vista mentale. Il talento non era mai stato messo in discussione mentre la tenuta mentale, da sempre, era un limite. Le recenti competizioni internazionali, invece, sembrano aver dato un segnale importante e probabilmente Nozzolillo ha trovato la chiave giusta per consentire a Silvia di aprire porte lontane del proprio immaginario. Riccione è una tappa importante anche per la Di Liddo, sotto il muro dei 58″ in passato e quindi in grado di far bene. Venendo ai 200 metri, si dovrebbe proporre lo scontro tra la già citata Pirozzi ed Alessia Polieri, bronzo in Israele. Entrambe le nuotatrici sono in cerca del pass olimpico fissato a 2’07″03 e per quanto si è potuto vedere negli ultimi mesi è un crono che può essere nelle corde sia di Stefania che di Alessia.
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DORSO – In questa specialità, dopo la decisione della Pellegrini di dedicarsi esclusivamente allo stile libero, si è un po’ alla ricerca di un riferimento. A partire da dicembre 2015 un’atleta che si è messa particolarmente in luce è senza dubbio Silvia Scalia, sui 100 metri. La dorsista che tanto bene aveva fatto in età giovanile sembrava uno dei tanti nuotatori nostrani che si era perso nel passaggio ai seniores. Sotto la guida di Gianni Leoni, invece, la Scalia pare aver ritrovato le giuste motivazioni nuotando su tempi eccellenti come l’1’00″54 degli Assoluti invernali certifica a soli 32 centesimi dal record italiano di Elena Gemo. Gemo che insieme a Carolina Zofkova e Margherita Panziera saranno in diretta concorrenza per la conquista del tempo per Rio (59″8 sui 100 metri e 2’09″0).
MISTI – Territorio di conquista della Pirozzi minacciato, come nel delfino, non solo dalla Polieri ma anche da due ragazze estremamente interessanti come Sara Franceschi ed Ilaria Cusinato che nei campionati giovanili, pur non avendo finalizzato la preparazione, hanno mostrato crono di livello. In particolare la Franceschi, già in vasca a lunga a Milano, ha nuotato su passi del 2’12” (2’12″82 record categoria “Cadetti” e primato personale abbassato di quasi 2″) nei 200 misti ad 1″ dal primato italiano di italiano di Alessia Filippi (2’11″25). Potrebbero dunque arrivare delle sorprese in questa specialità coi limiti A per le Olimpiadi di 2’11″0 (200 misti) e 4’36″6 (400 misti).
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giandomenico.tiseo@oasport.it
Immagine: pagina FB Deepbluemedia