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Nuoto, la Francia dopo i Trials: Manaudou a due volti, brilla Stravius e Agnel in declino

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Come esce la Francia dai Trials olimpici di nuoto terminati ieri a Montpellier? Urge prima di tutto una considerazione preliminare: sei qualificati individuali certi, dieci contando le staffette e in attesa dei ripescaggi che potrebbero essere già comunicati nel pomeriggio di mercoledì 6 aprile dal direttore tecnico Jacques Favre, sono il frutto di una Federazione probabilmente troppo esigente, con tempi limite ben al di sotto dalle tabelle Fina. Tuttavia i transalpini, mai troppo numerosi nei grandi appuntamenti del recente passato, hanno sempre conquistato un notevole bottino: 7 medaglie (4-2-1) alle Olimpiadi di Londra 2012, 9 (4-1-4) ai Mondiali di Barcellona 2013 e 6 (4-1-1) a Kazan 2015. La strategia, dunque, sembra pagare.

MANAUDOU RIDIMENSIONATO? – Se il fratello d’arte, nativo di Marsiglia e campione olimpico in carica nei 50 stile libero, sognava la possibile doppietta nella velocità per ovviare all’assenza degli amati 50 delfino approfittando di un panorama non così definito nella gara regina, è rimasto con le pive nel sacco ridimensionandosi (ìn parte) negli obiettivi. La risposta nella singola vasca è arrivata con un grandioso 21”42 che è finora il miglior crono stagionale nonostante un problema al ginocchio, mentre nei 100 sl Florent Manaudou ha sì ottenuto il tempo libero di 48”13, ma chiudendo terzo in 48”10 è stato battuto da Jérémy Stravius (47”97) e Clément Mignon (48”01) e salvo colpi di scena dovrà dire addio all’idea di partenza. Con un rimpianto il 48” netto nuotato in casa a inizio marzo – e comunque un consolazione non da poco: con un Mehdy Metella da 48”43, la Francia prepara una 4×100 stile libero formato missile per difendere i titolo di Londra e Kazan. Tra pochi giorni proverà a rispondere l’Australia: i Trials oceanici sono previsti dal 7 al 14 aprile ad Adelaide.

Foto: pagina Facebook FFN

STRAVIUS IL MIGLIORE – Chi ha sorpreso, guidando il settore veloce (con l’1’46”18 dei 200 ha mancato di 12 centesimi il tempo limite ma è terzo al mondo e dovrebbe essere certamente ripescato anche nelle quattro vasche) e brillando “per divertimento” a delfino con un micidiale 51”66 nei 100 è stato indubbiamente Jérémy Stravius, una certezza su cui la Francia potrà puntare dal primo all’ultimo giorno dei Giochi. L’ex dorsista è un antidivo, parla meno di Manaudou ma nella gara regina l’ha battuto, e ha colpito positivamente soprattutto la sua testardaggine nel perseguire l’obiettivo prefissato. E’ passato al crawl per vincere e, finora, ci sta riuscendo alla grande.

IL CASO AGNEL – Se n’è parlato forse fin troppo, perché nonostante le immagini televisive sembrino dargli ragione la giuria ha respinto il ricorso, ma ora il caso potrebbe andare al comitato olimpico nazionale e persino al Tas. Cosa ne sarà di Yannick Agnel? Di certo quello che si è presentato in vasca a Montpellier non è più l’Agnel di Londra 2012: il campione olimpico dei 200 stile libero, già poco brillante nel quadriennio dei due Mondiali di Barcellona e Kazan e reduce dalla fallimentare esperienza oltreoceano, è in fase calante nonostante i soli 23 anni e dovrebbe ritirarsi dopo Rio 2016. In Brasile ci sarà sicuramente con la staffetta 4×200, ma attende novità dal fronte individuale: il giovane Jordan Pothain (1’46”81) potrebbe rinunciare all’ipotesi ripescaggio e il contestato 1’46”99 di Agnel – ha toccato davvero prima o no? C’è stato un bug tecnologico nel sistema cronometrico o è la semplice impressione a essere errata? – gli aprirebbe le porte per tentare l’assalto al crono limite agli Europei di Londra (16-22 maggio).

AL LIMITE – Ha siglato il record nazionale nei 400 misti, ma ha mancato la richiesta: eppure Lara Grangeon (4’36”31) potrebbe essere una delle poche carte al femminile della Francia olimpica e pare un suicidio non ripescarla. Così come Charlotte Bonnet nei 100 stile libero (53”93) e il già citato Jérémy Stravius nei 200 sl. Stravius che, a cinque centesimi dal tempo limite nei 100 farfalla (51”61), ha già comunicato di non essere comunque interessato alla gara in cui si prospetta un duello epico tra Michael Phelps e Chad Le Clos. Mercoledì, quando verranno ufficializzate le prime convocazioni, si saprà qualcosa di più: ci sarà quasi sicuramente anche Ana Santamans nei 50 stile libero (24”59, fuori per due centesimi).

I FLOP – Tra i bocciati ci sono soprattutto i ranisti, con Giacomo Perez Dorthona solo terzo nei 100 in 1’01”50 e nessuno sotto il 59”84 valido per Rio. Adesso la 4×100 mista bronzo agli ultimi Mondiali potrebbe dunque salutare il podio nonostante un Camille Lacourt pimpante e qualificato nei 100 dorso in 52”97, secondo tempo del 2016. Anche il mezzofondista Damien Joly ha fallito una missione sulla carta agevole toccando in 14’59”42 nei 1500 stile libero. Tuttavia il transalpino è già sceso a 14’56”13 agli Assoluti invernali italiani dello scorso dicembre a Riccione e potrebbe riprovarci a Londra: il crono da battere è 14’57”19. Ma Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti rimangono nettamente avanti.

I QUALIFICATI SICURI
Jérémy Stravius 100 stile libero, 4×100 stile libero, 4×200 stile libero
Clément Mignon 100 stile libero, 4×100 stile libero
Camille Lacourt 100 dorso
Florent Manaudou 50 stile libero, 4×100 stile libero
Charlotte Bonnet 200 stile libero
Coralie Balmy 400 stile libero
Yannick Agnel 4×200 stile libero
Jordan Pothain 4×200 stile libero
Lorys Bourelly 4×200 stile libero
Mehdy Mettela 4×100 stile libero

RIPESCAGGI – L’Equipe scrive che potranno essere ripescati fino a un massimo di sei uomini e altrettante donne. Secondo il principale quotidiano sportivo francese potrebbe dunque trattarsi di Lara Grangeon (400 misti e 200 farfalla), Damien Joly (1500 stile libero), Jérémy Stravius, Jordan Pothain o Yannick Agnel (200 stile libero) e Ana Santamans (50 stile libero). Per completare le staffette, infine, serviranno due riserve nella 4×100 sl maschile e almeno una nella 4×200: per questo ruolo è in pole position il capitano Fabien Gilot.

 

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francesco.caligaris@oasport.it

Twitter: @FCaligaris

Foto da: pagina Facebook FFN

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