Olimpiadi 2016 – Giovanni Malagò: “Italia, a Rio 25 medaglie per essere soddisfatti”

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Giovanni Malagò, Presidente del Coni, è intervenuto al Forum di Ansa. Il numero 1 dello sport italiano ha sostanzialmente posto l’obiettivo dell’Italia alle imminenti Olimpiadi 2016, in programma tra quattro mesi esatti a Rio de Janeiro:

“L’Italia si trova al quinto posto nel medagliere olimpico all time. Siamo ancora davanti a Francia e Cina e a Londra 2012 abbiamo chiuso al nono posto.

“Per Rio dico che da 25 medaglie in su è tutto miglioramento considerando che ai prossimi Giochi non figureranno in programma il fioretto a squadre femminile e la sciabola a squadre maschile, a medaglia agli ultimi Giochi londinesi dove l’Italia raccolse 28 medaglie (di cui 8 d’oro)”.

“Quando fui eletto (febbraio 2013, ndr) dissi che non volevo essere giudicato dalle medaglie ma da altro. Certo bisogna confrontarsi con questa classifica e ritengo quindi che da 25 medaglie possiamo ritenerci soddisfatti”.

Giovanni Malagò ha reso nota anche la medaglia d’oro dei suoi sogni. Clicca qui per saperne di più.

 

1 Commento

  1. ale sandro

    5 Aprile 2016 at 22:04

    Forse intendeva quello comprensivo anche dei Giochi Invernali.
    Mi risulta sesto posto estivo considerando le edizioni ufficiali secondo numerazione CIO, con gli ori della squadra unificata tedesca ’56-64 conteggiati a parte e non alla Germania, altrimenti saremmo settimi. Dietro in ogni caso comunque sia alla Francia che alla Cina.
    Certo so già cosa pensano in molti, non sarà questa la cosa importante ovviamente. Però un presidente Coni per me deve conoscere bene anche la storia sportiva in numeri della propria nazione, cosa non sempre accaduta viste alcune sue uscite in passato recente.
    Per i 25 podi , soddisfazione? A me sembra più un risultato minimo accettabile rispetto all’edizione precedente. Per la soddisfazione ci vorrebbe anche altro e non mi riferisco solo a un numero maggiore di podi o di ori.

    • Gabriele Dente

      6 Aprile 2016 at 00:07

      Risate a parte per la battuta iniziale, sono d’accordo con ale sandro. Aggiungo solo che 25 podi sarebbero accettabili soltanto perché, premesse attuali e medaglieri dei vari mondiali alla mano, temiamo di raccogliere molto meno. Ma l’Italia, per il blasone che ha e per il numero di gare in programma ormai ben superiore alle 300, dovrebbe arrivare perlomeno a 30.
      Cambiando discorso, la storia del fioretto e della sciabola a squadre ci ha proprio stufato. Ormai è deciso: non saranno nel programma. Punto. Che recrimini Giorgio Scarso lo posso capire (e proprio lui non lo fa!). Ma, se parliamo di medaglie, il presidente del comitato olimpico dovrebbe avere ben altre cartucce da sparare.
      A parte il fatto che per la sciabola a squadre vorrei vedere chi di noi riterrebbe scontata una medaglia a Rio, ma se riflettete sulle parole di Malagò, il suo “giustificazionismo” sta preparando un giudizio sulla prestazione dell’Italia che al 90% non potrà che essere positivo :-D.
      In pratica lui dice: considerando che mancheranno 2 medaglie delle 28 vinte a Londra, vincendone 26 saremmo alla pari (anzi, con lo sconto diciamo 25). Anzi no, non saremmo alla pari. Con un ribaltamento di prospettive degno dei migliori politici, con 25 medaglie saremmo addirittura migliorati. Il che significa che sotto le 25 medaglie non saremmo peggiorati ma saremmo al pari di Londra, dove però di medaglie ne abbiamo vinte 28. Ma dove si trova la soglia che contrassegna il peggioramento, secondo Malagò? Ora non può dirlo, ma sono sicuro che il 21 agosto ai giornalisti parlerebbe, se si vincessero 18 medaglie, di un miglioramento rispetto alle 17 medaglie del medagliere virtuale (al Coni lo consultano, lo so per certo). Se fossero 15 parlerebbe sicuramente di una “sostanziale tenuta” dello sport azzurro. Forse solo se vincessimo meno di 15 medaglie ammetterebbe che il risultato “non è conforme alle aspettative”. Ma forse anche in quel caso ci sarebbero altre scuse, come quella del non dover giudicare l’operato del Coni per le medaglie ma per altro. E su questo potremmo anche essere parzialmente d’accorso, ma… per cosa? Per la candidatura di Roma SENZA un progetto sociale? Per i cocktail e le interviste?
      Vi saluto, ragazzi!

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