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Olimpiadi Roma 2024, il candidato a sindaco Mustillo: “I Giochi arricchiranno i soliti noti. Sì allo sport popolare”
Non c’è solamente la candidata del Movimento 5 Stelle, Virginia Raggi, ad esprimersi contro l’eventualità dei Giochi Olimpici del 2024 a Roma. Anche il giovane Alessandro Mustillo, aspirante sindaco del Partito Comunista, si è schierato contro l’organizzazione della rassegna a cinque cerchi nella capitale, almeno alle condizioni attuali: “Tengo a specificare una cosa: noi non siamo contrari di principio ai grandi eventi, incluse le Olimpiadi che sono bellissime – aveva dichiarato Mustillo in un’intervista al sito terzobinario.it -. L’idea di ospitare dei Giochi Olimpici non la critichiamo a prescindere, non abbiamo una preclusione ideologica sull’argomento. Ma guardiamo la situazione di Roma: sappiamo che quei Giochi saranno il pretesto per ulteriori concessioni a chi in questi anni ha già guadagnato troppo sulle nostre spalle. Non ci convince il piano che è stato presentato, si dice che si pagheranno 5 miliardi, una cifra non elevata, ma sappiamo benissimo come funziona il meccanismo: variante su variante i costi leviteranno. Si parla di 160.000 posti di lavoro che verranno sviluppati nuovamente a Roma, ma in questi grandi eventi nella maggior parte dei casi è un lavoro precario che il giorno dopo finisce, o addirittura un lavoro gratuito come sia l’Expo di Milano sia i Giochi Olimpici di Torino hanno dimostrato. Roma non ha nulla da guadagnare da questo evento. Gli stessi soldi investiti in un piano serio di sviluppo di attività sportive dei quartieri potrebbe rappresentare per la gioventù, soprattutto di periferia, una chiave di volta della proprio esistenza. La nostra idea è che lo sport venga diffuso, che si garantisca l’accesso a tutti all’attività sportiva. Noi non abbiamo detto “No alle Olimpiadi”, noi abbiamo detto “No alle Olimpiadi degli speculatori e dei palazzinari””.
Un concetto ribadito anche nelle dichiarazioni riportate dal Nuovo Corriere Laziale: “Le Olimpiadi a Roma sarebbero solo una nuova torta da spartire tra speculatori, palazzinari e corrotti. Lo dico con rammarico, e non per contrarietà di principio. Roma oggi deve guardare alle emergenze sociali, alla casa, alla condizione delle periferie come priorità. L’investimento sullo sport deve essere orientato alla realizzazione di spazi pubblici di qualità e aperti a tutti e alla riqualificazione di quelli esistenti, non a costruire nuove cattedrali nel deserto i cui costi lieviteranno di appalto in appalto per arricchire i soliti noti. Basta guardare Tor Vergata, dove sono stati spesi centinaia di milioni di euro per impianti non finiti, per capire di cosa parliamo. Per questo gigantesco monumento allo spreco (la Città dello sport di Calatrava) i contribuenti hanno speso finora 201 milioni, Iva esclusa. E per completarla ne servirebbero altri 426. Per un costo totale pari a dieci volte la stima fatta (60 milioni, ndr) quando l’idea, una decina d’anni fa, venne partorita. Numeri che portano realisticamente a escludere che il progetto concepito dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava possa mai vedere la luce, almeno in quella forma“.
Infine, proprio in questi giorni, Mustillo ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un video in cui torna a parlare dell’argomento, schierandosi contro i Giochi Olimpici della speculazione ed a favore della diffusione dello sport popolare nei quartieri romani.
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giulio.chinappi@oasport.it