Ha dato grande spettacolo, come previsto, il free program maschile in occasione dei Campionati Mondiali di pattinaggio di figura 2016, che si tengono per la prima volta sul ghiaccio statunitense di Boston.
A trionfare, per il secondo anno consecutivo, è stato uno straordinario Javier Fernández. Il madrileno, che tra pochi giorni compirà venticinque anni, ha realizzato un programma libero praticamente perfetto, e non si è accontentato di ottenere un quarto podio iridato, ma è andato a prendersi il titolo, proprio come a Shanghai 2015. Con 216.41 punti nel secondo segmento di gara, Fernández ha battuto di circa quindici punti il suo precedente primato, avvicinando addirittura il record mondiale di Yuzuru Hanyu (219.48). L’iberico ha ottenuto punteggi altissimi sia nel tecnico (118.05) che nelle componenti del programma (98.36), facendo segnare un totale di 314.93 punti, altro primato personale.
Nettamente al comando dopo il corto, il giapponese Yuzuru Hanyu è stato protagonista di diversi errori, per lui inusuali, cadendo sul quadruplo salchow e commettendo un’imprecisione su una combinazione precedente. Il nipponico finisce così secondo come un anno fa, restando distante dai punteggi da record che aveva fatto segnare alla Grand Prix Final. Il suo libero è stato valutato 184.61 punti, con 93.59 punti di tecnico e 92.02 punti per la presentazione, andando a raggiungere un totale di 295.17. Il podio è completato, a sorpresa, dal cinese Jin Boyang, che regala al suo Paese la prima medaglia mondiale di sempre nella gara maschile. Quinto dopo il corto, il diciottenne ha realizzato ben quattro quadrupli, risultando secondo solo al grande Fernández nel punteggio tecnico (104.99), ma dimostrando di essere ancora acerbo per quanto riguarda l’interpretazione (76.14). Con 181.13 punti di libero e 270.99 punti di totale, Jin ottiene comunque il bronzo, pur restando al di sotto dei punteggi che gli avevano regalato l’argento ai Four Continents.
Meno atteso rispetto al connazionale Maxim Kovtun (alla fine solo diciottesimo), il russo Mikhail Kolyada ha realizzato un programma pulito, chiudendo al quarto posto con 267.97 punti. Scivola dal terzo al quinto posto, invece, il canadese Patrick Chan: il tre volte iridato termina una combinazione sulla balaustra, e da allora inanella diversi errori, facendo segnare solo l’ottavo libero (171.91, nonostante i secondi migliori components con 92.60 punti) e chiudendo con 266.75 punti di totale.
Bravo a sfruttare il pubblico di casa, lo statunitense Adam Rippon ha realizzando il quarto score di giornata con 178.72 punti, rimontando un posto nella classifica finale, per chiudere sesto a 264.44 punti. Alle sue spalle, seppur per pochissimo, scivola il giapponese Shoma Uno, passato da quarto a settimo dopo una rovinosa caduta nel quadruplo toeloop (264.25). Nella top ten anche l’altro statunitense Max Aaron (254.14), il ceco Michal Březina (237.99) ed il terzo padrone di casa Grant Hochstein (237.25), che recupera addirittura dal sedicesimo posto.
Per i colori azzurri, Ivan Righini perde la nona posizione del corto a causa di due cadute sul triplo axel e sul doppio axel. Il suo libero vale dunque 147.35 punti, con 73.31 punti di tecnico e 76.04 punti di components, per una dodicesima posizione finale a quota 228.52 punti.