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Scherma, Rio 2016: le ambizioni da podio dell’Italia. Certezze dal fioretto, ma medaglie anche da spada e sciabola

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Enrico Garozzo 2 - scherma - foto augusto bizzi federscherma

La spada è senza dubbio l’arma dei rimpianti, parlando soprattutto al femminile, perchè in Brasile avremo una sola rappresentante, Rossella Fiamingo. La mancata qualificazione della squadra è ancora una ferita apertissima nel mondo della scherma italiana, con un quartetto che solo due stagioni fa era in testa al ranking mondiale e sembrava proiettato ad un quasi sicuro podio olimpico.

Purtroppo, poi, si è rotto qualche meccanismo ed in Brasile ci volerà la sola Rossella Fiamingo, che ha quasi l’obbligo di salire su uno dei tre gradini del podio. La due volte Campionessa del Mondo e argento europeo in carica è tra le spadiste da battere in Brasile e senza dubbio una delle principali speranze di medaglia per l’Italia.

Un podio che potrebbe arrivare anche al maschile visto che nelle ultime tappe di Coppa del Mondo è avvenuta la definitiva consacrazione del talento e della classe di Enrico Garozzo. Con ogni probabilità il siciliano si presenterà in Brasile da numero due del mondo e dunque tra i papabili per una medaglia.

Uomo da grandi appuntamenti è anche Paolo Pizzo, outsider di primissimo livello. I due siciliani saranno anche coloro che proveranno a portare la squadra di spada maschile (completata da Marco Fichera ed Andrea Santarelli) a medaglia, un risultato che solamente due anni fa sembrava totalmente impensabile, visto che gli azzurri rischiavano addirittura la qualificazione. Da quel momento è avvenuta una straordinaria crescita e in una gara come le Olimpiadi, con un pizzico di fortuna nel tabellone, tutto puó succedere.

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Foto Augusto Bizzi/Federscherma

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