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Tennis, Fed Cup: il ricambio generazionale non esiste, Camila Giorgi va recuperata

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Il tennis femminile italiano sta vivendo il momento più difficile da oltre dieci anni. La retrocessione nel World Group II di Fed Cup ha sancito probabilmente la fine delle generazione d’oro, capace di conquistare quattro titoli e di raggiungere un’altra finale. Risultati che la squadra azzurra non riuscirà ad avvicinare per lungo tempo, anche perchè il ricambio generazionale non si è mai verificato e l’anno prossimo a disposizione di Corrado Barazzutti ci saranno probabilmente le sole Sara Errani e Karin Knapp.

Di giovani all’orizzonte non c’è nemmeno l’ombra e il rischio è quello di cadere nell’oblio. Due buoni prospetti come Nastassja Burnett e Gioia Barbieri sembrano essere ormai spariti dal tennis che conta ed entrambe sono attualmente oltre la 300esima posizione. La migliore è Martina Caregaro (classe 1992) che si trova al numero 276 del ranking Wta, ma anche lei non si è mai affacciata ai tornei più importanti.

Nelle ultime settimane, poi, è scoppiato il caso Camila Giorgi, con la tennista marchigiana che ha rifiutato la convocazione in Fed Cup per prepararsi alle qualificazioni nel torneo di Stoccarda, dalle quali poi è stata anche eliminata per poi essere ripescata in tabellone come lucky loser. Una presa di posizione da parte di Camila e del suo staff che non è per niente piaciuta alla Federazione, che ha praticamente fatto fuori dal giro dell’azzurro la giocatrice, privandola anche della possibilità di partecipare alle Olimpiadi di Rio 2016.

Anche il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, si è espresso sulla questione Giorgi: “Mi dispiace molto per la rottura tra Camila Giorgi e la Federtennis, non è una bella notizia, è una ferita. Non posso che stare dalla parte della Fit perché se viene meno il discorso della maglia azzurra, a prescindere dallo sport, salta tutto. Mi auguro che si trovi il sistema di risolvere la questione al più presto. Camila è un patrimonio sportivo del Paese: è una ragazza che seguo attentamente, è ancora giovane e secondo me ha grandissimi margini di crescita.”

Proprio il nostro tennis è il grande sconfitto da questa situazione, perchè certamente Camila è una giocatrice dall’ottimo potenziale e che rappresenta il futuro per l’Italia, anche se per ora è mancato quel definitivo salto di qualità. La marchigiana è sempre stata una grande incognita: ottimo talento, ma una gestione della partita totalmente scellerata, con quel modo di colpire tutte le palline al massimo che l’ha portato a raccogliere molto mento del previsto. La carta d’identità recita 1991 e dunque c’è ancora tempo per provare a raggiungere traguardi importanti sia individualmente che con la maglia azzurra, ma certamente il caso scoppiato questa settimana non agevola Camila e nemmeno un tennis italiano che al femminile sembra vivere una crisi davvero importante dopo anni di grande gloria.

 

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andrea.ziglio@oasport.it

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