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Volley, Champions League – Trento demolisce Civitanova! Euro Derby a senso unico, Finalissima contro lo Zenit Kazan

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L’Euroderby è di Trento! I Campioni d’Italia hanno sconfitto Civitanova per 3-0 (25-19; 25-20; 25-18) in 86 minuti di autentico dominio e domani pomeriggio (ore 18.00) disputeranno la Finalissima della Champions League 2015/2016 di volley maschile.

Alla Tauron Arena di Cracovia (Polonia) i dolomitici hanno surclassato la Lube con una performance sbalorditiva in un match mai stato in discussione, controllato agevolmente dagli uomini di Stoytchev che hanno firmato un’altra storica impresa. Il sodalizio guidato da Diego Mosna si è qualificato per la quarta volta alla Finale della massima competizione continentale, dopo aver infilato la tripletta vincente 2009-2011: tutto era iniziato proprio in una semifinale vinta contro l’allora Macerata e tutto era finito con la finale vinta sullo Zenit Kazan.

E proprio lo Zenit Kazan sarà l’avversario che Trento si troverà di fronte nel match che tra meno di ventiquattro ore assegnerà la Coppa. I Campioni d’Europa cercano la conferma, i Campioni d’Italia vogliono riprendersi lo scettro dopo cinque anni di digiuno, riportando nel nostro Paese quel trofeo che manca da un lustro. La corazzata russa parte super favorita ma Lanza e compagni possono davvero realizzare l’impresa.

 

Tanto cuore, caparbietà, grande agonismo, convinzione nei propri mezzi, fondamentali solidi e più spensieratezza. Sono queste le chiavi che hanno permesso ai bianchi di uscire vittoriosi, surclassando una Civitanova troppo brutta per essere vera. Gli uomini di Blengini non sono mai stati in partita, hanno sempre patito il cambio di ritmo che gli avversari hanno impresso nei momenti cruciali dell’incontro, commettendo anche qualche errore di troppo e non riuscendo mai a manifestare quella superiorità tecnica che sulla carta apparteneva a loro.

Nuovo fallimento per i marchigiani che, dopo aver perso la semifinale di Coppa Italia proprio contro Trento, falliscono anche il secondo obiettivo stagionale e il rischio di chiudere la stagione senza alcun titolo è davvero tangibile visto che sono sotto 2-0 anche nella semifinale dei playoff scudetto contro Perugia. Non è bastata una rosa infinita, non sono serviti tanti uomini di elevata caratura per avere la meglio contro i dolomitici che semplicemente ci hanno creduto di più. La pressione del risultato a tutti i costi ha probabilmente schiacciato i cucinieri. Domani pomeriggio la magra consolazione della finalina per il terzo posto contro l’Asseco Resovia, organizzatore della Final Four e sconfitto per 3-1 dallo Zenit Kazan.

Al contrario Trento è arrivata a giocarsi il trofeo più prestigioso contro tutti i pronostici, rendendosi protagonista di una bellissima cavalcata (eliminato il Belogorie Belgorod ai quarti di finale e ora Civitanova, tra le formazioni più accreditate per il titolo) in una stagione che nessuno si poteva aspettare così prolifica, soprattutto considerando gli acciacchi di Lanza e Djuric nei momenti più caldi. Domani ci sarà una montagna da scalare contro la corazzata di coach Alekno ma nulla è impossibile se l’atteggiamento in campo sarà lo stesso ammirato oggi.

 

Emersa nettamente anche la differenza di livello tra i coach delle due panchine. Rado Stoytchev si dimostra maestro di tecnica, guida al meglio i propri ragazzi, non andando mai in confusione e facendo capire di aver preparato la partita in ogni singolo dettaglio. Al contrario Chicco Blengini non è mai riuscito a scuotere i propri uomini, rimasti quasi impassibili e in balia degli avversari. Il CT della nostra Nazionale ha fallito il suo primo assalto alla corona continentale, il bulgaro ha compiuto un’impresa per l’ennesima volta. Civitanova, su quattro partite stagionali, ha sconfitto Trento solo in occasione della sfida che ha chiuso la regular season quando la classifica era già delineata.

A fare la differenza il muro (12 a 3), la precisione offensiva (55% a 46%) e i troppi errori della Lube (addirittura 9 e 11 nel secondo e terzo set). Protagonista assoluto un vertiginoso Mitar Djuric (15 punti, 67% in fase offensiva), l’eccellente impatto di Oleg Antonov (7 punti, 56% in fase offensiva, ottimo al servizio e in ricezione) affiancato da Tine Urnaut (8), le stampatone dei centrali Solè e Van De Voorde (rispettivamente 4 e 3), ma soprattutto la regia di Simone Giannelli (5 punti personali, 3 muri) e i salvataggi di uno scatenato Massimo Colaci le cui difese hanno stordito la Lube. Ancora a riposo Filippo Lanza, entrato solo per alcuni scambi nel secondo set.

A Civitanova è mancata ancora una volta la prova di Miljkovic (3) sostituito in corsa dal positivo Alessandro Fei (8, 67%) quando però era ormai troppo tardi. Osmany Juantorena in doppia cifra (10, 53%) ma non decisivo e determinante come invece ha dimostrato in tante altre occasioni. La staffetta tra Cebulj e Priddy non ha prodotto risultati soddisfacenti, al centro Stankovic e Podrascanin non sono riusciti a farsi valere, buona prova del libero Grebennikov.

 

Trento incomincia male e va sotto 4-0 con gli errori Djuric e Urnaut. I dolomitici si sbloccano murando Juantorena ma al time-out tecnico è 3-8. Solé ci crede con due muri su Miljkovic e Stankovic, prima di firmare il pari a quota 10 sfruttando gli errori in ricezione degli avversari. Il sorpasso arriva grazie alle stampatone su Podrascanin, Cebulj, Juantorena: tre colpi da ko che valgono il 16-13. Sostanzialmente lì è finita la semifinale. Giannelli firma due attacchi consecutivi (18-14), i muri di Van De Voorde firmano l’allungo finale (24-18), un errore al servizio di Podrascanin chiude la pratica.

Blengini prova a risalire la china aiutandosi con la sua panchina infinita. Priddy sostituisce definitivamente Cebulj, poi in corsa toglie lo spento capitan Miljkovic e chiama in causa Fei ma è sempre Trento a comandare (11-8). Lube davvero nulla in ricezione, cambiopalla inefficace, Djuric sale in cattedra e firma quattro punti che portano Trento sul 19-13. Il parziale si conclude lì, la firma definitiva arriverà da Tine Urnaut che segnerà i tre punti conclusivi.

Nel terzo set Trento parte a spron battuto con gli aces di Urnaut e Antonov che valgono il 6-3, fa punto pure Colaci con una copertura da urlo su Urnaut, Djuric picchia e sull’8-3 sembra fatta. Blengini non riesce a trovare il bandolo della matassa, la Lube commette addirittura 4 errori consecutivi, Djuric poi mura Cebulj e il 13-6 è una sentenza. Trento vola, vede la Finale, gliela regala Antonov con una gran schiacciata.

 

(foto CEV)

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