Pallavolo
Volley, Francesca Piccinini infinita trionfatrice: è utile all’Italia? La Nazionale aspetta: vuole la sua quinta Olimpiade!
Dal 2000 al 2016, sedici anni di trionfi europei, sei Champions League alzate al cielo, sempre da assoluta protagonista. Dopo il pokerissimo con la Foppapedretti Bergamo, dopo sei anni di assenza dalla Coppa Campioni (come la chiama lei, anche se la denominazione è stata modificata), Francesca Piccinini è salita ancora una volta sul Trono d’Europa.
A 37 anni la Picci ha ribadito per l’ennesima volta il suo valore infinito, il suo talento cristallino, la sua caparbietà e il suo cuore. Un’impresa già entrata nella leggenda, forse la più bella della sua carriera maestosa in cui brilla anche il Mondiale conquistato con l’Italia nel 2002.
Già, proprio la Nazionale. Francesca Piccinini può ancora essere utile alla causa dell’Italia? La risposta è scontata. Il weekend di Montichiari ha reso ancora più evidente quanto la toscana possa fare la differenza ai livelli più alti: la Finale dominata contro il VakifBank, il premio come miglior giocatrice, le lacrime a fine incontro, la grinta dimostrata in tutti gli scambi hanno suggellato la schiacciatrice che nel corso degli anni è sempre più diventata un’icona del nostro volley.
Cosa può portare Francesca Piccinini alla Nazionale? Esperienza, cattiveria agonistica, capacità di piazzare la zampata decisiva nei momenti più difficile, un ottimo gioco difensivo (utile vista l’attuale costituzione del gruppo) e tanta verve offensiva. Un carisma che può essere determinante in una formazione giovane e che deve ancora crescere.
Marco Bonitta l’ha inserita nel listone delle 20 giocatrici che stanno lottando per le 14 maglie in vista del torneo di qualificazione alle Olimpiadi 2016, in programma a Tokyo dal 14 al 22 maggio. Il Giappone è davvero molto vicino e, dopo la performance di Montichiari, un posto sembra essere garantito per questa Francesca Piccinini. Ci sarà anche Antonella Del Core, sconfitta sabato in semifinale, per una diagonale di banda esperta, longeva, ma con una classe invidiabile. Titolare con lei o con Egonu, può partire dalla panchina, può porsi come alternativa, di sicuro l’Italia conferma di avere una certezza validissima nella rincorsa verso Rio.
Era stata la capitana ai Mondiali 2014, chiusi al quarto posto davanti al pubblico di Milano. Poi ha dovuto rinunciare al preolimpico di Ankara per un infortunio.
Ha dichiarato di pensare “giorno per giorno: si fa così da giovani, no?”, scherzando sulla sua carta d’identità. Quindi ora ci si tuffa nei playoff scudetto, a caccia di uno storico bis con Casalmaggiore. Saranno delle settimane di fuoco, ma la maglia azzurra è lì che l’aspetta. Con il pensiero sulla sua quinta Olimpiade consecutiva…
(foto Roberto Muliere)