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Volley, la Favola di Casalmaggiore: la Cenerentola che abbatte i Giganti, l’impresa delle Campionesse d’Europa

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Davide che abbatte Golia. La piccola provinciale che demolisce i colossi. I giganti che crollano al cospetto della matricola. La favola che si avvera contro qualsiasi pronostico e contro qualsiasi logica. La Cenerentola che per una volta arriva al ballo senza un invito firmato e ne esce vittoriosa con gli onori delle sconfitte.

Casalmaggiore ha realizzato un’impresa che va oltre ogni logica, un numero inatteso e per questo ancora più bello. Una squadra fondata solo nel 2008, che fino a tre anni fa era in Serie A2, una formazione che rappresenta una città con poco più di 15000 abitanti, Campione d’Italia a sorpresa e alla prima occasione utile addirittura Campione d’Europa. Peraltro con l’onore e l’onore di organizzare la Final Four in casa, un impegno economico non indifferente ma che ha premiato il meraviglioso sodalizio in rosa.

 

Le corazzate del Vecchio Continente, costruite con budget faraonici, si sono dovute arrendere al cospetto del cuore, del vigore tecnico, della potenza e delle classe delle ragazze di Barbolini. A Montichiari è stato un assolo: asfaltata in semifinale la Dinamo Kazan di Antonella Del Core ma prima di Gamova e Startseva per una sospetta intossicazione alimentare, in Finale il capolavoro contro il VakifBank Istanbul di coach Guidetti che partiva con tutti i favori del pronostico per l’apoteosi finale.

A festeggiare, invece, sono stati gli oltre 4000 spettatori del PalaGeorge, una marea rosa dalla passione contagiosa che ha fatto innamorare l’Italia. Il nostro Paese torna sul tetto d’Europa dopo addirittura sei anni di digiuno.

 

Un successo di tutto il movimento? Probabilmente è solo della società che ha avuto l’ardore di credere sempre in questa impresa, dominando un girone eliminatorio da urlo contro l’Eczacibasi Istanbul che difendeva il titolo e il fortissimo Chemik Police, prima di azzardare l’organizzazione dell’atto conclusivo.

Un passo importante per il volley azzurro? In sestetto c’erano Francesca Piccinini che ben conosciamo, la 29enne Valentina Tirozzi tagliata fuori da Bonitta, il libero Imma Sirressi che sulla carta è solo il terzo libero della Nazionale. Certo alle spalle della formazione titolare c’è un gruppo di giovani molto interessante.

Straniere superlative: scoperta Jevanovic a suo tempo, esplosa Gibbemeyer, Llyod eccezionale, Kozuch sempre dinamitarda. Ma soprattutto una squadra unita in tutto e per tutto, tutte pronte ad aiutarsi nel momento di difficoltà, a festeggiare insieme: lo si vedeva dagli occhi, dall’atteggiamento propositivo, dalle intese tra le ragazze.

Il tutto orchestrato dal guru Massimo Barbolini, ormai maestro nel far esplodere quelle che sulla carta sembravano dei sogni impossibili: Matera nel 1996, Perugia nel 2006, ora Casalmaggiore dieci anni dopo.

 

È tutto troppo bello perché Casalmaggiore è fresca, piace a tutti, è simpatica, rappresenta una realtà frizzante e positiva, è squadra che dal nulla è diventa immensa e ha raggiunto l’apice rimanendo se stessa. Semplicità, programmazione, un tocco di gioia, il desiderio di azzardare e l’abilità di vincere. Le Campionesse d’Europa sono solo da applaudire e da elogiare, una bella immagine di Paese e una società che per molti aspetti andrebbe emulata.

In una stagione in cui la Serie A1 è sempre rimasta ai margini, nonostante la regular season sia sembrata equilibrata per larghi tratti (prima dell’allungo decisivo di Conegliano), questa apoteosi continentale è un vero toccasana per la visibilità della disciplina. Peccato che ora ci si debba subito ributtare nei playoff scudetto (già da domani sera, gara1 dei quarti di finale) senza avere la possibilità di godersi questa Champions League.

 

(foto Roberto Muliere)

2 Commenti

1 Commento

  1. Nany74

    12 Aprile 2016 at 20:45

    Non posso che associarmi ai complimenti!! E soprattutto li faccio alla Picci alla quale normalmente dico sempre di tutto, per cui diamo a Cesare quel che è di Cesare! Una grande dimostrazione di qualità, senza dubbio. Sarà anche coinciso con un week end particolarmente negativo delle stelle che militano nelle squadre turco-russe, ma onestamente, non me ne frega niente! Abbiamo vinto noi per cui brave, brave e ancora brave! Domanda: quante altre vittorie o prestazioni degne di nota e che portano il nome dell’Italia nel mondo bisognerà vedere prima che si sveglino un po’ di ricchi sponsor per aiutare questo movimento vincente? Ai posteri l’ardua sentenza…. Forza azzurri…..ehm, rosa in questo caso…..sempre !!

  2. ale sandro

    11 Aprile 2016 at 14:28

    Personalmente la ritengo una delle imprese azzurre ,o con presenza di atleti e staff italiano, più belle del 2016 finora. Tutte meravigliose , sia le italiane (con una Piccinini monumentale) che le straniere e circoletto rosso personale per Tirozzi, Lloyd e Kozuch e ovviamente coach Barbolini , che vince la sfida con Guidetti. Ci voleva proprio uno stop all’egemonia turco-russa.

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